Novembre
Suonare di domenica? Non mi convince.
Nereo sbuffò, bloccato nel traffico del rientro dal lavoro del venerdì sera.
«Jean, la mia compagna è incinta e non mi va di lasciarla sola nel weekend», disse al telefono.
Adocchiò un parcheggio sotto casa, e mise la freccia. Si guardò alle spalle per fare manovra.
«Allora portala con te», la voce del giovane venne fuori dalle casse dell'auto.
«Non se ne parla proprio, e se poi si sente male?»
Jean tacque per un momento, «E va bene, allora ci vediamo in settimana.»
Riattaccò e finì di parcheggiare, soddisfatto. Scese dall'auto e corse verso il portone. Già si pregustava una doccia bollente per togliere tutto lo stress della settimana di dosso, e chissà cos'aveva fatto Nadia per cena. Di solito il venerdì faceva qualcosa di cicciuto.
Salì le scale quasi di corsa ed entrò in casa, salutando allegro.
«Bello il weekend, eh?» La ragazza si sporse dall'angolo cottura, «Ci credo che sei tutto contento. Ti ha chiamato Jean?»
La felicità si sgonfiò come un palloncino in Nereo, che rovesciò gli occhi all'indietro. Nadia stravedeva per Jean, e sapeva bene che quel rifiuto si sarebbe trasformato in una discussione.
Il piglio della sua compagna stava trasmutando in prepotenza, ma era anche conscio che, se lei non si fosse imposta, lui si sarebbe abbandonato alla solitudine più totale.
«Sì», disse dirigendosi in camera da letto per sfuggirle, «ma ho detto di no.»
E fu inutile, perché lei lo seguì armata di cucchiarella di legno, «Cosa? E perché?»
«Beh, di domenica... mi dispiace lasciarti da sola. Sei pure incinta.»
La vide sospirare divertita, «Nero, sono solo incinta, mica malata. E poi posso venire anche io.»
Gli prese un colpo: nelle sue condizioni, i loro pezzi estremi le avrebbero almeno provocato un aborto.
«Non se ne parla», rispose.
Quella si portò le mani sulla vita, e Nereo annusò il litigio nell'aria.
Sbuffò, «Ok, ok, chiamo Jean e gli dico che vieni anche tu, basta che non mi stressi e mi fai fare una doccia in pace.»
La bocca della sua ragazza rimase aperta dallo stupore, poi scrollò le spalle, «Ok, tanto è già pronto.»
Ecco, era stato facile.
In fondo non gli dispiaceva l'idea di passare la domenica con quei quattro. Stava imparando a conoscerli e ne apprezzava le caratteristiche peculiari. Jean ci sapeva fare con le persone, tanto da aver conquistato il brutto carattere di Nadia. Cass non aveva più lo sguardo arrabbiato che gli rivolgeva prima, anzi, gli aveva addirittura regalato un sorriso. Ashley sembrava tenere in maniera particolare al progetto, e Seth era una sorta di mascotte che amava passare il tempo con la band.
Ne intuiva il disagio a causa delle sue ferite, ma gli dava l'impressione di essere serena in loro compagnia.
Si denudò dei suoi abiti, infilando la camicia nella cesta dei panni sporchi, aprì l'acqua calda della doccia e si appoggiò al lavello. Lo specchio gli restituì l'immagine del proprio corpo, ma si soffermò in modo particolare sugli occhi.
Diventerò padre.
Dannazione, è tutto così veloce.Entrò nella doccia, beandosi del calore del getto. Buttò i capelli corvini all'indietro e lasciò che l'acqua calda scorresse sul viso senza barba. Molte cose gli tornarono in mente, e rimase qualche attimo in relax, finché la porta della cabina si aprì.
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Nero - Creep prequel -
RomanceNereo è un ragazzo molto dotato, uno di quelli che gli strizzacervelli chiamerebbero "gifted": a vent'anni si sta già laureando, ma le sue capacità sociali sono quantomeno imbarazzanti. Ed è durante una jam session in un locale che la sua vita cambi...