Padre dimmi

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Un leggero bussare si disperse per l'ufficio, << Avanti >> borbotto Derek senza mai alzare gli occhi dallo schermo del computer, doveva ricontrollare quei documenti prima della sera. Sua sorella minore apparve mostrando un sorriso enorme << DER >> disse entusiasta. << Se non riguarda la revisione trimestrale non voglio saperlo >> disse il fratello crucciato. << Non fare così, l'ho quasi finita, lo giuro >> rispose Cora alzando gli occhi al cielo e aggiunse << Volevo solo informati che ho incontrato l'amore della mia vita >>.

<< Ha l'età appropriata? >> gli chiese Derek finalmente staccando gli occhi dal computer. << Ma che razza di domanda è? >> tuonò offesa Cora. << Allora? >> ribatte il maggiore. << Si, ha tre anni in meno di me >> rispose compiaciuta la minore e aggiunse << Inoltre è un dottore molto sexy >>. << E questo tuo lui sa che esisti? >> chiese Derek placido. << Certo che sa che esisto, usciremo insieme questa sera e per la cronaca è una lei >>. << Bene, divertiti >> disse il suo interlocutore riportando lo sguardo sullo schermo. << Sul serio, nessun altro commento? >> gli chiese offesa la minore. << Non bere troppo? >> disse dubbioso, non era certo di cosa la sorella si aspettasse, voleva che saltasse a urlare per tutto l'ufficio?

<< Sai sei noioso, Eli ha ragione sei solo un noioso brontolone >> ribatte lei scuotendo la chioma scura e usci borbottando vari insulti per il fratello che non riusciva a condividere la sua felicità. Bene ecco un'altra persona che lo criticava, come se non avesse passato l'intera sera precedente e mattina a litigare con Peter per qualsiasi cazzata, per non parlare del dover interagire con un instabile adolescente che gli rispondeva a monosillabi, ora gli toccava anche sua sorella per completare il quadretto idilliaco. Il telefono vibrò costringendolo a rimettere in pausa ancora il suo lavoro << Chi ti ha chiamato stavolta? >>.

<< Perché hai fatto arrabbiare più di un membro della nostra famiglia ? >> gli chiese sua madre divertita. << A quanto pare sono un noioso brontolone >> rispose il figlio placido. << Oh la mia piccola Cora, Derek non dovresti litigare con la tua sorellina >> ribatte la madre con tono perentorio. << Non mi hai ancora detto chi ti ha chiamato >> insistette lui. << Peter, dice che non lo ascolti, ti ha definito un rompiscatole ignorante >> gli rispose la madre ridacchiando. << Non è così, solo che mi rifiuto di investire nella realizzazione di un allevamento di pinguini >> sbuffo Derek e aggiunse << Dovresti dire a tuo fratello che la nostra azienda non si occupa di animali ma di trasporti >>.

<< Non voleva investire su un aprì uova? >> lo interruppe incerta la madre. << Quello era ieri, oggi ha avuto una nuova geniale idea >> rispose sarcastico il figlio. << Non prendertela troppo, credo sia annoiato, non è abituato a non far nulla tutto il giorno >> ribatte lei sincera. << Ho capito ma sono io a gestire l'azienda >> sbraito infastidito Derek. << Credimi lo sa bene, vuole solo essere d'aiuto >> ribatte titubante la madre. << Se è come dici allora che venga a lavorare, e la smetta di proporre investimenti che non rientrano nel nostro settore >>. << Glielo dirò >> disse la donna gentile e aggiunse << Come va con Elì? >>. << Al momento non credo di essere la sua persona preferita sulla terra, anzi probabilmente non rientro neppure tra le prime cinque >> ammise il figlio stanco e continuò << L'altro giorno se n'è uscito dicendo di voler lasciare il lacrosse >>. << Quindi? >> gli chiese la madre confusa. Derek si blocco per qualche secondo, già, doveva star sembrando un idiota fissato con il controllo anche a sua madre << Lascia perdere, parla per favore con Peter >>. << Va bene, figliolo, non esagerare con il lavoro ti raccomando >> gli riferì la donna lasciando cadere la conversazione.

