UN NUOVO INIZIO

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Lo strillo della ragazza era previsto, quasi non lo udì neppure, sentì appena il caldo della mano di lei, mentre le strappava la borsetta, poi dette più gas che poté alla moto; dallo specchietto vide la ragazza barcollare per l'urto ricevuto, e la faccia attonita, con la bocca aperta, di una donna che aveva capito quello che avveniva, uno scippo, e stava appunto a bocca aperta, senza gridare, stupefatta di aver capito.

Quando fermò la moto, era già molto lontano. Guardò nella borsetta e ci trovò un portale vorticoso, dai colori ipnotici e una forza d'attrazione tale da risucchiare mosconi e moscherini, che, ormai certi della loro fine, si lasciavano andare a quella terribile giostra della morte.

Il motociclista incredulo alla visione della scena appoggiò la borsa sul serbatoio del veicolo e si tolse il casco prima di riprenderla.

Per paura di non vedere bene, ci ficcò dentro la mano sinistra completamente alla cieca: la prima sensazione era di bruciore, toccando quella specie di portale ma appena ci entrò tutta la mano fino al polso, la sensazione di bruciore affievolì fino a dare l'impressione di una piacevole brezza di inizio autunno.

Incuriosito dal fenomeno, il malfattore decise di controllare e si sporse con prudenza; non appena scorse il primo spicchio orizzontale del tondo e misterioso vortice, si sentì trascinare violentemente al suo interno da una specie di mano, metallica e fredda.

L'uomo preso dal panico strinse ancor di più la borsa, trafugata poco prima, con la mano destra.

Solo allora accadde che, non appena la borsa si ripiegò dentro a sé stessa entrando nel portale che essa stessa conteneva, si incenerì e il portale sparì come se non fosse mai esistito.

Il nostro eroe cercò dunque di orientarsi guardandosi attorno, il sole irradiava violentemente di luce il volto dell'ormai naufrago spaziotemporale accecandolo a tal punto da dargli difficoltà visive.

Non avendo altra scelta decise di ripararsi gli occhi dal sole con la mano sinistra: intorno a lui, solo deserto...ma più in lontananza, nota uno strano complesso bianco.

Decide quindi di avvicinarsi, passo dopo passo, e a ogni metro in meno che rimane tra il naufrago e la costruzione, quest'ultima diventa sempre più imponente.

La sabbia sotto ai suoi piedi era bollente, si sentiva come in una padella, aveva come la sensazione che le suole delle sue scarpe si stessero sciogliendo.

D'un tratto gli venne la malsana idea di correre nonostante il sole cocente e la sua disidratazione, sapeva che se non avrebbe fatto al più presto qualcosa; la sua storia, sarebbe finita come un uomo sperduto in una terra non conosciuta, morto di sete e ricoperto di sabbia.

Il suo scatto lo stancò talmente tanto da non capire che era riuscito a trarsi in salvo prima di addormentarsi, o almeno così sembrava.

MAI UNA GIUSTAWhere stories live. Discover now