Capitolo I

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Evelyn era stesa sul pavimento della sua stanza e guardava il soffitto mentre si portava alle labbra la sigaretta, facendo un lungo e soddisfacente tiro per sentire la aroma del tabacco che la faceva rilassare nei momenti pensierosi.
Come aveva potuto lasciarla dopo 3 anni insieme?! Come poteva Mark tradire una ragazza seria e fedele come Evelyn, era meglio non fidarsi dei ragazzi del proprio quartiere. Si disse Evelyn nella mente, in realtà non poteva fidarsi di nessuno perché sin da piccola veniva presa in giro per la sua passione per l'aeronautica militare americana e per la sua conoscenza approfondita su ogni tipo di aereo da combattimento. Evelyn non sapeva come avesse ottenuto quelle conoscenze spontanee, quella voglia di conoscere quel mondo, quella passione verso un mondo che a guardarla, nessuno l'avrebbe vista bene sopra un f-18. Ne erano passati di anni da quel sogno e la madre di Evelyn, Sophia Roux, le aveva vietato severamente di parlare di queste cose o addirittura pensare di intraprendere una carriera da pilota e così fece Evelyn, si buttò sul campo della medicina appena finì il liceo, si specializzò in sessuologia e amava studiarla, scoprire i vari disturbi che potevano esserci in una coppia per non riuscire ad avere la giusta intimità, ma da quando si era lasciata queste cose erano difficili da studiare, aveva una vita sessuale molto accesa con il suo ex Mark e non si aspettava minimamente di essere tradita da un ragazzo che sembrava così timido.

Lasciò scacciare via i pensieri buttando fuori dalla bocca una grande nube di fumo, sua madre in quel preciso momento entrò in camera di Evelyn e da quello che poteva notare aveva un biglietto aereo e una lettera. "Che succede mamma?" disse Evelyn con sguardo confuso, non aveva mai visto sua madre così agitata "Evy..tu mi hai sempre chiesto dove fosse tuo padre e ho sempre detto che era morto ma non è così..cioè per me lui è morto ma per te deve assolutamente esistere la sua figura" Evelyn era confusa e sconvolta "vai al punto mamma, chi è questa persona?" sua madre la guardò negli occhi e fece un lungo sospiro "si chiama Pete Mitchell, è un pilota della Top Gun anzi uno dei migliori piloti. 22 anni fa sono stata a San Diego per un erasmus e là ho conosciuto tuo padre, abbiamo avuto..qualche scappatella diciamo, ma io ripartì per la Francia senza neanche sapere di essere incinta. Me ne sono accorta due mesi dopo e l'avevo detto anche a tuo padre ma lui era giovane, voleva divertirsi e non voleva responsabilità. Ora dopo 21 anni mi ha mandato una lettera e un biglietto aereo, vuole che parti e vai a conoscerlo, pagherà le spese del viaggio e del tuo soggiorno a San Diego...Evelyn è una tua scelta. Vuoi conoscere tuo padre?" Ora Evelyn capiva da dove venisse la passione per gli aerei, l'aeronautica e i piloti. Suo padre era uno dei migliori piloti Top Gun e l'aveva visto qualche volta negli articoli di giornale per aver completato imprese impossibili. Evelyn non voleva perdere assolutamente tempo, certo che voleva conoscerlo ma soprattutto voleva vedere la base Top Gun, gli aerei, le simulazioni di volo! Era tutto il suo mondo e finalmente poteva vederlo con i suoi occhi. "Mamma..so che è stato uno stronzo con te e lo penso anche io che sia stronzo ma..io voglio conoscerlo, voglio conoscere il suo lavoro, il suo mondo che è anche il mio!" Evelyn si alzò velocemente e aveva un sorriso enorme sulla faccia, voleva solo prendere quel dannato aereo e partire per la California subito.

"Scusi! Dove posso trovare un taxi?" Disse Evelyn ad un americano che guardava il tabellone dell'aeroporto, l'uomo le rispose con un accento americano molto forte e non capì praticamente niente visto che il suo inglese era basico. Evelyn fece un lungo sospiro e per qualche ora girovagò per l'aeroporto in cerca di qualche indicazione, a suo padre non gli era neanche venuto in mente di lasciare un recapito telefonico, giustamente!

Evelyn era stanca e solo dopo un ora vide un cartello con su scritto il suo cognome, si avvicinò all'uomo e sorrise "Salve, lei mi deve accompagnare da mio padre?" Il signore rise e buttò via il cartello "Penso che non ti serva visto che tuo padre è davanti a te! È bello conoscerti Evelyn, io sono Pete, tuo padre." Porse la mano ad Evelyn e lei era semplicemente sconvolta, finalmente aveva suo padre davanti ma non le venne quella voglia improvvisa di abbracciarlo come aveva sempre desiderato. Strinse educatamente la mano a suo padre "possiamo andare? Sono molto stanca e vorrei riposare. Dov'è la macchina?" Pete rise e fece no con la testa "macchina? Io guido solo le moto, ti piacerà dai!" Non sapeva cosa dire a suo padre "ma io non ci sono mai salit-" fu interrotta da suo padre che la prese dal polso e la portò subito all'esterno dell'aeroporto, diede il casco ad Evelyn e salirono in moto. Evelyn era terrorizzata sia di stare sulla moto ma anche di dover aggrapparsi a suo padre per non cadere, non voleva già creare questo tipo di confidenza!

Il viaggio in moto fu tranquillo ma il fatto di dover tenere le braccia avvolte attorno i fianchi di Pete era imbarazzante per Evelyn ma decise di non pensarci e osservare la villetta sul mare di suo padre "wow Pete, è una bella casa" Evelyn amava il mare e il fatto che la casa fosse vicina ad una spiaggia stupenda era quasi come se vivesse un sogno "lavorare alla Top Gun ha i suoi vantaggi, queste sono villette private della marina che forniscono ai piloti durante gli anni di servizio." Evelyn annuì e scese dalla moto ancora un pò traballante per l'emozione ma la sua concentrazione si spostò su una ragazza dai capelli neri che aveva appena aperto la porta di casa "lei chi è?" Evelyn sussurrò a suo padre in modo curioso, quella ragazza era troppo giovane per essere la sua compagna. "È tua sorella, per essere precisi, la tua sorellastra" Pete sorrise tranquillo mentre diceva quelle parole, ora Evelyn non solo doveva cercare di costruire un rapporto con suo padre ma anche con una sorellastra. "E me lo dici così!" sussurrò impanicata avvicinandosi alla ragazza insieme a Pete. "Ehm..ehy! Io sono Evelyn, tua sorella! Ancora non so se sono la sorella maggiore oppure no" disse Evelyn con una risata nervosa, suo padre era proprio un donnaiolo del cazzo, andava con tutte e faceva figli come se fosse solo aria! Non le piaceva questa cosa ad Evelyn ma decise di non buttare questa rabbia sulla sua sorellastra, i suoi pensieri furono cancellati dalla sua sorellastra che iniziò a parlare "È un piacere conoscerti! Io sono Julia, sono più piccola di te...ho 18 anni e tra poco ne faccio 19 e sono felice di festeggiarli con te!" Evelyn sorrise, era così dolce Julia, una ragazza educata, dolce e bellissima, per fortuna non aveva preso dal padre sennò sarebbe stata una testarda e parlare con uno come Pete non è facile. "Bene ragazze! Io direi di andare a mangiare qualcosa, conosco un locale sulla spiaggia veramente bello! Così continuate a conoscervi" non le dispiaceva l'idea di sedersi ad un tavolo e conoscere la sua nuova famiglia, era un nuovo inizio che Evelyn gradiva molto.

Appena arrivati al locale c'era gente che beveva, cantava, ballava e giocava a biliardo ma soprattutto era pieno di militari. Evelyn ha sempre avuto un debole per gli uomini in uniforme, vederne così tanti le faceva solo pensare con quanti ci sarebbe andata a letto. Doveva scacciare quei pensieri e concentrarsi su Julia che le chiese cosa volesse ordinare, Evelyn chiese una birra al cameriere e spostò lo sguardo su un gruppo di militari che si spostavano verso il pianoforte mentre un giovane uomo dell'abbigliamento estivo iniziava a suonarlo.

Evelyn rimase imbambolata a guardarlo per tutto il tempo, era semplicemente stupendo quel ragazzo. Fece un respiro profondo e si diede una scossa, doveva essere seria e professionale, non poteva dare l'esempio da gatta morta a sua sorella. La faccia di Pete era praticamente sconvolta mentre guardava quel giovane uomo dai capelli biondi e i baffi simpatici al di sopra delle labbra "Pete, tutto bene?" Evelyn era preoccupata e non sapeva perché suo padre stesse reagendo così alla vista di quel ragazzo "parlami goose.." Pete sussurrò quelle parole che Evelyn non capì minimamente ma lo sguardo di quel giovane uomo era posato su Pete, tra di loro c'era qualcosa che non funzionava di sicuro e negli occhi del ragazzo si leggeva rabbia ma negli occhi di Pete solo angoscia e senso di colpa.

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