Confessioni

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Soddisfatto?

Mi tirai indietro incredulo, ma più indietreggiavo più lui si faceva avanti. I suoi occhi si assottigliarono e la sua coda dondolo lievemente mentre le orecchie si tirarono all'indietro.
Era così serio, che mi stupiva. Al suo passaggio mia madre abbassò la testa camminando verso Mitsuki rimasta ferma ad osservare.

Perché non lo bloccavano? Perché non bloccavano Kacchan? Mi ritrovai presto faccia a faccia con lui.

—Quindi?— disse ad un filo dal mio viso. Il suo respiro caldo mi solleticò le labbra mentre un brivido mi assaliva tutto il corpo. Rilasciò i suoi ferormoni, non il suo odore normale, ma bensì i suoi dannati e deliziosi ferormoni.

Mi tappai istintivamente il naso, le gambe ora tremavano incontrollate e con esse anche la mia voce che uscì come un flebile balbetto sforzato.
—I-i...tuoi...ferormoni.—

Indietreggiai ancora finendo ben presto con la schiena contro il muro.
Il suoi ferormoni mi stuzzicavano mi scombussolavano la mente, vidi per un secondo sfogato mentre la sua mano artigliata mi toccava la spalla alzando di poco la canotta.

—Vuoi che smetto?.— annuì con foga guardando il basso la dove le mie gambe avevano preso a vacillare, volevo cadere in ginocchio, non riuscivo più a mantenere il peso del mio corpo. Voglio cadere ai suoi piedi.
Sentì tuttavia il suoi ferormoni diminuire, lasciandomi la possibilità di tornare a respirare regolarmente. E così feci, prendendo una forte boccata d'aria.

—Katsu-!— Mitsuki fermò mia madre con il cenno della sua mano andando a bisbigliare qualcosa nel suo orecchio.

Vidi mia madre contrariata dalle parole che gli disse Mitsuki all'orecchio, poi i suoi occhi preoccupati si posarono su di me. Per quanto volessi scappare in quel momento sapevo che era completamente inutile, per ciò non la guardai, non incontrai il suo sguardo materno solo per non preoccuparla ulteriormente.

Poi Mitsuki si lasciò sfuggire uno sbuffo afferrando mia madre spingendola fuori dal corridoio svanendo entrambe dall'angolo della cucina.
Rimasi solo io e Kacchan.

—Mh?—
—V-va bene. P-erò non liberare il tuo odore...— sussurrai guardando appena quei due rubini taglienti che mi fissavano con intensità, il suo ghigno si allungò lasciando in bella vista i canini appuntiti che brillarono per un istante.
Deglutì profondamente.

Il suo odore diminuì ancor di più fino a sparire completamente.
Si spostò appena per farmi spazio, ed io mi incamminai facendogli strada verso un altra stanza appartata. Non l'avrei fatto entrare in camera mia, perché piena del mio odore eccitato.

La mano si strinse rovinosamente sulla maniglia della stanza degli ospiti, camera quasi completamente vuota con dentro solo un misero letto e un comodino. Aprì la porta, Kacchan era dietro di me...sentivo i suoi occhi addosso e il suo fiato sul collo.
Velocemente entrai nella stanza assicurandomi che non fosse poi così tanto mal ridotta prima di fargli cenno di entrare.

Lui in silenzio varco la soglia chiudendo la posta alle spalle.
—Scusa- per la polvere e il resto—
—Non mi interessa.—

—i-immaginavo—

Dinuovo quel dannato silenzio, mi faceva innervosire... Quando stava zitto solo per godersi il mio tumulto interiore, si appoggiò tranquillamente sulla porta leccando con un movimento sinuoso il labbro inferiore.
Deglutì profondamente, allungando i pugni serrati lungo i fianchi.

—Il tempo scorre.— sussurrò.
—Cosa?—

Tempo? Quale tempo?!
Saltellai sul posto dal nervoso, perché era così dannatamente sensuale il suo tono di voce?!
—Se non chiariamo ora... Finirà l'effetto di quelle merde.— giocherellò con la scollatura della maglietta nera che portava, i suoi occhi scesero giù, troppo in giù.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 31 ⏰

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