Capitolo 14

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-ancora tu- sbottò divertita Angel quando vide entrare nel bar dell'hotel Du Grande Luis con una busta in mano tutto sorridente. Il suo collega invece sbuffò perché aveva imparato ad associare la presenza di Luis al fatto che Angel lo avrebbe lasciato da solo a fare il suo lavoro -cosa c'è?-

-è così che mi saluti Angie?- domandò Lason verso la ragazza mentre il suo sorriso si apriva sempre di più -ho una cosa per te- aggiunse poi facendole vedere la busta.

-cos'è?- chiese curiosa Angel cercando di sbirciare ma Lason ridacchiò.

-no no, non così tanto velocemente. È una cosa per questa sera che devi indossare assolutamente-

-per questa sera? Cosa c'è questa sera?- domandò Angel non capendo dove volesse portarla il ragazzo, soprattutto non riusciva a capire perché poi presentarsi con quello che era probabilmente un abito quando lei poteva benissimo scegliere uno dei suoi dall'armadio se solo fosse stata avvisata qualche ora prima.

-l'inaugurazione del nuovo teatro- e Lason vide chiaramente sia gli occhi azzurri di Angel che quelli dell'altro ragazzo che lavorava con lei sgranarsi a dismisura -sono stato invitato e non voglio andarci da solo quindi tu questa sera vieni con me- continuò tranquillo Lason con Angel che non sapeva veramente cosa dire per quell'invito inaspettato. -ah a proposito hai delle scarpe con il tacco?-

-eh?- domandò Angel per poi scuotere la testa e negare -non le uso, preferisco quelle da ginnastica-

-che numero porti?-

-Luis non mi metterò dei tacchi- sbottò Angel capendo quello che stava cercando di fare l'altro-

-andiamo Angie! Fallo solo per questa sera, per me- Lason cercò di fare gli occhi dolci alla ragazza per riuscire a convincerla e sembrò riuscirci visto che la vide sbuffare.

-trentasette- si trovò a dire Angel arresa all'idea che molto probabilmente Luis le avrebbe comprato anche un paio di scarpe oltre al vestito. Sperava solo che il ragazzo poi si riprendesse tutta quella roba altrimenti si sarebbe sentita davvero a disagio. Certo Luis le piaceva, era arrivata alla consapevolezza che il ragazzo non le fosse per niente indifferente soprattutto per via di tutto il tempo passato insieme, ma non voleva approfittarsi troppo di lui quando erano semplicemente amici.

-perfetto, vai a cambiarti nel mentre che io ti vado a prendere le scarpe- ridacchiò Luis -e il tacco lo scelgo io-

-ti ricordo che non ci so camminare su quei cosi quindi vedi di non prenderlo troppo alto- si arrese a dire Angel mentre Luis le lasciava la busta con il vestito.

-ti sta viziando- sbottò il suo collega quando Luis fu abbastanza lontano da non poterlo sentire -e tu lo lasci fare-

-le poche volte che ho provato a protestare me lo sono ritrovato ancora più insistente- sbottò Angel -e non sono affari tuoi- aggiunse poi stringendo con forza i manici della busta per poi andare verso quello che era il camerino che usavano per cambiarsi una volta arrivati a lavoro.

La bionda sospirò pesantemente una volta entrata nella saletta e con molta calma prese il vestito presente nella busta. Anche al semplice tatto la ragazza capì che si trattava di un capo di buona fattura. Angel si accorse di star rimuginando un po' troppo e si decise a cambiarsi stando attenta a non rovinare quel bellissimo vestito che le aveva dato Luis. Ci mise un bel po' in realtà visto che inizialmente aveva avuto problemi con la cerniera ma poi si trovò a guardarsi allo specchio con quel bellissimo vestito azzurro che sembrava essere stato fatto appositamente per lei. Era assurdo infatti come lo stesso le calzasse a pennello eppure lei molto spesso aveva avuto problemi con i vestiti perché le taglie erano completamente sballate.

Angel si ridestò dai suoi pensieri solo e soltanto perché sentì bussare alla porta della saletta e si affrettò ad andare ad aprire stando attenta a non rovinare il vestito considerando che con le scarpe da ginnastica lo stesso toccava a terra.

-wow- sussurrò Lason quando vide la ragazza in quel bellissimo vestito azzurro -ti ho portato le scarpe- disse poi riprendendosi leggermente e mostrando i decolté argento alla ragazza il cui tacco per Angel era vertiginosamente alto.

-io non so camminare su quelle- sussurrò Angel.

-ti reggi a me se proprio ne hai bisogno- sussurrò Lason -andiamo non ci stanno per niente quelle scarpe che hai addosso- disse serio e Angel sospirò prendendo i decolté dalle mani del castano per poi andarsi a sedere e cambiarsi con molta calma le scarpe. Quando si alzò in piedi storse leggermente la bocca accorgendosi che con tutte le probabilità i suoi pieni a fine serata le avrebbero chiesto pietà. -oh ma guardati, ora sembri meno nana- ridacchiò Lason mentre riceveva un'occhiataccia da parte di Angel.

-se solo inizi a fare battutine del genere per tutto il tempo giuro che non ti accompagno più- disse seria Angel per poi osservarsi nuovamente allo specchio e storcere la bocca -cosa devo fare con i capelli?- domandò verso il castano che era l'unico che poteva darle una mano.

-uno chignon basso?- propose Lason e Angel annuì sciogliendo la coda che aveva in quel momento per poi provare a farsi uno chignon il più decente possibile lasciando comunque che una ciocca di capelli le ricadesse davanti al viso -uh no- scosse la testa Lason -meglio sciolti- aggiunse poi e sbuffando Angel si sciolse i capelli cercando in qualche modo di non far vedere troppo il segno della coda che aveva portato in precedenza ringraziando anche che i suoi capelli fossero normalmente lisci e di non aver bisogno più di tanto di piastrarli per renderli presentabili. -si decisamente meglio-

-se lo dici tu-

-dimmi che hai qui dei trucchi- aggiunse poi Lason e Angel lo guardò con un sopracciglio alzato.

-guarda che sono truccata al momento-

-solo del mascara e un lucidalabbra nude non vanno bene e...-

-ehi non ho i trucchi con me e di certo non ho voglia di truccarmi al momento quindi va bene così-

-come vuoi- si arrese Lason sospirando, infondo per lui era già tanto essere riuscito a convincere la ragazza ad andare con lui senza troppe storie.

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