-tutto bene?- chiese preoccupato Aleksand verso Angel vedendola completamente in trance e la ragazza lo era da quando aveva sentito la cifra spropositata che aveva puntato Luis per la collana di sua madre. Non aveva detto nulla al ragazzo su quella collana ma lui l'aveva comunque presa andando a gareggiare contro un altro uomo la cui moglie lo aveva picchiato per la metà del tempo per avere quella maledetta collana che però non erano riusciti a prendere.
-ha speso un patrimonio-
-poteva permetterselo- disse con un leggero sorriso Alek -voleva comprarla prima dell'asta per tipo il triplo di quanto l'ha pagata alla fine. Il coglione che l'ha messa all'asta voleva guadagnarci molto di più ma ci ha solo perso, poteva accettare la sua proposta e basta-
-voleva quella collana così tanto?- domandò ancora sorpresa Angel che non credeva minimamente possibile quella potesse essere una coincidenza.
-oh si, quasi quanto la volevi tu- le rispose Aleksand e Angel stava per chiedergli come facesse a sapere della collana quando sentì qualcuno arrivarle alle spalle.
-alzati i capelli tesoro- le sussurrò la voce di Luis e quasi tremando Angel lo fece mentre vedeva le mani di Luis che portavano la collana di sua madre davanti al suo viso per posarla sul suo collo e poi allacciargliela dietro -fatto- e Angel lasciò cadere i capelli mentre osservava quasi con occhi lucidi quelle due ali.
-era per me?- riuscì a dire in un sussurro voltandosi per osservare Luis che le annuì per poi sporgersi e lasciare un bacio sulle labbra stampo.
-sei il mio angioletto infondo-
-oh ma guarda un po'- Angel si pietrificò di colpo a sentire quella voce e sia Lason che Aleksand se ne accorsero immediatamente -Valerion potevi dirlo che volevi così tanto quella collana per regalarla a una ragazza...sai quella signora laggiù era davvero triste-
-De Martiris- salutò con un cenno del capo Lason mentre Angel aveva guardato di sottecchi verso il castano al suo fianco perché anche se pietrificata dal terrore per aver sentito la voce di Nicholas De Martiris aveva anche sentito quello che era il cognome di Luis anche se iniziava ad essere certa che Luis non fosse poi tanto il suo nome.
-quindi era per quella bellissima ragazza la collana? Warret Ganet l'ultima volta aveva detto di averti visto con una bionda...cambierai anche lei? Non ti conviene con quanto ti è costato il gioiello che ha al collo Lason-
-la dama bionda di quella sera era solo un'accompagnatrice occasionale, Annabel è la mia ragazza- rispose a tono Lason mettendo un braccio intorno alla vita di Angel per poi tirarsela il più vicino possibile mentre il cuore di quest'ultima stava battendo all'impazzata. Doveva capirlo da quando Aleksand aveva detto che si conoscevano oppure da quando il minore dei Valerion l'aveva chiamata per nome che ci fosse qualcosa di strano sotto. L'unica cosa che riuscì però a fare in quel momento fu aggrapparsi a Lason come se ne valesse della sua stessa vita e ricacciò in un angolino della sua mente la se dodicenne che trovava tremendamente brutto Lason perché in quel momento era letteralmente cotta del castano, non poteva farci nulla.
-oh quindi si chiama Annabel, è un vero onore my lady- e con forza Nicholas le prese la mano destra per farle un baciamano anche se Angel avrebbe gradito mille volte non riceverlo -credo che ci vedremo molto spesso nei giorni a venire se veramente sei la ragazza di Lason.
-certo che è la mia ragazza. Stai per caso mettendo in dubbio le mie intenzioni Nicholas?- domandò secco Lason.
-no certo che no- scosse la testa il ventinovenne -spero però che la tua ragazza ti ringrazi a dovere per quella collana...io pretenderei un bel po' dopo un regalo del genere- e così dicendo il ragazzo se ne andò lasciando i tre da soli e con Angel che non resistendo più nascose il viso nel petto di Lason.
-amore?- domandò titubante Lason.
-sta zitto merdina- sussurrò lei con Lason che alzò gli occhi al cielo nel sentire il soprannome che aveva sempre usato la ragazza con lui quando erano piccoli -ho bisogno di questo abbraccio e...grazie per la collana-
-sei la mia ragazza e quella collana per te vale molto, non avrei mai permesso a nessuno di portartela via- disse serio Lason stringendo la ragazza a se e sorridendo in direzione del fratello che alzò gli occhi al cielo prima di parlare:
-torniamo a casa, abbiamo preso quello che dovevamo e poi...Annabel non sembra stare bene- disse serio Aleksand che anche se aveva una fama da lupi voleva prima che la ragazza si sentisse il più al sicuro possibile.
-è vero amore, prima sembrava avessi visto un fantasma-
-luogo sicuro- sussurrò semplicemente lei e Lason con Aleksand capirono subito uscendo di corsa quasi dalla villa, con Lason che ad un certo punto aveva anche preso in braccio Angel, per poi entrare tutti e tre nella limousine che avevano preso per arrivare fino a li. Lason fece cenno all'autista di partire e poi si voltò verso Angel che era al suo fianco.
-cos'è successo Angel?-
-è stato Nicholas De Martiris- sussurrò la ragazza con le lacrime agli occhi -è stata la famiglia De Martiris a mandare gli uomini dai nostri genitori e Nicholas era a capo della "missione"...li ha uccisi lui- e Angel non riuscì a non scoppiare a piangere mentre nuovamente Lason stringeva a se la ragazza lasciandole qualche bacio sui capelli.
-lo dobbiamo uccidere quello stronzo bastardo!- sbottò Aleksand -Kasper?- domandò poi di getto -mio fratello è riuscito a trovare solo te-
-era tuo amico, sai perfettamente che non gli è mai piaciuta questa vita e lui...si è allontanato completamente da tutto ciò. Si è rifatto una vita a parte, non ci sentiamo da mesi ormai e non so dove sia- rispose sinceramente Angel dal suo rifugio sicuro e vide lo sguardo di Aleksand adombrarsi -tu invece si puoi sapere perché non hai detto subito di essere Lason sul tetto? Sono certa tu mi abbia riconosciuta!-
-certo che ti ho riconosciuta, stavo scendendo per venirti a bloccare dalla tua ennesima fuga!-
-mio fratello è solo un coglione- riassunse il tutto Aleksand ricevendo anche un dito medio da parte del maggiore.
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Vendetta
General FictionUna sola parola guida i movimenti di Kasper: Vendetta. Vendetta per la sua famiglia. Vendetta per quello che gli hanno fatto. Vendetta per quello che gli hanno tolto.