NICHOLAS
"- Dimmi cosa devi dirmi, Nick. Ora. -" il suo tono minaccioso mi costringe ad indietreggiare.
"- Non devo renderti conto di quello che faccio. -" apro la porta, pronto ad accompagnare Philip, in un lampo Brixton la sbatte per richiuderla.
"- Parla. -" nascondo le nocche sotto i polsini della camicia.
"- Io. Non. Ho. Niente. Da. Dirti. -" scandisco ogni, singola, parola. Non puoi costringere un muto a parlarti, così come non puoi chiedere ad un peccatore di fingersi innocente.
"- E' coinvolta lei, vero? -" scuoto la testa esasperato, la sua risata inonda la stanza.
"- Lei ha un nome. -" ribadisco; il mio corpo trema al solo pensiero del suo tocco.
"- LO CONOSCO BENE IL SUO NOME ED IO NON LASCERO' CHE ROVINI ANCHE LA TUA DI VITA! -" sospiro rumorosamente,
"- Stai esagerando, smettila Brixton. -" riapro la porta, ma lui vuole vincere questa discussione a tutti i costi, ed io non sono bravo a perdere,
"- Sai almeno la sua storia? Sai chi è davvero, Nicholas? -" Brixton si insidia nella mente delle persone, ne assume il controllo, la cambia portandola all' autodistruzione. Lui non è un mentalista, è un manipolatore.
"- Cosa intendi dire? -" una luce, quella che noi chiamiamo curiosità, esplode in me. Mi avvicino e lo tiro per il colletto della camicia.
"- Toglimi le mani di dosso, Dumas. -" non faccio ciò che dice, anzi, stringo ancora di più.
In una frazione di secondo, vengo scaraventato a terra da un destro. Sputo il sangue sul pavimento mentre Brixton si allaccia elegantemente i polsini della camicia.
Cazzo, che dolore.
Si siede sulle ginocchia attento a studiarmi; la testa inclinata come un cucciolo di doberman curioso.
"- Non osare mai più non fare ciò che ti dico. Tu sei una mia creazione, Nicholas Dumas. -" le sue parole mi trafiggono con invisibili lame.
Mi sento nudo, la mia dignità viene ripulita come le macchioline sui suoi occhiali.
Una lacrima sorca il mio viso.
"- Alzati. -" un verbo, un'ordine che non lascia tempo di pensare.
Mi alzo tremolante sotto i suoi occhi; lo stesso ragazzo impaurito delle proprie abilità è di fronte a lui in tutta la sua bellezza.
"- Le tue mani, sanguinano. -" dice, il suo volto preoccupato è la perfetta dimostrazione di quanto lui tenga alle sue "cose". "- Che cosa hai fatto? -"
Un sentimento a cui non so dare un nome, divampa all'interno del mio corpo. Poggio una mano sul suo petto e lo sento trasalire.
Ha paura di me.
"- Facciamo cose orribili per le persone che amiamo. -" mi guarda come se mi vedessi per la prima volta.
"- E quello che io ho fatto per te? Ho ho gettato nel cesso la mia vita per realizzare il tuo sogno e renderti quello che sei oggi. -" corre nella mia direzione, stringe le sue mani intorno alla mie.
Lo guardo serio, "- Sono diventato il mostro che hai creato, grazie Brixton. -"
I minuti di silenzio che si susseguono sono stracolmi di delusione, rabbia, tristezza e dolore.
"- NICHOLAS! -" sento Philp urlare il mio nome.
Io e Brixton ci scambiamo uno sguardo preoccupato e per un momento decidiamo di mettere da parte le nostre divergenze.
Supero il corridoio con ampie falcate; il mio cuore batte all'impazzata come se sapesse cosa sta succedendo nel salotto.
La chioma rame di Philip è piegata su Clare, la mia automa.
"- Ma che cazz- " Clare è in una pozza di benzina e acqua; ha letterlamente perso tutto il suo carburante vitale.
"- Nick è successo all'improvviso, io non ho fatto assolutamente nulla! Mi dispiace.-" Philip è sul punto di avere una crisi; il suo respiro diventa irregolare e gli occhi si riempono di lacrime.
Gli stringo le spalle e lo costringo a guardarmi, lo guido con respiri regolari.
"- Philip devi dirmi esattamente cosa è accaduto. -" gli chiedo gentilmente,
"- Vado a controllare gli altri. -" Brixton tira fuori le sue capacità di leader e cerca di prendere in mano la situazione.
Rivolgo un veloce sguardo a Clare che continua a perdere carburante.
"- Stavo cercando gli spartiti del mio violino e improvvisamente l'ho trovata in una pozza di benzina. -" analizzo ciò che mi ha appena detto.
"- Hai notato qualcosa di strano? -" Philip scuote la testa mortificato, lo stringo in un grande abbraccio. Lascio che macchi la mia camicia delle sue lacrime.
Clare continua a perdere benzina senza fermarsi. La fisso a lungo fino a quando non mi accorgo di un luccichio tra il suo braccio meccanico.
Mi avvicino cautamente e con mani tremanti estraggo la carta.
La Papessa.
Athena.
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MAGIC- non tutto ciò che vedi è realtà.
FantasyAthena giovane scrittrice e studentessa di psicologia è alle prese con la scrittura del suo nuovo libro, nonostante l'iniziale entusiasmo si ritrova a dover fronteggiare il famoso blocco dello scrittore; scrivere non l'appassiona più come prima, i s...