-che razza di posto- sbottò Aleksand quando arrivò alle scalette quasi nascoste che portavano verso il basso sopra le quali c'era un'insegna luminosa con sopra scritto "il Covo". Aleksand storse la bocca per poi iniziare a scendere le scale con abbastanza velocità perché non aveva nessuna intenzione di far restare in quel posto Kas un momento di più. Spinse con forza la porta per poter entrare nell'edificio e si accorse subito di avere gli sguardi di parecchi ragazzi e ragazze addosso, alcuni dei quali gli fecero anche cenno di avvicinarsi ma lui non lo fece andando però verso quello che era il bancone dove si trovava una donna che sembrava a tutti gli effetti essere la proprietaria.
-buongiorno, come possiamo aiutarti?-
-sto cercando Kas- disse serio Aleksand e vide la donna alzare un sopracciglio nel sentire quel nome ma comunque gli sorrise.
-sei fortunato, ha da poco finito con l'ultimo cliente- gli disse la donna e Aleksand fu certo che avrebbe spaccato qualcosa di li a breve per quello che aveva appena sentito. Un conto era sapere in linea teorica che Kassian avesse continuato a lavorare, un altro era venirlo a sapere in quel modo. -terzo piano porta a sinistra, bussa- disse semplicemente la donna indicandogli le tende -a il listino prezzi è li- aggiunse poi indicando il castellone che però Aleksand ignorò direttamente perché non era minimamente interessato andando poi verso le tende e iniziando a salire le scale a due a due per riuscire ad arrivare in quella che era la camera di Kassian. E quando finalmente arrivò alla porta che doveva essere quella di Kassian si ricordò di bussare solo e soltanto per essere sicuro ci fosse Kassian li. E sorrise quando sentì la voce del biondo dargli il permesso di entrare e Aleksand lo fece trovandosi subito davanti il biondo che aveva solo un paio di pantaloni addosso e che gli stava dando le spalle quindi non si era ancora accorto della sua presenza li. Aleksand non ci pensò due volte prima di raggiungere il biondo e abbracciarlo a sorpresa da dietro facendolo anche leggermente spaventare e se ne accorse perché lo avvertì sussultare leggermente.
-ehi non voglio farti nulla di male- e subito quando Kasper riconobbe quella voce sentì il suo cuore ricominciare a battere all'impazzata e se ne accorse anche il ragazzo alle sue spella che ridacchiò -basta solo la mia voce per farti questo effetto?- gli domandò facendolo voltare leggermente e Kasper si trovò a fissare gli occhi ossidiana di Aleksand con il cuore a mille.
-che ci fai qui?- domandò in un sussurrò Kasper mentre avvertiva che il castano lo stesse spingendo verso di se per abbracciarlo.
-sono venuto a riprendermi il mio ragazzo- rispose sinceramente Aleksand -dopo aver sbollito la rabbia e soprattutto impedire a chiunque altro di toccarlo- ringhiò il castano mentre Kasper aveva il cuore che voleva ancora di più scoppiargli nel petto dopo quelle parole.
-ma avevi detto che...-
-ho sbollito la rabbia e ho parlato con mio fratello che mi ha fatto aprire gli occhi- lo bloccò nuovamente il castano accarezzandogli una guancia. -hai già parlato con quel bastardo di Nicholas?-
-no- scosse la testa Kasper.
-bene perché sempre mio fratello ha avuto un'idea- Aleksand prese un profondo respiro -ma solo se te la senti-
-dovrei fare il doppio gioco per voi?- chiese tranquillo Kasper al quale era venuta solo quell'idea in mente e vide Aleksand guardarlo sorpreso.
-ehm...si ma come lo sapevi?-
-era l'opzione più palese e poi...si, me la sento- disse sicuro Kasper -ti amo te l'ho già detto e se questo può aiutare te e la tua famiglia a restare in vita non mi tirerei mai indietro-
-potresti rischiare molto se Nicholas ti scopre-
-e noi facciamo in modo che Nicholas non mi scopra- sorrise Kapser -grazie per essere venuto fin qui-
-dovevo amore mio- ridacchiò Aleksand permettendosi finalmente di prendere un bacio da Kasper, Kasper che rispose al bacio immediatamente socchiudendo le labbra -non tentarmi che voglio prima portarti lontano da qui-
-lo sai vero che Lady Mary ti chiederà di pagare lo stesso?- ridacchiò Kasper -dove vorresti portarmi?-
-a casa mia, nella villa della mia famiglia- disse serio Aleksand -sei il mio ragazzo se non si fosse capito e ti voglio al mio fianco al sicuro il più possibile-
-devi darmi il tempo di prendere la mia roba e avvisare Lady Mary che me ne vado- disse tranquillo Kasper -sapeva perfettamente che un giorno l'avrei fatto ma non credo si aspettasse così presto-
-muoviti che non voglio farti restare qui più del necessario- disse convinto Aleksand -anche perché questo posto mi ricorda che sei stato di altri questi giorni e non mi piace-
-sarò tutto tuo adesso, non dare di matto. Dovevo pur tornare a vivere la mia vita dopo che mi avevi cacciato da li- rispose con un leggero broncio il biondo per quell'affermazione ma era davvero felice che Aleksand fosse tornato a prenderlo.
-ottimo- borbottò Aleksand guardandosi poi intorno perché inizialmente non aveva minimamente osservato la camera del ragazzo -hai molta roba da prendere?-
-solo i vestiti per il resto nulla- disse serio Kasper -vado ad avvisare allora Lady Mary che me ne vado, aspettami qui...-
-hai una valigia dove mettere la tua roba?- domandò alzando gli occhi al cielo Aleksand.
-ehm...ho degli zaini, infilerò tutto li-
-dove sono? Almeno inizio a prendere la tua roba mentre tu parli-
-davvero?- domandò sorpreso Kasper andando comunque a tirare fuori due degli zaini che aveva nascosti dentro l'armadio -sei sicuro?-
-muoviti, prima finiamo e prima tu sarai tutto mio- e a quelle parole Kasper scoppiò a ridere lasciando un bacio sulle labbra di Aleksand per poi scendere di corsa le scale.
-ehi che ci fai qui?- domandò Lady Mary quando lo vide arrivare -hai un cliente tu-
-no- scosse la testa Kasper -non è un cliente ma...il ragazzo di cui ti avevo parlato...è venuto a prendermi-
-quindi te ne vai- constatò Lady Mary con un pizzico di tristezza.
-si, grazie mille per tutto quello che hai fatto per me. Mi dispiace andarmene via con così poco preavviso ma...-
-non devi scusarti, l'ho sempre saputo che prima o poi saresti tornato al tuo mondo-
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Vendetta
General FictionUna sola parola guida i movimenti di Kasper: Vendetta. Vendetta per la sua famiglia. Vendetta per quello che gli hanno fatto. Vendetta per quello che gli hanno tolto.