Un ora dopo ci ritroviamo sdraiati fra l'erba. Sposto lo sguardo verso le due persone che stanno scendendo nel campo. È Mark, ma l'altra non so chi sia. Nel momento in cui la persona misteriosa si volta la riconosco all'istante. Me sta venendo una voglia sfrenata di fargliela pagare per come mi ha trattata.
Ellen Evans, ecco chi è. Quella stronza è tornata dall'Italia non avendo un minimo pensiero per me.
Distolgo lo sguardo prima che mi venga veramente voglia di alzargli le mani. Butto un'occhiata a Victor. «Che c'è?» domando irritata, quella stronza è riuscita persino a cambiarmi l'umore senza fare nulla. «Dimmelo tu, sembra che hai voglia di ucciderla da come la guardi. Farò finta che non mi interessa. Non ti incazzare» sbuffo alla sua sfacciataggine.
Come potevo avevo previsto arrivano Arion e Jp che sotto l'occhio attento di Mark iniziano ad allenarsi. Il tempo passa e mi sembra di vedere dei movimenti fra gli alberi.
Mi giro verso Victor e anche lui sta guardando nella mia stessa direzione. «Li hai visti anche tu, vero?» Annuisce. Poi scorgo i ragazzi della squadra.
«Che vigliacchi. Pur di non farsi vedere da Evans si nascondono» «Già» conclude sprezzante.
Con la coda dell' occhio osservo la palla cadere sotto di noi. «Akemy, Victor. Ci passateci il pallone?». Victor sbuffa «Dai giochiamo a calcio» insiste Evans. Accanto a me Victor stringe i pugni tanto che diventano bianchi.
«Non so te ma mi irrita questa idea del giochiamo a calcio». «Dai ora potete uscire ragazzi» si rivolge agli altri».
Recupera il pallone e si sposta al centro del campo con il pallone in mano. «Per prima cosa vediamo con quanta forza tirate» Uno per uno calciano il pallone in porta.
Non fanno proprio schifo ma possono migliorare. Appena termina Arion, Evans lancia la sfera verso di noi. «Siete rimasti solo voi. Dai venite».
Ci rivolge un sorriso a trentadue denti che vorrei solo spaccare. Odio quando la gente mi costringe a svolgere cose che non voglio eseguire. «Bene, se vuole giocare giochiamo» commento acida.
Mi alzo e scendo le scale seguita Victor. Tutti ci fissano come fossimo alieni. Che guardino pure. Tra poco non rimarranno neanche loro. Mentre cammino mi tiro avanti la palla con piccoli calci. «A te l'onore Blade» mi scanso lasciando la scena a Victor che esegue la sua stoccata micidiale.
Michael e Doug sbuffano, eseguo un ghigno nella loro direzione «Sapete fare di meglio? Non credo proprio. Non siete neanche in grado di imitarci» all' istante cala in silenzio.
«Emy ora tu» Mark mi richiama con quella sua grinta con cui ispira Arion e Jp «Con me non attacca».
«Prima dimmi una cosa. Dove sta lei?» Domando. Voglio vederla in faccia con i miei fottuti occhi. «Sono qui» mi giro appena riconosco la sua voce.
È in piedi dove ero seduta io. «Non iniziare fare una scenata delle tue» Non immagini neanche quello che voglio fare. «Appena hai finito ti aspetto alla Torre»Torno a osservare Mark, non reagisce alle parole della figlia. Mi passa il pallone e lo stoppo con il piede destro. Decido di usare una delle mie tecniche. Mark non sa di cosa sono capace, ma immagino che mi parerà ogni tiro.
Respiro e sento il vento che mi solleva i capelli. Sollevo il pallone sopra di me, salto in aria; la fiamma che circonda il pallone mi accerchia. Do un ultimo colpo potente al pallone e questo sfreccia verso la porta «Bomba ardente» acquista sempre più velocità fino a sprigionare tutta la sua potenza.
