Corpi, anime, fili rossi interminabili, destino, particelle, emozioni, sentimenti. Ecco quello che siamo, un ammasso di esseri che fluttuano nell’universo con la costante ossessione di trovare una metà che ci completi, che allieti la nostra esistenza e che ci faccia capire quanto abbiamo bisogno di condividere i nostri pensieri con un completo sconosciuto. E quando lo troviamo, tutto svanisce e tutto cambia e allo stesso tempo rimane uguale, il mondo continua a girare e le persone continuano a incontrarsi e a litigare e a lasciarsi e a ritrovarsi e a tradirsi. È come una lunga catena, pensiamo di non essere legati a chi vive lontano da noi e invece mentre tu stai vivendo l’ora più bella della tua vita, l’altra persona dentro di sé sta morendo lentamente e vorrebbe solo sprofondare in un abisso e la cosa bella è che prova tutto questo nell’esatto momento in cui lo stai provando tu, solo che tu sei felice e salteresti in un materassino pieno di piume e lui invece in un letto di chiodi o di roventi pietre. Una volta ho letto che una delle leggende più diffusa in Giappone è quella del filo rosso che lega due anime gemelle dalla nascita, fino alla morte e addirittura all’aldilà e ricordo di aver pensato a quanto sarebbe bello poter sapere in anticipo chi ci sia dall’altra parte del filo, per affrettare la ricerca e per non dover perdere tutto questo tempo in attesa di un qualcuno che forse potrebbe addirittura non arrivare mai. Ma saperlo già, non lo darebbe automaticamente per scontato? Non stabilirebbe automaticamente tutto il tuo percorso di vita? E se dentro di sé si acquisisse la forza per spezzare il filo rosso che si crede ci sia stato affidato dal destino? Ciò non renderebbe il viaggio ancora più emozionante, più altalenante, ciò non ci renderebbe vivi? Ognuno è artefice del proprio destino, ma non deve per forza rassegnarsi ad esso. È al cuore che ci si deve rassegnare, ai sorrisi e agli sguardi: sono loro i nostri fili rossi che tirano e lottano inconsapevolmente per non lasciarsi più e per rimanere in pace per sempre. Si vaga come spiriti assenti, che si risvegliano e si assopiscono in continuazione, si incrociano mille strade differenti brevi o lunghe, si intrecciano mille fili rossi e si incastrano mille occhi differenti e poi un giorno tutto ritorna alla perfezione, tutto si schiarisce come se non si fosse mai appannato davvero e tutto rimane uguale e allo stesso tempo cambia. Corpi, anime, fili rossi interminabili, destino, particelle, emozioni, sentimenti. Ecco quello che siamo, ma se ci fosse di più?
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Diario
Non-FictionMetto tutto qui dentro, dove so che nessuno li leggerà, per non incasinare troppo la mia testa contorta