Prologo

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Due mesi prima

«Hai preso le chiavi?.» domanda mio fratello Aaron mentre scendo dalle scale della nostra casa a due piani.

«No guarda voglio rimanere chiusa fuori.E sempre stato il mio sogno più grande dormire per strada come una scappata di casa.» dico prendendolo in giro .

«Non ti conviene fare la spiritosa, ti voglio ricordare che è già successo e indovina chi si è dovuto arrampicare come una scimmia sul tetto di casa ed è stato quasi arrestato perché i vicini credevano fosse un ladro e hanno chiamato la polizia?.»

Ci guardiamo nei occhi e poi scoppiamo a ridere al unismo, poi però si fa improvvisamente serio appena vede come sono vestita.

Ho addosso un vestitino nero che arriva fino a metà coscia , ha uno scollo a V molto ma molto profondo e la schiena è del tutto scoperta.

«Si può sapere che cazzo ti sei messa a dosso ? Anzi forse dovrei dire cosa non ti sei messa a dosso,sei praticamente nuda .» sbotta innervosito.

Io giusto per farlo innervosire ancora di più faccio un giro su me stessa.

«Che c'è? È solo un vestitino.»dico divertita.

«È tu quello me lo chiami pure vestitino?.»sbotta più innervosito di prima.

Scuoto la testa divertita dalla sua reazione.

A volte è troppo geloso.

«Smettila di fare il fratellone geloso e muoviti che dobbiamo passare a prendere  Soleil » dico dirigendomi alla porta lui mi segue sapendo che con me è un caso perso, è inutile quello che dice non mi cambierò solo perché secondo lui sono troppo scoperta.

«E certo io sono un taxi ormai,come ho fatto a dimenticarlo ?.»borbotta tra se e se raggiungendo l'auto e si mette alla guida io invece mi siedo al posto accanto il conducente.

«Ma si può sapere che cosa hai e da tutto il giorno che sei scontroso e nervoso. »domando girandomi verso di lui che mette in moto.

«Niente tanto pure se te lo spiego non capisci . »dice mentre guida verso casa di Soleil.

«Come pretendi che io capisca se non mi racconti mai nulla?.»sbotto inervosita .

«Tu non capisci,io lo faccio per te, io sto cercando di proteggerti. »sbotta girandosi verso di me per un secondo ma quel secondo mi basta per capire che si è cacciato in qualcosa più grande di lui .

«Aaron White in che casino ti sei cacciato.»alzo la voce esasperata dalla situazione.

Lui però non risponde parcheggia soltanto davanti la casa di Soleil,nemmeno per sbaglio incrocia il mio sguardo.

Ok,ora si che mi sto preoccupo seriamente.

«AARON.VOGLIO.UNA.RISPOSTA.ORA.»dico alzando il tono di voce e soffermandomi su ogni parola ma soprattutto l'ultima, io devo sapere cosa sta succedendo ORA.

«io...non posso. »dice in un sussurro appena udibile .

«COSA CAZZO SIGNIFICA CHE NON PUOI?.» dico urlando mentre la rabbia mi ribolisce nelle vene.

«PERCHÉ CAZZO NON CAPISCI CHE LO FACCIO PER TE ,CAZZO.»sbotta ormai esasperato dalla mia insistenza.

A interrompere il nostro litigio e Soleil che esce di casa con un vestitino azzurro che fa risaltare i suoi occhi azzurri.

Light in the darkness Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora