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Forse devo allontanarla e lasciare che trovi qualcuno che le dia tutto ciò che si merita, che la ricopra di regali e la faccia vivere nel lusso, lo farei davvero per vederla felice anche se poi dovrei strapparmi il cuore dal dolore che proverei avendola lontana

Mi ci avvicino lentamente accarezzandole il viso, che rilassato sogna qualcosa di bello presumo dal suo sorriso <<Lo amo davvero>> biascica nel sonno <<Si...Davvero>> ripete riprendendo a dormire

<<So che é frutto della situazione ciò che le hai detto stamattina, ma non farla stare male, riportala a casa, parlale con calma e spiegale, parlale della perif, di San Siro, dille le verità che nascondiamo per paura ci facciano soffrire ancora>>

Aggrotto le sopracciglia mordendomi sporadicamente il labbro inferiore, internamente

<<Non credo debba sapere, non credo sia giusto farla soffrire ancora, se la lascerò andare fra un paio di anni mi avrà dimenticato e sarà a fare la bella vita invece che aspettandomi in uno squallido appartamento, senza sapere se usciró mai di galera>> mi trascina fuori dalla stanza

<<Non permetterti di spezzarle il cuore per paura ! Perché sei un codardo, se hai paura di affrontare i tuoi demoni ! Non puoi nasconderti dietro una ragazza innocente>> scuote la testa conoscendo bene ciò che provo, la mia paura, di vedermi svanire tutto fra le mani

<<Tu come staresti ? Come saresti felice vedendola fra le braccio di un altro con il sorriso che solo tu puoi farle spuntare ! Ed il tuo cuore ? Come conti di aggiustarlo ? >> mi chiede riprendendo il respiro

<<Hai trovato la tua ragazza, non lasciare che tutto svanisca, non rovinarti la vita come hanno fatto i grandi quando eravamo piccoli, ora sei tu che puoi fare la differenza, e devi ! Non ti lascerò sbagliare, fossi maledetto piuttosto che lasciarti commettere questo errore>>

Passa una mano fra i capelli rivolgendo lo sguardo ad un punto nel vuoto attendendo che risponda o rimuginando su quanto ha appena detto

<<E se sbagliassi tenendola con me e le facessi male irreparabilmente...>> scuote la testa <<Non potresti, non dire sciocchezze, sei Amine Ezzaroui non un coglione qualsiasi>> sorrido annuendo

<<Come farei senza di te fratello mio ?>> mi abbraccia ancora e per quanto strano sia oggi ne abbiamo bisogno più che mai

<<Portala a casa senza altri pensieri suicidi, che senza di lei non vivresti di sicuro>> mi conosce meglio di chiunque altro

<<Grazie per avermela tranquillizzata e averla fatta dormire qui piuttosto che da qualche altra parte ancora sconvolta e arrabbiata>> annuisce lasciandomi passare per riprenderla.

Dorme fino a casa fortunatamente, non sarei riuscito ad affrontare un altra litigata, non oggi che proprio mentre pensavo di averlo in pugno il mondo mi si é sgretolato davanti agli occhi mandandomi nello sconforto più totale.

Mi sveglio al buio, in un letto che ha il suo odore ma che so essere di Zaccaria che capisco non essere lui da come mi stringe la vita con il viso appoggiato al mio seno mentre dorme

Tasto sopra la tastiera del letto, ma mi accorgo quasi subito che la tastiera non c'è, sono certa essere nel letto di Amine con il proprietario

Sento una pattuglia passare veloce con le sirene spianate e poi dei movimenti che mi fanno presumere di essere in Zamagna

Come ultima sicurezza accarezzo i capelli di chi mi dorme accoccolato e sono certa siano suoi, gli accarezzo il viso ritrovandone i lineamenti, cosi rassicurata riprendo per un po' a coccolarlo pensando ad oggi.

<<Am>> gli sposto un po' il capo cosi da infastidirlo e svegliarlo <<Mmm>> si lamenta riposizionandolo fra i miei seni <<Amine>> apre gli occhi sussultando leggermente

<<Cosa ?>> chiede con timore <<Parliamo un po' ? Non riesco a dormire>> lo sento sorridere rilassando le spalle <<Si patata>> mi stampa un bacio sul petto facendomi il sollettico

<<Dai>> mi copro ridendo <<Quanto mi piace sentirti ridere>> dice anche lui con un tono rilassato

<<Perché non riesci a dormire ?>> chiede successivamente <<Non lo so, ho sentito passare una pattuglia e subito dopo dei ragazzini gridare...Non ci sono abituata>> sospira girandosi verso di me su un fianco

<<Per quante volte le abbia viste e sentite nemmeno io sono mai riuscito ad abituarmici>> mi accarezza il viso

<<Hai fame ? Zaccaria ha detto che ti sei addormentata quasi subito senza cenare con loro>> annuisco <<Andiamo a prendere da qualche parte due pizze ?>> propongo

Non ho voglia di stare qui, voglio parlare, risolvere quanto successo prima e stargli accanto, come ha detto Zaccaria, dover affrontare ancora problemi con le forze dell'ordine lo fa cadere sotto forte stress e depressione, ed io non voglio questo, voglio che si sfoghi e si svaghi

<<Sono le tre bebe dove vuoi andare a mangiare...>> dice poco convinto, mi ci avvicino sfiorandogli le labbra, sospira su di esse facendomi rabbrividire

<<Restiamo in macchina, dai non usciamo mai come fosse un appuntamento solo fra noi due>> sorride

<<Vuoi un appuntamento solo fra noi due ?>> chiede divertito <<Si e lo voglio alle tre di mattina>> ride avvicinando ancor più le nostre labbra <<Però baciami>>

Sorrido baciandolo <<Forza alzati che ti porto...Andiamo al nostro appuntamento>> dice con una risatina divertita.

𝐌𝐲 𝐌𝐚𝐧//𝐍𝐞𝐢𝐦𝐚 𝐄𝐳𝐳𝐚 (𝐎𝐧𝐞 𝐒𝐡𝐨𝐭 𝐒𝐭𝐨𝐫𝐲)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora