Prologo

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𝐂𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞𝐧𝐝𝐞 𝐞 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐠𝐥𝐢 𝐮𝐦𝐚𝐧𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐢𝐝𝐞𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐳𝐚, 𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐧𝐚𝐭𝐞, 𝐨 𝐜𝐡𝐢 𝐥𝐞 𝐡𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐭𝐞...

𝐀𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐞 𝐥𝐞 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞𝐧𝐝𝐞 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐢𝐧 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐮𝐧 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐯𝐞𝐫𝐢𝐭à

𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐞 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐞 𝐢𝐧 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐭à 𝐧𝐨𝐧 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐟𝐢𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞... 𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐨, 

𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐨𝐫𝐭𝐞...

𝐦𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚...

𝐄' 𝐥𝐚 𝐩𝐢ù 𝐬𝐢𝐧𝐜𝐞𝐫𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐚...

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𝘜𝘯 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘶𝘯𝘲𝘶𝘦 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘰, 𝘯𝘦𝘭 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘢𝘵𝘰...

<<Mamma, Mamma!>> 

gli occhi azzurri della bambina sprizzavano dalla gioia alla figura della madre, 

<<oggi voglio sapere cosa mi regalerete per il mio compleanno! Vi prego, voglio saperlo!>>  

Il corpo della bambina si nascose tra le braccia materne. 

<<Tesoro, è un regalo! non possiamo dirtelo! altrimenti che regalo sarebbe?>> 

La madre sorrise per l'impazienza della sua bambina.

<<Ha ragione tua madre! quando sarà il momento, lo vedrai!>>  

Un uomo imponente apparve alle spalle delle due, con un sorriso sernione,

 <<Ma papà! come farò ad aspettare! voglio sapere subito!>> 

la piccola bocca si imbronciò.

I genitori risero lievemente alla reazione della loro bambina,

<<lo scoprirai questa sera, quando verrà festeggiato il tuo compleanno>> 

continuò il padre.

La bambina si alzò assieme alla madre dal prato del giardino della loro casa, 

entrambi i genitori presero le mani della piccola fanciulla e si diressero verso la loro abitazione.

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Fumo e cenere, 

questo vedeva negli occhi celestini, 

solo fumo e cenere. 

Il fuoco mangiava lentamente le travi di legno della sua stanza, 

la bambina era rannicchiata all'angolo della cameretta, tremante, il corpicino era scosso dalle violenti tossi, sentiva il fumo nei polmoni.

non riusciva a respirare. 

Vedeva solo fuoco, fumo e cenere negli occhi della bambina.

<<Kæl!>> 

la voce tremante del padre scosse i sensi della bambina,

<<Tesoro vieni qui!>> 

la bambina corse verso la figura paterna, l'omone la prese in braccio e cercarono di scappare dalle lingue di fuoco. 

Fuoco, fumo e cenere, questo vedeva Lei, nient'altro.

Il padre tentò di schivare le assi di legno che cadevano giù, come travi di fuoco. 

La bambina pianse, gridava dalla paura.

<<Amore, chiudi gli occhi! vedrai che saremo fuori!>>  

la bambina nascose la testolina tra le braccia paterne,

 respirava il fuoco, sentiva gli occhi bruciare, 

"non riesco a respirare" pensò la fanciulla.

In un balzo, il padre portò se stesso e la sua bambina fuori dall'inferno.

Ma era solo l'inizio.

La testa le girava, si guardava attorno, cercando di capire dove fosse,

era fuori, ma l'inferno era ancora lì.

Vide i membri del branco combattere contro uomini, demoni.

Sangue, solo sangue vedeva.

Gli uomini combattevano contro uomini,
I lupi contro uomini armati.

<<tesoro, vai dalla mamma! vai al rifugio, papà deve aiutare gli altri!>> 

la bambina scosse la testa, non lo voleva lasciare.

<<Vai!>> gridò il padre

La bambina corse, corse come una furia,

"corri, corri!" questo riusciva a pensare.

Si voltò per vedere il padre, al dì là dello scenario raccapricciante, l'uomo era intento a combattere.

l'uomo si senti addosso lo sguardo della figlia, sapeva che al dì là c'era lei, la sua bambina.

L'uomo spalancò gli occhi,

un urlo.

<<Kæl! No!>> urlo con tutta la sua voce.

Due fauci, una fila di denti, i canini piantati nella carne, 

nella carne morbida della sua bambina.

Gli occhi celesti spalancati.

Dolore, solo dolore.

Il padre vide la sua bambina scomparire nel nulla, tra gli arbusti, niente, non c'era più.

La sua bambina era sparita, tra le fauci di quel mostro

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Buonasera, sono nuova, è la mia prima storia che scrivo, spero che sia almeno carina per voi lettrici/Lettori.
Fatemi sapere <3

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