Recentemente in diversi mi hanno detto:
"Hai il fascino del poeta maledetto."
Poeta maledetto io?
Poeta io? Un creativo... io?
Be', di essere maledetto lo sono.
Chiunque mi conosce lo può confermare
che di sfiga ne ho avuta tanta
così tanta che ho pensato di fare tutti i riti purificatori possibili
gli sputacchi, il sale, le toccatine di ferro, le corne, le giravolte
e qualunque altra esorcizzazione di qualsiasi religione e cultura.
Ma poeta?
E allora ci penso
e ci ripenso
ed effettivamente di poesie ne ho scritte
e sono spesso spontanei rigurgiti della mia anima.
Tutta quella sensibilità ed emotività da qualche parte devono pur uscire
e la poesia, o qualunque cosa sia questa mia forma riabilitativa,
è uno dei metodi più sani che abbia fin'ora adottato.
Ma poeta... io?
E continuo a rifletterci
continuo a riflettermi
e osservo
mi osservo
prendo appunti.
Mi dicono:
"Secondo me sei una persona molto creativa."
e io:
"Perché?"
e loro:
"Eh, Acquario con Luna in Cancro!"
e ridiamo.
Creativo io?
Continuo a pensarci.
No, non penso di essere un creativo,
al massimo un bambino che gioca a fare l'intellettuale.
Però...
Adesso mi rendo conto che, anche se nessuna persona potrà mai conoscerti come te,
capita che vedano parti di te che neanche tu riconosci, nonostante tu le percepisca e ne patisca.
Passa il tempo
in sottofondo continua a risuonare: "Poeta, creativo, io?"
continuo a scrivere
continuo ad immaginare
continuo a creare
ma non mi vedo.
"Poeta, creativo, io?"
Poi la vedo.
Forse per la prima volta autenticamente.
Ballo e canto mentre mi faccio il bagno
qualche anno dopo mi rifugio nella mia fantasia
la musica come mia unica compagna e musa.
Creo mondi tutti miei,
smetto di leggere libri che tanto non mi servono.
Diventa un problema.
Ne parlo e mi dice:
"Hai solo una grande creatività che bisogna modulare."
Poeta, creativo, io?
A quanto pare sì.
E allora mi lascerò crescere i capelli
e mi farò un taglio boho
così da assecondare la mia natura di poeta maledetto
e rassomigliare un po' troppo a Gringoire.
Però onestamente, dopotutto,
vi sembro maledetto?
Mi chiedo:
non è che una maledizione è come un farmaco?
Solo una benedizione in quantità eccessiva e dalla prospettiva sbagliata?
E forse quindi se la accetto e la faccio mia
divento benedetto?
E se trovo un poco di stabilità ed equilibrio
forse allora lì
sarò solo poeta?
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Poesie e altri prodotti dell'overthinking
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