Uno scandalo senza precedenti

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Gli eventi di questo capitolo riprendono esattamente dalla fine del precedente.

Renzo guardò all'amico con sguardo sbalordito, quasi sconcertato dalla notizia datagli.

«Io mi sto chiedendo solo perché.» disse il biondo.

«Se lo sapessi te lo direi, ma, come ho già detto, non mi ricordo nulla, ero totalmente fradicio quando è successo.»

«Cazzo... Ale questa è davvero grossa.»

«Lo so! Non c'è bisogno che tu me lo dica Bri!» urlò Alessandro a pieni polmoni, essendo ormai saturo di tutta quella situazione assurda.

«Se è per questo non c'è nemmeno bisogno che tu urli!» rispose Renzo, non comprendendo tutta questa esagerazione da parte dell'amico.

I due ragazzi dopo aver urlato si guardarono negli occhi, Alessandro sentì un leggero senso di colpa che lo percorreva. Entrambi infine si sedettero sul marciapiede, avevano tutti e due un leggero respiro affannato per colpa delle urla.

Renzo si girò verso il suo amico, il quale aveva le mani nei capelli e le pupille che guardavano da ogni parte, quasi a rispecchiare i suoi pensieri, che scorrevano irrefrenabili.

Il più alto, Renzo, tese la mano verso le spalle di Alessandro, quasi per cercare un modo di confortarlo, ma, non sapendo se sarebbe stato efficace per lui, ritirò subito la mano. Dopo un paio di minuti di silenzio l'amico cercò di rompere il ghiaccio.

«Beh- almeno è stato... piacevole?»

«Io davvero non riesco a ricordarmelo, anche per quel poco che mi viene in mente, sembrava quasi come se fossi fuori dal mio corpo, e non nella maniera positiva.»

«Quindi non ti ha gasato.»

«Affatto fra, per niente.» sospirò Alessandro.

«Magari, dico solo come ipotesi, è perché non ti piace lei, che avrebbe senso, è davvero brutta.» l'amico si fermò per un istante. «C'è qualcuna in particolare che ti interessa?»

Alessandro alzò un sopracciglio a Renzo, quasi per indicare se avesse capito bene ciò che aveva detto il ragazzo. «Andiamo, sul serio? Lo sai che non mi sono mai interessate davvero, per carità, fantastico il sesso ma-»

«Allora riformulo, vuoi farti una ragazza in particolare ultimamente?»

«Non lo so, nel senso, non lo so davvero, io-...» come realizzato da qualcosa Alessandro si fermò, come pietrificato, guardò Renzo dritto negli occhi, per poi spostare lo sguardo sui piedi.

«Tu cosa? Che hai?» chiese l'altro, tentando di avvicinarsi, ma il moro si allontanò subito, alzandosi in piedi e prendendo il suo casco.

«Io vado a casa.» disse in modo frenetico, andando verso la sua moto, parcheggiata dall'altra parte della strada. Di sottofondo poteva udire Renzo parlare, probabilmente urlare o bestemmiare, ma era come se Alessandro si stesse rifiutando di ascoltarlo, tagliandolo completamente fuori dalla sua percezione.

Le domande percorrevano la mente di Alessandro una dopo l'altra, il dubbio, la realizzazione, forse anche il timore.

Si continuava a chiedere se quello che aveva pensato fosse possibile.

Se il ragionamento al quale era arrivato avesse un senso.

Alessandro arrivò a casa e prese di nuovo il telefono, con lo stesso procedimento di prima scrisse ad un altro contatto, questa volta però era una ragazza.

Le scrisse una proposta ed ella accettò.

Il lunedì seguente nella loro classe, la notizia del fidanzamento di Alessandro fece molto scalpore. 

Non sono gay ma posso imparare (Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora