Chapter 50🩵✿︎

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Mika
•📍Lusail,Qatar•

SJ:"ok Mika radio check"
"Radio check",dico con il tono ancora arrabbiato e snervato.
SJ:"uuuh sento odore di incidente,non va bene",dice schiarendosi la voce per scherzare,facendomi strappare un piccolo sorriso.
"Ti consiglio di guardare Instagram,non dico altro"

Dico chiudendo la radio e mi dirigo verso la macchina.Il rumore dei meccanici che lavorano frenetici attorno ai box riempie l'aria,ma tutto sembra ovattato mentre cerco di mantenere la concentrazione.

Le luci intense del paddock illuminano la scena,creando ombre nette sul pavimento in cemento.Il calore del deserto del Qatar è ancora percepibile nonostante il sole sia ormai tramontato e un sottile strato di sudore mi copre la fronte sotto il casco.

Apro la portiera della macchina e mi infilo nell'abitacolo,sentendo il familiare profumo di gomma e benzina che riempie l'aria.Il sedile è avvolgente e la freschezza del tessuto tecnico mi dà una sensazione di sicurezza,facendomi isolare momentaneamente dal resto del mondo.

Accendo il quadro strumenti e il tutto si illumina con una serie di luci e grafici,il display digitale che mostra le temperature,le pressioni e le impostazioni della vettura.
Metto le mani sul volante,le dita che si chiudono attorno alla superficie antiscivolo.
La sensazione della fibra di carbonio sotto i palmi è rassicurante,un promemoria del controllo che ho su questa potente macchina.

Il ronzio del motore che si accende mi fa vibrare l'intero corpo.Il rumore cresce,diventando un ruggito potente e familiare.L'aria è densa di adrenalina e tensione,ma anche di una strana calma che solo la routine di questi momenti riesce a portare.Sento i meccanici che si allontanano,le loro voci un mormorio distante.Il mondo esterno sembra svanire mentre mi concentro solo sulla strada davanti a me.

Inizio a muovermi lentamente,le ruote che iniziano a girare sul liscio asfalto del paddock.Passo davanti ai box delle altre squadre,vedo i volti dei meccanici e degli ingegneri che osservano attentamente,ognuno concentrato sul proprio lavoro.Il percorso è ben illuminato,ma le luci artificiali creano un gioco di ombre che danzano sul terreno mentre mi avvicino alla pit lane.

Entro in pista,il vento che passa attraverso le prese d'aria della macchina e i suoni del circuito che riempiono l'abitacolo.Le curve e i rettilinei sono familiari,ogni metro di questo tracciato inciso nella mia memoria muscolare.I riflettori illuminano il tracciato con una luce bianca,quasi accecante,che contrasta con il buio del deserto circostante.

Mi avvicino alla linea di partenza,i segnali dei commissari di pista e delle luci del semaforo ben visibili.Il giro di formazione è cruciale,una sorta di danza pre-gara per scaldare le gomme e verificare che tutto sia perfetto.Inizio a zigzagare leggermente,facendo scorrere le gomme sull'asfalto per generare il calore necessario a garantire l'aderenza perfetta.Il rumore delle gomme che stridono contro il pavimento si mescola con il rombo del motore,creando una sinfonia di potenza e precisione.

Le mani si stringono e si rilassano sul volante,i piedi si alternano delicatamente sui pedali,ogni movimento calcolato con precisione.Le luci del cruscotto pulsano ritmicamente,fornendo aggiornamenti costanti sulle condizioni della macchina.

Ogni curva,ogni cosa è un'occasione per sincronizzare con la vettura,per sentire ogni vibrazione e ogni risposta del telaio.Ogni istante mi avvicina di più alla griglia di partenza,dove la vera sfida inizia.

Respiro profondamente,cercando di assorbire ogni dettaglio della pista.La tensione cresce,ma con essa anche la concentrazione.Mentre mi avvicino alla linea di partenza,sento il battito del cuore allinearsi con il ruggito del motore.Sono pronta,ma con il peso dentro di me del cuore rotto,dei frammenti che quasi mi rompono.

Non ero abbastanza?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora