MAI UNA GIUSTA

La fuga?

Quando il commesso lo vide, fece per andargli incontro affrettandosi verso la porta, ma quando il nostro protagonista lo notò si rimise in marcia a passo spedito verso la prossima strada trasversale facendo scomparire il proprio inseguitore alle sue spalle.

Girato l'angolo venne tirato dentro di una porta con dinamica simile all'inizio della sua avventura, con la differenza però che questa volta la mano era calda e non metallica come la prima.

Un uomo anziano con un camice gli si palesò di fronte, gli disse che lui sapeva e che poteva aiutarlo.

L'uomo non era vestito come gli altri, indossava un camice bianco, che gli arrivava fino alle ginocchia, presentava qualche usura ma non per uno scarso utilizzo; sotto al camice si intravide una maglietta a collo tondo di colore verde oliva e indossava dei pantaloni di un grigio chiaro con mocassini marroni scuro.

Si presentò come uno scienziato incompreso e che vedendolo in difficoltà si sentiva di dargli una mano e gli fece fare un giro per il suo laboratorio.

Finito un rapido tour preliminare di tutte le sue invenzioni gli confessò che secondo la società le sue idee e creazioni erano poco convenzionali...o addirittura un po' illegali perché aggirano alcuni processi che la città stato in cui vive offre a pagamento, per essere giusto chiede quindi al nostro disperato primo attore se è d'accordo di assumersi questo rischio per tornare a casa.

Alla risposta positiva gli permise quindi di restare e cominciò a rivangare vecchie invenzioni da utilizzare o per riciclare delle componenti per costruire un nuovo congegno.

Purtroppo i pezzi non bastavano e bisognava quindi recuperarli, ma per potersi adattare alla società doveva imparare alcune regole per non essere troppo appariscente:

Prima di tutto doveva abituarsi alle apparenti "stranezze" per evitare di stupirsi o spaventarsi per tutto quello che vede