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Attraversò il corridoio accompagnato dal solito chiacchiericcio e dagli sguardi curioso, Stiles fingeva di non notarli, anche lui da ragazzo tendeva a sparlare del professore appena gli dava le spalle, pessima abitudine ma giustificata nella maggior parte delle volte. In tutta sincerità si riteneva un insegnate nella media, non eccezionalmente buono o cattivo, certamente non era Theo, che godeva di una fama che avrebbe fatto sbiancare chiunque ma neppure Scott che era l'adorabile professore di lettere che decantava Shakespeare ai suoi studenti.

Entro nella sala insegnanti sbadigliando, intravide Isaac intento a correggere qualche compito, meglio non disturbarlo. Lydia era poco lontana chiacchierando con Malia, indossando il suo miglior sorriso si diresse verso il duo << Su cosa stiamo spettegolando? >> chiese . << Su nulla purtroppo >> gli riferì Lydia e aggiunse << Le stavo raccontando dei preparativi, abbiamo iniziato solo ieri ma siamo già indietro >>. << Confortante, infatti >> disse sarcastico Stiles.

<< Non capisco perché dobbiamo sempre fare una scenografia complessa, non può bastare qualche palloncino e degli striscioni? >> chiese Malia annoiata. << No finché sarò io a coordinare l'organizzazione >> ammise Lydia seria. << Agli ordini grande capo >> la riprese divertito Stiles e aggiunse guardandosi intorno << Non è che per caso avete visto Scott? >>.

Lydia scosse la testa perplessa << In realtà no, ma dovrebbe essere in pausa anche lui >>. << Forse è al telefono con Allison >> disse Malia infastidita e aggiunse << Nessuno separa i due piccioncini >>. Stiles fece scioccare la lingua contro il palato evitando di commentare << Vado a cercarlo allora >> disse lasciando le due da sole. Infondo era da quella mattina che doveva parlare con Scott, ma il suo migliore amico era introvabile.

Dopo vari minuti di pellegrinaggio per la scuola, focalizzo la figura dell'amico sugli spalti del campo di Lacrosse. Scott era seduto con la testa nascosta tra le mani, sembrava sofferente. << Hey >> lo richiamò Stiles sedendosi accanto e chiese << Ti senti bene? >>. L'amico alzò la testa lentamente << Allison non è incinta >> rivelò. << Oh >> si lasciò sfuggire Stiles. << è da un anno che stiamo provando ad avere figli ma ancora nulla >> disse triste Scott. << Per questo ieri eri così inquieto? >> gli chiese l'amico.

<< Già, stavo aspettando di sapere se fosse rimasta incinta o meno >> spiego spostando lo sguardo verso il campo vuoto << Credi ci sia qualcosa che non vada in me? >>. << Scott >> lo riprese Stiles. << Allison ha proposto di fare dei controlli, e se fosse colpa mia se non riusciamo ad avere figli? >> continuò dando voce alla sua valanga di pensieri. << Smettila, fratello, stai di nuovo partendo per la tangenziale >> ribatte Stiles posando un mano sulla spalla dell'altro comprensivo e aggiunse << Sai potreste sempre adottarli >>. << Lo so, solo... >> le parole morirono tra le labbra, non sapeva come poter spiegare all'amico quel mucchio di sensazione che si appesantivo sul petto.

<< Ti senti in colpa perché sai quanto Allison ci teneva >> dedusse abilmente Stiles. << Sei proprio un bravo detective, lo sai >> ammise Scott placido. << Lo so, il tuo migliore amico è un genio >> gli rispose compiaciuto e riprese << Sai che non dovresti parlarne con me ma con Allison, sono certo che anche lei si senta così. >>

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