io sdraiato sul parquet

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Holden si passò una mano tremante tra i capelli, il viso una maschera di frustrazione e ansia. "È stato... terribile, Bi. Sentirlo dire quelle cose, proprio ora che so già così sotto pressione. Mi sento... inadeguato, nel posto sbagliato.

Bianca lo guardò con comprensione, avvicinandosi di più e mettendo una mano sulla sua. "Mi dispiace tanto, Jo. Chri non pensa prima di parlare, ma sai che non lo fa per ferirti. Lui è solo... così."

Il giovane, ancora in preda all'ansia e alla rabbia, non riuscì a mantenere la calma. La tensione cresceva e il suo respiro si fece più affannoso.

Holden (alzando la voce): Ma allora n'hai capito ncazzo! Non è solo questo. È tutto. È la pressione, è il giudizio degli altri, è... tutto quanto!

Bianca, sorpresa dalla sua reazione, cercò di mantenere la calma. "Jo, sto solo cercando di aiutarti. So che è difficile, ma devi cercare di respirare e..."

Holden si alzò di scatto, la sua rabbia era ormai fuori controllo. "Non c'ho bisogno dell'aiuto tuo. Non capisci niente de quello che sto a passà! Me devi lascia in pace!"

La ragazza rimase scioccata e ferita dalle sue parole. Il dolore nei suoi occhi era evidente, ma cercò di nasconderlo. "Jo io... stavo solo cercando di aiutarti. Ma se è così che ti senti, forse è meglio che ti lasci da solo per un po'."

Holden: Non capisci quanto tutto questo mi stia schiacciando. E tu che cerchi de famme sentì meglio non aiuta, anzi peggiora solo le cose non me devi sta sempre accollata cazzo.

Bianca si alzò, la frustrazione stava cominciando a farsi sentire. "E tu credi che sia facile per me vederti così? Pensi che non mi faccia male vederti soffrire e non poter fare niente per aiutarti? Ci sono sempre per te, ma questo sembra che tu non lo stia notando"

Holden: Non sto dicendo che sia facile per te, ma non sei tu quella sotto pressione ogni singolo secondo. Ogni errore, ogni commento, ogni sguardo pesa su di me!

Bianca: E tu credi che non sia lo stesso per me? Pensi che io non senta la pressione? Ma cerco di andare avanti, cerco di aiutarti perché sei importante, Jo..

Holden (sbraitando): Allora forse la dovresti smette de aiutamme. Forse dovresti lasciarmi affronta le mie cose da solo senza tutta sta pressione che te senti pe i cazzi mia.

La cantante sentì le lacrime salire, ma cercò di mantenere la compostezza. "Se è questo che vuoi, allora va bene. Ma non pensare che sia facile per me lasciarti così. Voglio solo il meglio per te, ma se davvero pensi che sia meglio stare da solo, lo farò."

Holden la guardò, le parole gli morivano in gola. "Sarebbe meglio."

Bianca (interrompendolo): No, Jo. Hai detto abbastanza. Forse hai ragione, forse hai bisogno di stare da solo. Quando sarai pronto a parlare e a lasciarti aiutare, sarò qui. Ma ora... forse è meglio che mi allontani.

A quel punto rientrò in casetta, chiudendo la porta dietro di sé. Si appoggiò contro il muro, cercando di trattenere le lacrime. Holden rimase solo all'esterno, il peso delle sue parole che cominciava a farsi sentire mentre la rabbia lentamente si trasformava in un doloroso rimorso.

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Bianca era in cucina, intenta a preparare la cena. I suoi movimenti erano meccanici, il viso segnato dal dolore. Petit, che stava passando, notò subito che qualcosa non andava e le si avvicinò con un'espressione preoccupata.

Petit: Ehi, Bianca. Tutto bene? Sembri un po' giù.

Bianca cercò di sorridere, ma il suo sorriso era forzato. "Oh, ciao Petit. Sì, sto bene. Solo un po' stanca."

Dimmi che non è un addio - HoldenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora