Aprile

Come posso essere qui?

Il tempo di Nadia stava finendo, Nereo lo sapeva, e il dover stare in banca gli faceva accartocciare lo stomaco. Aveva affidato la sua ragazza incinta a Jean e Seth, che avevano mollato la scuola da poco a causa del bullismo subito dalla ragazzina.

Avevano un sacco di tempo libero per starle vicino e procurarle ciò di cui aveva bisogno, ma...

Sono pur sempre due adolescenti.

Si torse le mani. Non riusciva proprio a concentrarsi, sullo schermo del pc vedeva solo file di macchie nere indistinte. La sua attenzione era tutta per l'orologio a parete sulla destra.

Mancano ancora due ore... io così non c'arrivo, a stasera.

Batté la punta della matita sul tavolo, ossessivo, cadenzato, e alla fine si ritrovò a tamburellarsi sulle cosce.

Ma porc...

Il telefono squillò di colpo, e subito lo portò all'orecchio, «Sì?»

«Ci siamo, è ora», disse la voce di Seth.

Nereo si alzò di scatto, «Siete in ospedale?»

«No, stiamo aspettando il taxi. Vediamoci direttamente lì.»

Come un fulmine, il ragazzo afferrò la giacca e comunicò che stava uscendo perché stava nascendo sua figlia. Neanche sentì gli auguri dei colleghi: schizzò fuori dall'agenzia e s'infilò in macchina, rischiando un paio di tamponamenti.

Non riuscì nemmeno a imporsi un filo di calma, entrando nel pronto soccorso con sguardo spiritato e capelli spettinati.

«Dov'è andata?» mormorò.

«Oh», Seth sbucò dal nulla, «Nero, tranquillizzati. Va tutto bene, è già dentro la sua stanza, c'è Jean con lei.»

«Portamici.»

«Neanche per sogno, guarda come stai. Adesso ti calmi, e poi ti ci porto, se no quella partorisce per l'ansia che le metti.»

Seth lo fece sedere e gli portò un bicchiere d'acqua, «Forse era meglio una camomilla.»

«Come sta Nadia?» chiese il ragazzo.

«Bene, Jean sta chiacchierando con lei. Stanno parlando male di Cass.»

Le sopracciglia di Nereo si aggrottarono, «Perché?»

«L'altro giorno ha litigato con Leon, non ricordi? Jean glielo stava raccontando. Nadia dice che quella è proprio cotta, ma io non penso.»

«Dici? Secondo me sì, dai...»

Seth si alzò, «Andiamo, così ne parliamo anche con quei due pettegoli.»

Nereo la seguì fino alla stanza assegnata alla sua compagna. Stesa sul lettino avvolta dal camice verde, la pancia gonfia sembrava quasi avere vita propria.

«Sta scalciando parecchio», disse la ragazza con un sorriso, «mi sa che ha preso di me.»

Nereo si chinò su di lei, dandole un bacio sulla fronte.

«Ok, noi andiamo. Stiamo qui fuori, eh.»

I due adolescenti li lasciarono soli, chiudendo la porta con delicatezza. Un gemito attirò l'attenzione di Nereo, «Tutto bene?»

Nadia annuì, il volto imperlato di sudore, «Le piace muoversi. Vuoi assistere al parto?»

«Certo!» balzò su il ragazzo.

Nero - Creep prequel -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora