Red Right Hand

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 ATHENA

Tra un illusionista ed un altro, mi spiega Artemis, per tutto lo spettacolo ci saranno delle pause, così che lo spettatore possa fissare nella propria mente ciò che ha appena visto.

"- Sapevo che questo vestito ti sarebbe stato una meraviglia -" gli occhi marroni di Artemis mi scrutano dall'alto in basso, è incredibile come io non tema il giudizio di nessuno, ma del suo sono terrorizzata.

"- Sì beh, non era la  prima scelta diciamo -" se Lux non mi avesse buttata con lui in piscina magari non avrei avuto la necessità di rifarmi la doccia, e soprattutto di ricambiare vestito,

"- E' vero, ma calcolando che anche un sacco della spazzatura ti starebbe bene, ci faremo andare bene questa " opzione d'emergenza" -" dice mimando le virgolette con le dita,

"- Anche tu sei bellissima stasera -" le dico. Artemis è di una bellezza mozzafiato, sembra un angelo sceso in Terra. La conosco dalla materna, e da sempre le ragazze hanno  provato una sorta di gelosia nei suoi confronti, come se la vedessero una minaccia; e lei è tutto tranne che una persona di cui avere paura. Certo, ha un caratterino a tratti esuberante e fastidioso, ma è praticamente impossibile non volergli bene.

"- Grazie, comunque, secondo te chi è l'illusionista che ha avuto problemi tecnici con il suo numero? -" mi domanda,

"- Pensavo che ve l'avessero detto. -" ero convinta che Artemis non aveva il tempo di dirmi il nome dell'illusionista perché stava litigando con la signora, non che Gli Alchimisti avevano deciso di mantenere l'anonimato su chi avesse avuto problemi, 

"- Sai, è strano; forse temevano che la stampa li giudicasse più di quel che fa già. Sono letteralmente un fenomeno internazionale,  se guardi bene, in questa sala sono seduti gli esponenti più rilevanti dei giornali. Sulla balconata sinistra, siedono invece le figlie del presidente, e su quella di destra, i figli dell'ambasciatore. Anch'io sarei capace di sbagliare viste le attenzioni che mi rivolgono -" sto per commentare, quando una voce invita a riprendere posto e impostare il silenzioso ai nostri telefoni. Le luci si spengono lentamente, una, dopo, l'altra. La lentezza con cui avviene ciò è incredibile, come se lo spettacolo inizi ancora prima che venga annunciato.

Nel buio più totale, dal palco emerge una nuvola. Le tonalità di essa sfumano dal grigio al bianco . Non sembra ci siano attaccati dei fili, è come se volasse da sola. Improvvisamente si sente un rumore di passi, impossibile decifrare da dove provengano. Ci guardiamo intorno come se stessimo giocando a nascondino e l'illusionista fosse l'ultimo rimasto da scovare. Un ombra viene poi proiettata sulla  tenda del palco. Tutti pensiamo quindi, che lui uscirà da lì e invece dalla nuvola fuoriesce una scaletta grigia di metallo. Dopo aver toccato il pavimento, l'illusionista scende tranquillamente. A differenza del precedente non è a petto nudo, ma indossa un trench coloro sabbia, degli stivaletti neri con cuciture verdi e una scoppola nera.

Tira fuori dalla nuvola, una valigia e la fa cadere a terra con un tonfo incredibile, ma appena la rialza, la ritrova attaccata al pavimento come se fosse incollata. Fingendo di sforzarsi, cerca di staccarla, ottenendo solo dei filamenti simili a gomma da masticare che uniscono la valigia al pavimento. A quel punto decide di aprirla; un abbagliante luce illumina il teatro, le file davanti, io compresa, sono costrette a porre una mano davanti agli occhi; appena la nostra vista si riabitua al parziale buio, l'illusionista ha già cambiato abiti; è vestito di rosso come i tendaggi delle balconate. Un applauso inonda la sala. 

Successivamente con un pugno si batte il petto, come se stesse per fare un lungo discorso ma, dalla sua bocca tira fuori un lunghissimo filo verde con delle lamette argentee scintillanti. Sento il mal di gola solo a guardarlo. Chiama uno spettatore del pubblico (un uomo sulla sessantina probabilmente un nonno che ha accompagnato i suoi nipoti), e gli porge il capo del filo e gli chiede di continuare a tirare. L'uomo non sembra così convinto, anzi sembra un po' disgustato all'idea, ma siccome è davanti a tutte le televisioni internazionali, non può tirarsi indietro. Tira il capo e dalla bocca dell'illusionista escono metri e metri di filo con attaccate delle lamette di metallo luccicanti, lo lascia, poi arrotolarsi a terra. L'uomo sembra sorpreso di aver tirato fuori  dalla gola di un ragazzo una cosa del genere, ma al tempo stesso preoccupato di averlo fatto male rischiando di ucciderlo.

L'illusionista rimanda a posto l'anziano e prosegue con altri suoi trucchi; con un schiocco di dita la nuvola diventa completamente nera e sgancia una specie di fulmine. Non appena questo accade l'illusionista non c'è più sul palco. I riflettori proiettano le proprie luci su un posto vuoto della tribuna in alto. Adesso è seduto affianco ad una signora che lo guarda divertita. Lui sorride e scendendo di nuovo le scalette, risale su palco. Incredibile... E' un trasformista... 

Per concludere l'illusionista risale la scala e scompare nella nuvola. Magicamente incomincia a piovere, ci sono i tuoni, i lampi, le nuvole sulle nostre teste, eppure la pioggia non ci bagna è solo bloccata nell'aria; le goccioline riflettono i colori del posto ma non si muovono da dove sono. Non riesco a credere ai miei occhi, è a dir poco incredibile. Tutti applaudono fortemente. Scommetto che dietro a ciò c'è una spiegazione scientifica ma ora non la voglio conoscere. Nuovamente sulle note di Adiemus l'illusionista ritorna sul palco per godersi tutti gli applausi, e con un profondo inchino ci ringrazia. E' stato incredibile...

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