Capitolo 7

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"La prima volta che la guardò pensò che fosse

l'essere più bello e letale su cui avesse mai

posato gli occhi."



Questa volta mi voltai completamente verso di lei.

-Ricordati ciò che ti ho detto- mi rammentò Garrett poco prima che lasciassi il bancone alle mie spalle. Ammirai la calma che trasparì dal suo tono di voce, considerando che, solo pochi istanti prima, il suo corpo era stato teso e rigido.

Con molta determinazione mi alzai di fronte a tutti.

Fu proprio per questo motivo che lei mi notò subito. Tutta la sala, che fino a quel momento era rimasta immobile tornò a riempirsi nuovamente di sussurri, solo che stavolta alle mie orecchie suonarono più rumorosi di prima.

I suoi occhi scivolarono su di me con estrema audacia e sicurezza man mano che mi avvicinavo. Risalirono tutta la mia figura fino a soffermarsi sul mio volto. Mi sfuggì un mezzo sorriso. Quello sguardo...

Giurai che le sue pupille si dilatarono esattamente nel momento in cui ormai, l'avevo quasi raggiunta. Ciò che mi comunicò la sua espressione, che non abbandonò mai il suo volto, fu un'estrema diffidenza, forse a causa della mia corporatura o per qualcos'altro di più profondo, che non riuscivo a comprendere. Forse per gli occhi strani che possedevo.

Anche se erano così di loro natura.
O magari perché il suo sesto senso da cacciatrice sapeva che cosa rappresentavo?

Ero un pericolo? Una minaccia?
In ogni caso nell'attraversare la sala non smisi mai di guardarla, nemmeno per un secondo, come spinto da una forza magnetica che mi attirava verso di lei.

Continuai a marciare spedito verso di loro.

Ogni singolo movimento, ogni singolo passo era sotto il mio completo controllo, perfettamente calcolato, come ogni mio respiro. Nonostante ciò, sentivo un moto di agitazione montarmi dentro, mano mano che mi avvicinavo sempre di più.

I miei piedi tracciarono una linea invisibile esattamente a pochi passi da lei, che ora mi osservava, se possibile con un'aria minacciosamente deliziosa. Mi fermai bruscamente.

La sua espressione era tagliente. Era evidente che stava mettendo alla prova la mia risolutezza. Mi guardava come un predatore osservava la sua preda, con uno sguardo che era al tempo stesso intimidatorio ed ipnotico, saturo di qualcosa che non potevo di certo ignorare.

Era carico di provocazione. Puro fuoco.

Mi stava consapevolmente sfidando, ma io amavo le sfide.
Non staccai gli occhi da lei, finchè non mi ritrovai a qualche passo di distanza.
Solo a quel punto mi fermai. Proprio davanti a lei.

Poi inspirai profondamente, inalando ossigeno.

Subito dopo rilassai la gabbia toracica. L'aria scivolò via rapidissima dai miei polmoni.

Quindi sei tu che emani quest'odore.

Era, per davvero molto strano, ma allo stesso tempo estremamente inebriante e selvaggio.

Mi resi conto esattamente in quel preciso momento, e solo dopo aver annusato il suo odore, di non essermi mai soffermato sulla scia di profumo che si lasciava dietro una donna.

MOONSHINE- La Congrega delle CacciatriciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora