❝𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐗𝐗𝐕𝐈❞ | Il creatore ci ha mentito

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━━━━━| 𝐕𝐄𝐍𝐓𝐈𝐒𝐄𝐈 |━━━━━

Ciao! Non sono solita fare premesse all'inizio dei capitoli; e no, se ve lo state chiedendo, purtroppo non è un avviso riguardante una parte SMUT! Ripeto, tempo al tempo ragazzi, arriveranno anche quelle.

D'ora in poi, non potrò essere attiva come prima per un periodo di tempo indeterminato. Non è una mia scelta, o almeno, in parte. I capitoli avranno lunghezze variabili, perciò non saprei davvero farne una stima. Ho una voglia incredibile di scrivere, ma la situazione in cui mi trovo mi impossibilita totalmente dal prendere in mano la mia vita e cimentarmi sul buttare giù le mie idee.

"Fantastico. Ora però, non venirmi a dire che avviserai il tuo amichetto della radio. Cazzo, saresti davvero infantile nel farlo, Y/N."

"Che cazzo vuoi, scusa?!"

[...]

Il dialogo con Valentino non era dei migliori; ma ero anche cosciente di non poter pretendere di meglio, inquanto l'overlord mi aveva effettivamente fornito un'aiuto prezioso. E una cosa del genere all'Inferno, non era certamente scontata.

Ad ogni modo, avrei dovuto fare i conti con ciò che mi trovavo di fronte in quel momento. E non era affatto semplice decifrare il miscuglio di sensazioni contrastanti che provai vedendo quella scena. Forse Val aveva ragione ad insinuare una cosa simile. Dovetti combattere col mio senso di giustizia pur di annientare la voglia di informare Alastor di quella singolare scoperta. Non perchè provassi empatia nei suoi confronti; il mio sarebbe stato solo un gesto di pura curiosità.

-

"Che ti levi dal cazzo."

La risposta del demone mi fece roteare gli occhi; infastidita dal suo modo di fare. Suvvia, si era gentilmente spostato per darmi modo di vedere quella robaccia, e improvvisamente pretendeva che fossi io quella a sloggiare.

"Sparati un colpo." Sussurrai in un grugnito sommesso, allontanandomi dall'overlord.

"Grazie, troietta!♡ Vedi, quando vuoi sai anche rimanere al tuo posto." Esultò lui, avvicinandosi alla porta da cui eravamo entrati, posando una mano sulla maniglia.

Mi diressi verso Valentino, sospirando vista la scarsa quantità d'informazioni racimolate. Era stato un fallimento, seppur per quell'insolita vicenda.

[...]

Feci per uscire, ma l'overlord non sembrò intenzionato a spostarsi. Ergeva di fronte alla porta, immobile, e non avevo alcun modo di poter sbirciare oltre la piccola stanza in cui ci trovavamo.

"Val?-" Mormorai, posandogli una mano sul cappotto, alla ricerca di un modo per sporgermi e incrociare il suo sguardo.

-

Ci fu nuovamente silenzio, finchè, con voce sommessa, Valentino non fece un passo indietro.

"Le luci erano spente."

-

[...]

Dopo aver buttato un occhio in direzione del corridoio, convenni che era vero: fino a poco prima, le luci del corridoio tenebroso di quel piano non erano state attivate, ed in quel momento mi accorsi che le lampade poste ai lati dei muri illuminavano misteriosamente il percorso.

𝐏𝐎𝐈𝐒𝐎𝐍 𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓 | AlastorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora