Capitolo 5🔥

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Il sole splendeva nel cielo mentre mi dirigeva verso il parco, il cuore ancora pesante per lo scontro con James la sera precedente. La festa aveva lasciato tracce di tensione nell'aria, e la mia mente ribolliva di pensieri su di lui.

Arrivai alla panchina dove le ragazze stavano già aspettando, ma il mio umore non era dei migliori. E poi lo vidi, James, avvicinarsi con il suo solito sorriso arrogante e il suo gruppetto di amici al seguito. "Emily, ma che sorpresa! Non riesci a stare lontana da me nemmeno nel tuo tempo libero?" disse con un ghigno.

Il mio sangue bolliva dentro mentre cercavo di trattenere l'impeto di rispondergli a tono. "Non è colpa mia se finisco sempre per trovarti ovunque vada, James. Forse sei tu che mi stai inseguendo," risposi con un'occhiata tagliente.

Le nostre parole erano come frecce scagliate in una battaglia senza esclusione di colpi, e la tensione tra noi era palpabile. Non c'era spazio per la tregua, solo una continua lotta per il dominio.

Quando le ragazze decisero di andare a fare un giro sulle altalene, rimasi sola con James. Il silenzio tra noi era carico di tensione, le nostre menti gareggiavano per trovare la prossima mossa nella nostra guerra personale. "Perché continui a cercare di farmi arrabbiare, James?" chiesi, cercando di mantenere la calma nonostante il mio cuore ribollisse di rabbia.

La sua risposta mi colpì come un pugno nello stomaco, una verità che non ero pronta ad affrontare. "Forse perché mi piace il modo in cui ti infiammi quando ti arrabbi, Emily. Sei così vivace, così reale," disse con un tono che mi fece rabbrividire.

Ma prima che potessi replicare, le ragazze tornarono e ci trovarono in mezzo a un'accesa discussione. Le loro espressioni passarono dalla sorpresa alla preoccupazione mentre cercavano di separarci, ignorando le nostre proteste. E così, con uno sguardo furtivo carico di tensione, ci lasciammo trascinare via, lasciando dietro di noi solo il sapore amaro di un conflitto non risolto.

Dopo lo scontro incandescente al parco, le ragazze decisero di allontanarsi da quella tensione palpabile e immergersi in un'attività più leggera: lo shopping. Ci avventurammo tra i negozi del centro commerciale, con le vetrine che scintillavano di lustrini e colori vivaci.

Mentre ci aggiravamo tra gli scaffali, il nostro umore si alzava lentamente, cancellando le tracce dell'incidente al parco. Ma proprio quando ci sentivamo più spensierate, incontrammo Scarlett, una vecchia conoscenza che aveva sempre avuto il vizio di puntare il dito contro gli altri.

"Ma guarda un po' chi c'è!" esclamò Scarlett con un sorriso beffardo mentre si avvicinava. "Le ragazzine alla moda sono uscite dal loro nido dorato per fare un po' di shopping. Ma vedo che le vostre tasche non sono tanto piene quanto il vostro ego."

Le sue parole erano come sassi lanciati contro di noi, ma prima che potessimo replicare con altrettanto veleno, intervenni con la mai solita sagacia. "Oh, carissima Scarlett, non sai quanto mi mancavano i tuoi complimenti così gentili! Ma sai, le tue parole sono come la musica per le mie orecchie: un po' stonate e impossibili da ignorare."

Scarlett rimase senza parole per un istante, il suo volto contorto dall'offesa e dalla confusione. Ma prima che potesse recuperare il fiato, le lanciai un sorriso malizioso e si allontanò con le altre ragazze al seguito.

Rientrai a casa, il peso dei libri sulle spalle e il tumulto delle emozioni della giornata che ancora mi frullavano in testa. Le ragazze mi seguirono, trasportando con sé lo stesso carico di conversazioni e speranze romantiche.

Issa, con il suo solito entusiasmo contagioso, prese la parola: "Ditemi che non avete mai pensato a quanto sarebbe dolce Emily e James?"

Un leggero rossore mi salì alle guance mentre cercavo di respingere l'idea con un sorriso teso. "Ma che assurdità! Io e James siamo come l'acqua e l'olio, non mescoliamo."

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