Stiles si accomodo accanto all'amico che era rimasto in attesa << Allora mi dirai che succede? >> chiese Scott voltandosi a fissarlo. Lydia si strofino gli occhi per mantenere l'attenzione << Anch'io sono curiosa, tu e Theo esattamente cosa state confabulando? >> . Stiles rivolse ad entrambi un occhiata colpevole << Non posso ancora dirvelo >> ammise. << è grave? >> lo incalzo preoccupato Scott. << Si >> confesso l'amico << Se ho ragione, questa persona ha negato l'assistenza a chi ne aveva bisogno >>. Scott impallidì << Liam? >> chiese fissandosi agitato attorno. << Oh no >> lo contraddisse rapidamente Stiles cercando di tranquillizzarlo ma non riuscì ad aggiungere altro dato che Lydia intervenne correggendolo << Malia >>. Stiles sgrano leggermente gli occhi nocciola << Lo sapevi? >>. << No >> affermo sincera la donna << Solo uno dei miei studenti ha tentato il suicidio il mese scorso >> rivelo Lydia nervosa << Avevo notato in classe dei cambiamenti, piccoli segnali che mi avevano messa in allarme, soprattutto conoscendo la sua situazione familiare così l'ho segnalato a Malia, hanno avuto un incontro e lei mi ha rassicurata dicendomi che la situazione non era grave, peccato che esattamente una settimana dopo il ragazzo abbia ingerito un intero flacone di sonniferi >>. Scott ingoio a vuoto << Non potrebbe essersi sbagliata? >> provò a difenderla speranzoso. << Una volta è un errore, due una coincidenza, tre uno schema >> mormoro flebile Stiles ripetendo le medesime parole che aveva ricevuto poco prima.
<< Non ha senso però, perché avrebbe fatto una cosa simile? >> balbetto Scott frastornato. Stiles gli rivolse un occhiata dolce << Non lo so >> mentì. Scott incrociò il suo sguardo in una muta preghiera di verità << Ma hai un idea >> . L'amico allora cedette confessando << Si è arresa con loro, credo li abbia valutati come casi disperati e quindi ha deciso di non far nulla >>. Scott ripeté ansioso<< Quindi ha rifiutato di aiutarli solo perché li ha giudicati a priori casi persi? Malia farebbe qualcosa di simile? >>. << Il litigio con Theo >> gli ricordo pacata Lydia << Lei ha detto qualcosa su non poter aiutare tutti, sul dover concentrarsi solo su chi sa di poter aiutare >>. McCall scosse la testa infastidito solo al pensiero << E gli altri? Tutti quelli che secondo lei non possono essere aiutati? >> chiese ansioso. << Sai già la risposta, Scott >> lo riprese seccata Lydia stringendo i denti << Dovevamo accorgercene prima, come abbiamo fatto a non vedere ciò che stava accadendo >>. A volte gli occhi ci ingannano, ci portano a vedere il mondo attraverso una lente appannata dal pregiudizio o dall'affetto, infondo non è davvero colpa di nessuno, siamo solo umani, capricciosi e arroganti esseri che si credono immortali.
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Il sole era sorto ormai da qualche ora quando Stiles lasciò l'ospedale, il sonno reclamava le sue membra esauste, il suo letto lo accolse caldo. La mano raccolse il telefono per leggere la marea di notifiche ricevute da Derek, il professore compose mezzo addormentato il numero dell'uomo. << Stiles? >> lo richiamo la voce ruvida di Derek. << Hey >> mormoro ridacchiando l'altro << Sto bene, il ragazzo sembra essere stabile per ora >> lo aggiorno. << Bene >> commento addolcendo il tono Derek. << Vuoi sentire una storia? >> lo interruppe improvvisamente Stiles fievole. << Certo >> rispose prontamente Derek. << C'era una volta un bambino che si divertiva a fingersi un eroe, voleva imitare suo padre, colui che proteggeva i cittadini della sua città dai mostri, non quelli che vedi nei film, ma i veri mostri, esseri che si divertono a fingersi umani >> iniziò a raccontare Stiles nostalgico << Questo era il suo sogno, un sogno a cui credeva con tutto il cuore, un sogno nato dall'ammirazione per il padre, nato dall'amore ereditato per quel motto assurdo 'proteggere e servire' >>. Derek ascoltava silenzioso invitandolo ad andare avanti.<< Per molto tempo quella passione lo guido, divenne parte di lui, una fiamma che credeva non si sarebbe mai spenta, il motore della sua intera esistenza >> lo informo Stiles << Un giorno tutto cambiò, i dubbi si insinuarono dentro di lui, un singolo evento gli fece perdere la fiducia nel suo sogno, in suo padre >>. << Cosa accadde quel giorno? >> gli chiese dolcemente Derek. << Vide per la prima volta un mostro, quella creatura viveva al suo fianco, respirava la sua medesima area, indossava vestiti comuni e non aveva nulla di particolare, quel mostro appariva normale, era anche un professore molto rispettato, un membro perfetto della società moderna >> gli confido Stiles disgustato << Eppure c'era qualcosa di sbagliato in lui, c'erano tanti piccoli dettagli che si tendono ad ignorare >> provo a spiegarsi con difficoltà << Era come quando guardi un film, è noti una serie di inesattezze di cui ridi, come una tazza da cappuccino che non dovrebbe essere presente in un ambientazione medievale, ecco era come questi oggetti sbagliati in quel contesto ma che tendi a ignorare perché li ritieni solo un errore della sceneggiatura >>.
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Sei solo una luminosa distrazione
FanfictionStiles ha una vita monotona, insegna nel suo vecchio liceo, ha sempre i soliti vecchi amici e la sua preziosa vecchia Jeep, la noiosa routine lo accompagna sicura ogni giorno. O almeno era così fino all'arrivo di due luminosi occhi muschio... Derek...