Capitolo 2

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I suoni della foresta fecero da padrone nel fresco mattino.
Il lupo si muoveva silenziosamente, superando alberi e arbusti,

in allerta di captare ogni minimo rumore o sentore di una facile preda.

Improvvisamente sentì dei passi leggeri e dei lenti squittì da qualche parte davanti a sé.

Attivo e attento, il lupo seguì quei suoni con passo felpato, avanzando in silenzio.
Scoprì che la fonte di quei rumori erano causate da un piccolo e innocente coniglio che si aggirava per il bosco, impegnato a mangiare erba.

Era piccolo, molto, ma era abbastanza per avere qualcosa nello stomaco, e patire meno la fame.

La pelliccia marroncina, illuminata dai pochi raggi solari che filtravano tra le fronde degli alberi, lo evidenziava, risaltando il piccolo coniglio, intento a sgranocchiare qualche fogliolina,

ignaro, che tra pochi istanti, sarà braccato.

Il piano del lupo sembrava perfetto:
si stava preparando ad attaccare il coniglio da dietro un cespuglio, nascosto nella penombra degli alberi, pronto a effettuare il suo affondo.

Tuttavia, l'improvvisa apparizione di un rumore energico sorprese sia il coniglio che il lupo,

mettendo entrambi in allerta.

Tre giovani lupacchiotti arrivavano di corsa da dietro i cespugli, impegnati in una allegra gara tra di loro.

Improvvisamente notato il coniglio, i tre si accordarono di dargli la caccia.

Il giovane lupo era chiaramente irritato dalla fuga del coniglio, in fuga a causa di quei tre intrusi, determinati a rubargli la preda.
Nascosto dietro alcuni cespugli,
li inseguì in silenzio fino a che non raggiunse il povero coniglio.

Si parò davanti alla sua preda e la addentò, mettendo fine alla sua vita.

Poi si voltò bruscamente verso i tre spaventatissimi lupacchiotti che lo avevano preceduto, iniziando a tremare.
Spaventati e disorientati dalle dimensioni del giovane lupo.

<<Che diavolo è quello!>> esclamò uno dei tre cuccioli dal pelo biondiccio,

Non avevano visto niente di simile.

Era una bestia per loro, grande e grosso,
non riuscivano a capire di che colore fosse, colpa che era nascosto dalla penombra del bosco.

Ma quello che gli fecero rizzare i peli dei tre cuccioli era lo sguardo di quella creatura, erano di un celeste chiarissimo, quasi bianco.

Incuteva timore.

Le zanne color avorio fecero capolinea sulla misteriosa figura, ancora conficcate nella tenera carne del suo bottino.

Il sangue colava per tutto il busto del povero coniglio, rendendo la figura ancora più raccapricciante.

Stanco di questa situazione, la creatura ringhiò contro i cuccioli tremanti.

Era un suono basso e sommesso.

I cuccioli, spaventati di una prossima mossa da parte della bestia, essi scapparono subito via.

Dopo averli spaventati e fatti scappare,
il giovane lupo si rese conto che la sua reazione troppo impulsiva gli aveva fatto rivelare la sua presenza ai tre lupacchiotti.

Questa sconsiderata reazione poteva rappresentare un pericolo per lui.

Sicuramente i lupacchiotti avrebbero raccontato dell'incontro al branco di cui probabilmente facevano parte.

"Maledizione" pensò il giovane lupo.

Allora il solitario lupo, si allontanò dal punto di incontro, con l'intento di far perdere le tracce.

Nel mentre i lupacchiotti corsero come forsennati, quando ragiunsero i territori del branco, si arrestarono,
finendosi per scontrarsi fra loro, accavalandosi.

Uno dei tre si alzò e si guardò alle spalle per vedere se quell'intruso li avesse inseguiti, ma non c'era ombra.
cosi il lupacchiotto prese un sospiro di sollievo e si voltò verso gli altri due amici, intendi ancora a riprender fiato.

<<Dobbiamo assolutamente dire ai nostri genitori e all'Alpha della presenza di quel mostro nella foresta!>>

esclamò il lupo color mogano, uno dei tre lupacchiotti, ancora timoroso e nervoso mentre cercava di calmare il respiro.

Il grigio, che aveva controllato dietro di loro per vedere se la creatura li avesse inseguiti, concordò con il suo amico e annuì.

<<Sì, dobbiamo assolutamente informare l'Alpha, subito>>.

Quindi i tre Lupacchiotti si trasformavano in tre adolescenti e si dirigono verso la casa del branco, dimora dell'alpha e della sua famiglia.

Sapevano che comunicare questa notizia era importante per la sicurezza e la sopravvivenza del branco e speravano che l'Alpha sarebbe stato in grado di prendere le misure per proteggere tutti da quella minaccia.

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<<Alison! sei sicura di andarci sola?>>

La giovane si voltò verso l'origine della voce, mettendola sugli attenti.

i capelli corvini morbidi e fluenti incorniciavano il morbido viso roseo, naso dritto e sottile.
Le ciglia folte e nere accompagnano due grandi occhi azzurri, ricche di pagliuzze violacee,
lo sguardo della ragazza si intrecciò con quelli verdi chiari dell'adolescente amica.

<<Si! So badare a me stessa, ti prego, non dirlo a Daryl della mia piccola passeggiata, non amo stare sempre in casa lo sai>>.

Il capo dell'amica, di un bruno chiaro, chinò come ad annuire timidamente. 

La corvina le sorrise, ringraziandola per il silenzio.

<<Non ti preoccupare Leah, tornerò presto>>.

L'affermazione non rassicurò molto,
non era d'accordo delle azioni nascoste della sua cara amica.

Alison in un battito di ciglia si trasformò in una giovane lupa dal manto argenteo,  piccola, snella.

Una lupa più agile della maggior parte delle sue coetanee.

Perfetta per gli inseguimenti nelle battute di caccia.

l'Alpha, però, non le permetteva di farlo.

È convinto che sia pericoloso per Lei.

Gli occhi violacei posarono sull'amica, emise uno sbuffo amichevole come per salutarla.

Si mise in posizione, e con un colpo di stinchi, si mise a correre, verso la foresta.

L'adolescente la vide sparire tra gli arbusti, sentendo i passi scattanti allontanarsi dalla  dimora.

"Stai attenta"

pregò pensierosa.

La giovane fanciulla rientrò in casa, preoccupata per la sua amica.

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Buonasera lettori/lettrici, ecco un altro capitolo della storia, spero che vi sta piacendo.
Fatemi sapere con i commenti se vi piace, o no, e se avete consigli per strutturarlo al meglio non esitate a scrivere.
Un saluto da Lux!

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