Capitolo 3: Il diadema divino

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-E così volete che costruisca qualcosa con delle proprietà magiche che si oppongano a quelle del diadema in un paio di ore?- Chiese retorico Leo, scettico. -Esatto, inoltre se fai anche in modo che Percy non esca dalla sua stanza per un po' sarebbe meglio.- Aggiunse il figlio di Ade. -Sapete che la mia cintura, anche se magica, adesso è letteralmente vuota? La magia è stata annullata da tutto e tutti, quindi oltre ai nostri poteri, nemmeno le armi magiche  e gli oggetti magici sono magici. Siamo comuni mortali, con oggetti mortali e al momento non ho nulla con cui costruire un porta diadema. L'unica cosa che posso fare è sperare. Siamo letteralmente nelle mani del destino.- Rispose, aggiungendo anche dei dettagli. Con le nuove informazioni non potevano fare altro che sperare, come aveva detto Leo, oppure tornare indietro abbastanza a lungo per riattivare in parte i loro poteri, ma sarebbe pericoloso. -Ho un'idea folle. Nico, ricordi quando io e Percy ti abbiamo trovato nel labirinto? Percy aveva fatto un patto, pulire le stalle in cambio della tua libertà, tuttavia, quando ha provato ad usare i suoi poteri ha dovuto usare letteralmente se stesso.- Cominciò Annabeth. -Quindi?- Chiese Leo, non seguendo il ragionamento dell'amica. Nico, d'altro canto, si ricordava bene quell'avventura. -Quindi, se è disposto, possiamo immergere Percy in questi mari e fargli raggiungere lo Zenith con i suoi poteri, permettendogli di resistere per un po' di tempo all'influenza del diadema.- Concluse il figlio di Ade. -Annabeth, questa è una follia.- Si intromise Grover. -Ma potrebbe funzionare, se succede come quella volta o come sul monte sant'Elena, questo ci permetterebbe di sbrigarci.- Tentò la ragazza. -C'è un solo rischio: arrivando a dover usare tutte le sue forze potrebbe trasformarsi quasi in acqua e potremmo perderlo, esattamente come io posso trasformarmi letteralmente in oscurità e ombra e svanire da questo mondo, cessando di esistere.- Li avvertì il minore. -Se è così io voto contro, non possiamo darla vinta ad Era.- Votò Leo. -Tuttavia, più siamo vicini al luogo del diadema, più possibilità ci sono che questo piano funzioni, meno probabilità ci sono che Percy diventi acqua. In sostanza, l'unica cosa che ci serve è essere vicini abbastanza al luogo del diadema.- Spiegò Nico. -Io voto che Percy lo faccia, credo in lui. Percy è un eroe e un amico, mi fido di lui, so che si fermerà prima di diventare acqua.- Concluse Nico, votando a favore del piano. -Io sono con Nico, mi fido di Percy e credo che lui possa farcela.- Gli diede manforte il satiro. -Forse prima avrei votato contro, ma avendo combattuto e avendo vissuto molte esperienze con Percy, so che ce la può fare. Io voto a favore.- Concluse la figlia di Atena. -Siete folli, se dovesse diventare acqua non potremmo aiutarlo, mai più. Lo capite vero? Questa cosa è fin troppo pericolosa, Annabeth, per favore, ragiona.- Continuò ad opporsi il figlio di Efesto.

-Chiediamolo al diretto interessato allora.- Lo sfidò il figlio di Ade. Nico corse di fronte alla cabina di Percy. -Percy sono Nico, abbiamo un piano rischioso che potrebbe funzionare per recuperare il diadema, sei dei nostri?- Urlò Nico, facendosi sentire. -Di cosa si tratta?- Chiese, non avendo sentito una sola parola della discussione tra i suoi amici. -Abbiamo un piano che potrebbe farci recuperare il diadema di Era e farci tornare al campo molto rapidamente, ma questo ti metterebbe in pericolo e, voglio essere onesto con te, quello che potrebbe capitarti non è per nulla giusto o reversibile.- Prese un respiro profondo. -Io e Annabeth abbiamo pensato a quella volta che ci siamo incontrati nel labirinto, quando tu hai usato i tuoi poteri da te stesso, senza risorse d'acqua limitrofe. Crediamo che se tu ti immergessi in queste acque e ti sforzassi con tutto te stesso ad usare i tuoi poteri, cosa molto rischiosa, potremmo raggiungere Era, annullando così l'influenza del suo diadema sui nostri poteri e tornare al campo mezzosangue sani e salvi. Prima che tu dica qualcosa, c'è un però, nel processo in cui tu potrai usare i tuoi poteri correrai il rischio di diventare acqua, insomma è pericoloso, ma potrebbe funzionare. Che te ne pare?- Chiese titubante. -Rischioso, pericoloso, ma è l'unica possibilità che abbiamo. preparatevi, una volta che sarò in acqua lasciatevi guidare dalla corrente.- Rispose, seguendo Nico sul ponte. -Allora, appena mi tufferò userò me stesso come fonte di potere per creare una corrente che guidi la nave. Accendete i motori al massimo, unendo la forza della corrente alla velocità che può raggiungere la nave ci possiamo impiegare un paio di ore, al massimo quattro. Appena avremo recuperato il diadema io lo indosserò, posso sopportare le conseguenze e quindi, anche se indeboliti, i miei poteri ci saranno ancora, mentre i vostri torneranno e saranno al massimo della loro potenza. Siete pronti?- Pianificò, prima di tuffarsi dal ponte nell'acqua fredda dell'oceano. -Ricorda cosa ti ha detto la Naiade quella volta, lasciati guidare dall'oceano stesso.- Gli suggerì Nico, consigliandogli quello che lui stesso faceva quando usava i suoi poteri. Leo accese i motori al massimo e rimase fermo. Percy raccolse tutte le sue energie e le unì al flusso d'acqua dell'oceano e mescolandosi alle correnti. La volontà del figlio di Poseidone prese il controllo delle correnti e spinse al massimo la nave che avevano costruito i figli di Efesto. -Il piano sta funzionando, a breve dovremmo arrivare a destinazione. Preparatevi, il viaggio non sarà tranquillo.- Li avvertì Annabeth.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 29 ⏰

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