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Chanel

Tornai a casa verso le due del pomeriggio, visto che dopo scuola ero pure andata a comprare un po' di cibo al supermercato, così avrei mangiato qualcosa a casa prima di andare alla festa di stasera.

La casa sembrava vuota, anche se sapevo che c'era mio padre che stava lavorando nel suo studio. Lo studio di mio padre era un posto che visitavo veramente poche volte, anche perché solitamente ci andavo solo per sentire cosa aveva da dirmi, e se dovevo andare a uccidere un qualche mafioso che gli dava fastidio.

Si, lo so, una situazione molto strana.

Mia madre invece passava il tempo nell'azienda di mio padre, la Shadow&Co. Insieme erano proprietari di questa enorme azienda, che si occupava della produzione di dolci ma anche di tanti altri prodotti, come bevande, cibo, prodotti di bellezza, cosmetici e tanto altro. Mia madre dirigeva quel reparto, mio padre invece si occupava del reparto sulle nuove tecnologie e in generale sull'informatica e sul business della nostra famiglia. Era anche proprietario di tanti altri negozi ed era per questo che la nostra famiglia era così conosciuta non solo a Seattle, ma anche nel resto degli stati uniti e magari chi lo sa, nel resto del mondo.

Nel resto del mondo perché i miei genitori ovviamente mi hanno fatto diventare una "celebrità" e quindi non contando tutti i concerti, i talk show e le interviste ero diventata famosa anche io.

Qualcosa che mi straniva, però, era il mio nome. A mia madre le è sempre piaciuto il nome "Chanel" ma per me è sempre sembrato un po' strano... a tutti gli ricordava sempre il nome di questo brand così famoso che con la mia esistenza è diventato ancora più amato, perché mia madre aveva pure fatto diventare questo brand mio sponsor che, come mi sarei potuta immaginare ha voluto continuare a collaborare con la nostra azienda.

Si, troppo ridicolo...

Scacciando tutti quei pensieri mi preparai un panino con del prosciutto e mi andai a sedere sul divano del salotto, accendendo la televisione e andando su Netflix, per trovare qualcosa di bello da vedere.

Iniziai a guardare un film horror, ma come al solito qualcuno dovette interrompere la mia tranquillità, perché il mio telefono iniziò a vibrare, e senza nemmeno guardare chi mi stava chiamando risposi.

«Che c'è?» chiesi, ma nessuno rispose.

Aspettai qualche secondo, poi però misi in pausa il film e guardai il mio telefono.

Sullo schermo stava comparendo un numero privato, quindi si trattava di qualcuno che molto probabilmente non conoscevo.

Dopo qualche minuto iniziai a sentire dei respiri affannati provenienti dalla chiamata, e poi delle urla. Sbarrai gli occhi e inarcai le sopracciglia.

Smisi di mangiare all'istante, la fame mi era improvvisamente sparita.

Ma che cazzo, io volevo solo mangiare in santa pace...

Chi è che mi stava chiamando? E cos'erano quelle urla...?

«Uhm...» sentii il mio stomaco restringersi, però decisi di rispondere.

«Uff, chi cazzo è? Mi state facendo uno scherzo?»

Altri respiri affannati.

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