Capitolo 10

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Kasper era completamente in balia delle emozioni e stava davvero cercando di non pensarci troppo e concentrarsi esclusivamente sulle labbra di Aleksand sulle sue e le mani del castano che stavano stringendo con forza i suoi fianchi ogni qual volta affondava sempre di più dentro di lui ma non ci riusciva.

Be' ci era riuscito quando ancora erano in bagno e si erano semplicemente baciati e toccati, ma dopo che il castano lo aveva trascinato in una delle camere dell'hotel messe apposta a disposizione per quello da Nicholas ed essere passati al dunque Kasper non era riuscito a tenere lontane le sue emozioni.

Era al settimo cielo perché finalmente stava facendo sesso con il ragazzo per il quale aveva sempre avuto una cotta colossale ma allo stesso tempo si sentiva strano al solo pensiero che Aleksand non era pienamente consapevole del fatto che lui fosse Kasper. Altra cosa che faceva sentire male Kasper era anche la voglia matta di dire a Alek che Nicholas voleva fare fuori la sua famiglia ma sapeva che doveva ancora per un po' tenere segreta la cosa se voleva ricavare informazioni utili dai De Martiris.

A Kasper sfuggì un gemito dalle labbra e sentì Aleksand ridacchiare per ciò prima di iniziare ad aumentare il ritmo delle spinte e facendo di conseguenza aumentare anche i gemiti di Kasper che si aggrappò con forza alle spalle del castano mentre entrambi venivano.

-cazzo- si lasciò sfuggire Kasper chiudendo gli occhi mentre avvertiva Aleksand spalmarsi sopra di lui e iniziare a mordicchiargli il collo.

-sai ancora di champagne- gli disse poi Aleksand annusando i capelli del biondo -ti ha buttato un'intera bottiglia addosso quello stronzo- aggiunse per poi passare dall'altro lato del collo e provare a morderlo anche li ma poi notò di avergli lasciato già troppi morsi da quel lato e scese leggermente per andare a marchiarlo sulla clavicola e ricominciando ad accarezzare lentamente il torace dell'altro.

-abbiamo appena finito il quarto round- sussurrò con voce strozzata Kasper -e tu vuoi ricominciare?- domandò poi lasciandosi sfuggire l'ennesimo gemito perché per qualche strana ragione era diventato ipersensibile alle labbra di Aleksand sulla sua pelle nel giro di poche ore.

-il tuo corpo è completamente d'accordo con me-

-il mio corpo può essere d'accordo con te ma io vorrei pur avere l'abilità di camminare domani mattina sai?- e Aleksand non riuscì a non scoppiare a ridere per quelle parole ricominciando poi la sua tortura di baci e morsi mentre Kasper si contorceva per il piacere sotto di lui.

-a proposito- sussurrò sulla pancia di Kasper Aleksand osservando la cicatrice sul fianco sinistro che aveva fin da subito attirato la sua attenzione -questa come te la sei fatta?- e si mise a baciare ogni pezzo di quella cicatrice che sembrava davvero brutta.

-intervento- mentì Kasper -il medico non era pratico- continuò ancora il biondo alzandosi leggermente sui gomiti mentre vedeva l'altro fare per andare più in basso rispetto alla cicatrice con i baci solo che una suoneria di un cellulare ruppe completamente quel momento.

Aleksand ringhiò malamente quando capì che era sua quella maledetta suoneria e si alzò dal letto per recuperare il telefono e mandare chiunque fosse a quel paese.

-che cazzo vuoi Roland- sbottò rispondendo alla chiamata con occhi furenti mentre Kasper lo osservava curioso di capire chi fosse quel Rolanda appena nominato dall'altro.

-signorino so che al momento è con il suo amante di questa sera ma abbiamo un quadro di inestimabile valore nella limousine e qualcuno a cui lo avete sottratto all'asta potrebbe provare a prenderselo quindi i vostri genitori premono perché voi ritorniate alla villa il prima possibile-

-andate voi-

-signorino deve venire anche lei con noi, siamo la sua scorta-

-eh va bene- alzò gli occhi al cielo Aleksand anche se aveva una voglia matta di continuare a scopare con il biondino -faccio una doccia e arriv...-

-niente scuse per perdere tempo, venga immediatamente e la doccia se la può fare a casta-

-stronzo bastardo- ringhiò Aleksand chiudendo il telefono in faccia a Roland per poi voltarsi verso il biondo -conosci l'Antrum?- gli domandò e Kasper dovette sforzarsi un po' per fare mente locale e ricordarsi che quello fosse il nome di una discoteca fra le più famose della città.

-si- rispose allora -perché?-

-domani sera presentati li- Aleksand sospirò iniziando a rivestirsi con calma -e dici che sei li per Aleksand Valerion ti faranno entrare-

-continuo a non capire il perché- continuò a dire Kasper mettendosi seduto capendo che per quella sera lui e Aleksand non avrebbero continuato.

-è la discoteca della mia famiglia che gestisco io...senti la mia guardia del corpo vuole che io torni immediatamente a casa ed è snervante ma se non lo faccio mi viene a cercare e mi porta di peso quindi devo andare- e Kasper si segnò mentalmente che Roland fosse il nome della guardia del corpo del castano -ma io voglio continuare a fare sesso con te in un posto dove non saremo disturbati da nessuno in modo da poterti lasciare davvero senza la facoltà di camminare- Aleksand sorrise avvicinandosi nuovamente a Kasper -ti aspetto domani- e si prese un altro bacio per nulla casto prima di lasciare la camera e Kasper da solo nella stessa.

Kasper che sospirò lasciandosi andare all'indietro con un sorriso ebete sulle labbra perché per quanto potesse suonare come una minaccia il fatto che Aleksand volesse portarlo a non riuscire più a camminare ma lui era felice della cosa perché poteva passare molto più tempo con il castano.

-cazzo se ti amo ancora- si trovò poi a sussurrare chiudendo un momento gli occhi ripensando alle labbra di Aleksand sulle sue e anche ai segni di morsi che l'altro aveva sicuramente lasciato su tutto il resto del suo corpo.

Kasper rimase steso in quella posizione per pochi altri minuti prima di alzarsi per farsi una doccia con l'intento poi di rivestirsi e avvisare Nicholas che era riuscito a far cadere, per il momento, ai suoi piedi Aleksand e che avrebbe dovuto far fare a lui da quel momento in poi.

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