◎Chapter 2

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Gwen e Cal, per quella sera, ordinarono cinese.
Non che la ragazza l'amasse, ma era di certo meglio di niente.

Legò i capelli in una crocchia disordinata, ed incrociò le gambe sul letto, prendendo le sue bacchette.

"Allora, che mi sono persa?"

L'involtino che stava mangiando era veramente delizioso, a LakePlace, non era altrettanto delizioso però.
Sia mai che a LakePlace non sapessero cucinarlo come lí?
Rise al pensiero.
I cinesi, rimanevano tali, in qualsiasi posto, no?

"Eh, la maggior parte dei ragazzi di qui, si sono trasferiti sai? Quando inizierà scuola, vedrai tanti visi nuovi."

Gwendolyn storse il naso. "Oh.." la delusione era tanta.
Ma come poteva biasimarli, solo perché lei ci stava bene in quel buco, non significava lo stesso per tutti.

Solminghton era davvero un buco. Ma era bello, un piccolo paesino, ai confini del nulla. Però Gwen l'amava.

Sicuramente, sarebbe rimasto l'unico buco, da cui non sarebbe mai scappata.

"Gwen, tranquilla. James, Sophie, Zayn, Marie, Harry, Dianna. Loro ci sono ancora. Tutti. Solo che ora, sono in 'vacanza' con il ritiro." Calum sapeva quando le dispiaceva. E soprattutto, quante cose erano cambiate in soli tre anni.

"Il ritiro eh? Sai che divertimento."
Risero entrambi.

"Dianna ha detto che mi avrebbe pagato per rapirla. Così non ci sarebbe dovuta andare." la ragazza scoppiò a ridere, buttando a terra le bacchette.

"E tu?" gli chiese.

"Beh, mamma e papà si sono trasferiti da nonna. Quindi ho casa tutta per me. E non sono obbligato ad andarci io, a differenza degli altri."

Gwen annuì. Lui era uno dei pochi che 'aveva culo', da quelle parti.
Pure lei odiava a morte il ritiro.

Era una perdita di tempo e non serviva ad un cazzo.

Sí immaginò le facce di Zayn e James. Poveri plebei. Pff.

Un piccolo sorriso si fece spazio sul suo volto. Dio se le era mancata Solminghton.

"Mi manca Marie, ma anche tutti gli altri ovviamente. Però Marie un po ' di più." abbassò di poco lo sguardo.

"È normale che ti manchino di più i migliori amici." Gwen annui, Cal aveva pur sempre ragione.

Calum disse di volersi fare una doccia, così la ragazza si fece dare una sua maglietta, poi lo lasciò andare.

Si levò la canottiera ed il reggiseno, ed indossò quella di Calum.
Era grande e profumata.

Fece scendere i pantaloncini lungo le gambe, e poi li raccolse da terra.

Uscì sul balcone e respirò un po' di quella Solminghton infreddolita.

Decise di mandare un messaggio a May, dicendole che non sarebbe tornata.
Pensava che si fosse già addormentata. Ed invece le rispose.

Le scrisse che sarebbe venuta lei a prenderla l'indomani, e che sarebbero entrambe andate a fare shopping.

La cosa non la sorprese più di tanto. Non era cambiata affatto.

Mandò un messaggio anche a suo fratello, Jason, ma il suo flusso sovrabbondante di pensieri fu interrotto da un rombo inquietante.

Era la moto, quella stessa moto nera.
La riconobbe all'istante.

Aveva, su un fianco, disegnate delle ali, ma non erano fatte di piume, sembravano più, dei puntini. Come tanti granelli di polvere.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 08, 2015 ⏰

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