Mark tenta di pararla. Impercettibilmente ha perso un po di potenza. Di solito è un colpo più distruttivo. Infatti non esita a fermare il mio tiro. Ciò che mi fa sorridere è il solco che si crea nel terreno quando ferma la palla.
«Niente male» Le sue parole mi fanno innervosire, mi giro e affianco Victor non spiccicando parola.
«Per oggi termina qui» Michael sbuffa «Cos'era che non potevamo vedere al campo dell'istituto?» «Siete venuti per un allenamento. Ciò che volevo mostrarvi l'avete visto. Ovvero l'espressione di che vuole vincere».
I ragazzi si guardano sconcertati «Allora buona fortuna Mark. Non sarà una passeggiata» mi volto e abbandono il campo.
Mi affretto a raggiungere la Torre. Sono davvero curiosa di sapere cosa avrà da dire.
Salgo in cima alla collinetta e la trovo appoggiata alla ringhiera. Sogghigna «Sei venuta. Vedo che ti sono mancata. Come sempre mi stai sempre intorno» mi avvicino ma non le do la soddisfazione di mostrarle quando mi sta facendo incazzare «Vorrei capire quante cazzate può partorire il tuo stupido cervello» sbuffa irritata alla mia provocazione.
D'altra parte riesco solo a ridere alla sua rabbia. Ma è un po quello che stiamo facendo entrambe.
«Voglio sapere solo una cosa da te, perché non mi hai mai risposto. Preferivo che mi scrivessi un "vaffanculo" o un "addio" piuttosto di quello che hai fatto. Non ci hai detto niente. Ne a me, ne a Ronnie. Anzi non mi importa di che cazzo ti passa per il cervello. Ormai me ne sono fatta una ragione»
Avanza verso di me con la rabbia dipinta in volto «Parli senza sapere un cazzo. Ma da ciò che dici non ti interessa e io non ho tempo da perdere con cui non vuole ascoltare. Vattene a fanculo Blaze»
«Non mi feriscono le tue parole. Non sei capace di farmi male. Sei debole» marco l'ultima parole avvicinandomi al suo orecchio per sussurrargliela all'orecchio. Con la coda dell'occhio vedo la sua mano alzarsi per afferrarmi i capelli. Prendo il suo braccio stringendolo forte tanto da farla mugolare dal dolore e la spingo a terra.
Ho gli occhi sgranati dalla rabbia «Toccami di nuovo! Prova di nuovo a fare una cosa del genere e mi assicurerò di farti veramente male la prossima volta. Chiaro!» Sbotto. Sei solo una stupida.
Non aspetto che mi risponda. La lascio lì e me ne vado affrettandomi a tornare a casa.
Che giornata del cazzo.
Spazio autrice
Mi scuso per la lunga assenza. Purtroppo tra i vari impegni non sono riuscita a scrivere molto. Spero che questi due capitoli vi piacciano.
Ho introdotto un nuovo personaggio: Ellen Evans, la figlia di Mark e Nelly.
Che ne pensate del loro litigio? Appena ho abbozzato l'idea mi sono venuti spunti per i capitoli successivi. Vi posso dire che sarà intricata la storia sotto questo punto di vista. Non vedo l'ora di scrivere i prossimi.
Come sempre se vi è piaciuto lasciate una stellina e un commento.
Buona lettura
P.S.
Spero di darvi un altro capitolo il prima possibile. Anche se però non prometto nulla, perché lo devo ancora scrivere.
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L'imperiale perfetta ~ Akemy Blaze
FanfictionAkemy è la figlia del Grande Imperatore Alex Zabel, o meglio (per chi avesse già visto Inazuma Eleven Go) il grande Bomber di Fuoco Axel Blaze. Quest'ultimo è a capo del Quinto Settore. Il suo obiettivo è quello di governare il calcio. Ma se ci fos...