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MARY'S POV

Nonostante la Sala Grande risultasse meno affollata del solito, il brusio sommesso era sempre presente per ricoprire il ruolo da musica di sottofondo.

La preside McGranitt aveva radunato -poco dopo l'ora di pranzo- tutti gli studenti dal primo al terzo anno, suscitando curiosità (e, ad alcuni, una leggera preoccupazione) all'interno di ogni animo.

«Ma gli altri dove sono?» domandò Charlie guardandosi attorno.

Rose gli lanciò un'occhiataccia.

«Sono impegnati con gli esami! Quelli del quinto hanno i G.U.F.O, quelli del settimo devono sostenere i M.A.G.O.» spiegò, come se fosse cosa ovvia. «E gli altri probabilmente non era necessario che venissero.»

Charlie scrollò le spalle, sbuffando un leggero "scusa" e immusonendosi.

Io diedi una gomitata a Rose per riportarla sull'attenti, dato che la McGranitt si era alzata dal tavolo dei docenti ed era venuta verso noi alunni.

«Buongiorno, ragazzi.»

«Buongiorno, professoressa» rispondemmo all'unisono.

Lei ci guardò con occhio critico, visibilmente stupita dalle nostre buone maniere.

Tre anni erano pur bastati, no?

«Ho chiesto cortesemente ad ogni studente e studentessa frequentante il primo, il secondo e il terzo anno di recarsi qui, oggi, al fine di mostrare, fra non molto, le proprie capacità e abilità» disse, scrutandoci uno ad uno.

Le rivolgemmo uno sguardo interrogativo e lei sorrise.

«Purtroppo però, non sarò io a mettere in chiaro i dubbi che, sono certa, stanno assalendo la vostra mente, bensì, di questo, se ne occuperanno le mie stimate colleghe a cui adesso passo gentilmente la parola.»

Così dicendo, fece un passo indietro e indicò le nostre professoresse di canto, ballo e recitazione, le quali, sorridenti, si alzarono in piedi accompagnate da un energico battito di mani.

«Grazie, Minerva.»

«Salve, ragazzi, grazie per essere venuti» iniziò la professoressa Ensign. «Ho voluto che ognuno di voi fosse presente, dato che ritengo, questa che sto per dirvi, un'enorme possibilità, oltre che un ottimo modo per confrontarsi con gli altri, lavorare in gruppo e..»

Luke sbuffò, incrociando le braccia.

«Perché devono sempre iniziare con questi sermoni? Possiamo passare ai fatti senza ulteriori convenevoli?» sussurrò.

Non potei fare altro che trovarmi in pieno accordo con lui, contando il fatto che eravamo in piedi da più di mezz'ora.

«.. infine, gli studenti otterranno maggiore sicurezza, sapranno gestirsi e si ficalizzeranno su ciò che veramente interessa loro, senza indugi.»

La professoressa di recitazione dei Serpeverde e dei Grifondoro affiancò la Ensign.

«Certo Gina, sono obiettivi molto importanti da raggiungere e gloriose vittorie che ogni insegnante desidera ottenere, ma io credo che i ragazzi vogliano arrivare al sodo, no?» domandò, guardandoci in modo eloquente.

In tutta risposta, battemmo le mani.

«Ebbene, ricordate quando vi dissi che il vostro comportamento e la vostra media scolastica avrebbero gravato su quella che chiamai "la selezione finale"?»

Albus, Scorpius, tutti i Serpeverde e i Grifondoro annuirono, negli occhi una scintilla particolare.

«Perfetto, vedo che avete buona memoria» constatò la professoressa, scaturendo svariati risolini. «Ma ora, il vero motivo per il quale siete qui..»

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