Capitolo 1

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Camilla's pov

Era una fresca mattinata di giugno e stavo uscendo dall'università.

Finalmente avevo terminato quella serie di inesorabili esami per ottenere la laurea in veterinaria.

Ho sempre sognato di diventare veterinaria, è sempre stato il mio sogno nel cassetto, anche da piccola.

Ricordo ancora quando, all'età di dieci anni giocavo insieme alle mie amiche: ci prendevamo cura di alcuni peluches, li accudivamo e visitavamo pazientemente.

Ora mi ritrovo qui, dopo 15 anni, a realizzare questo grande sogno.

Spero solo che tutto sia andato bene.

Il vento soffiava incessantemente e scuoteva i piccoli e esili alberi che affiancavano la strada di casa.

I capelli mi arrivavano in faccia e potevo osservare che non ero l'unica.

Presi un elastico e li raccolsi in una coda alta. Davvero indomabili, questi ricci castani. La mattina, devo sempre dedicare una decina di minuti per spazzolarli.

Arrivata davanti al cancello di casa, tirai fuori dalle tasche dei miei pantaloni un mazzo di chiavi con un portachiavi a forma di osso e lo aprii.

Mi trovai davanti la graziosa villetta con i mattoni a vista, contornata da un piccolo giardinetto ornato da dei piccoli fiorellini bianchi dove abitavo insieme a mia madre, Laura e a Dakota, un border collie bianco e nero di due anni.

I miei genitori hanno divorziato quando avevo quattordici anni, non ho più saputo niente di mio padre.

Ora vivo vicino a Firenze, in questa abitazione.

Scacciai via i brutti ricordi con una mano e entrai in casa. Subito Dakota mi corse incontro abbaiando, pronta a riempirmi di baci.

Sulla porta c'era un post-it, dove mia madre aveva scritto che oggi sarebbe rimasta al lavoro tutto il giorno.

Gestiva una libreria nella piazza principale della città, normalmente restava al lavoro solo di mattina, ma poteva capitare che dovesse occuparsene anche per il pomeriggio a causa di qualche inconveniente.

《Oggi siamo a casa da sole, bella mia!》dissi a Dakota che mi guardava scodinzolando.

《Quindi, dovremo fare la spesa per stasera.》

Questa frase le fece meno piacere: conosceva bene la parola "spesa" e aveva già capito che sarebbe rimasta ancora da sola a fare la guardia.

Di fronte alla porta di casa si trovava una scala a chiocciola che conduceva al primo piano, sulla sinistra un piccolo salotto e a destra una cucina.

Oltre le scale si trovavano due camere da letto e un bagno.

Entrai in salone: al centro c'erano un divanetto e delle poltroncine e contro la parete un televisore con sopra alcune mensole.

Mi gettai sul divano e subito Dakota mi assalì e mi leccò tutta la faccia.
Mi misi a ridere cercando di spostare quell'ammasso di peli e fissai le decine di libri che mi erano serviti per gli esami.

Finalmente erano finiti!

Guardai l'orologio che segnava le 12.15 e quindi mi recai in cucina, una piccola stanza con in mezzo un tavolo e quattro sedie.

In un angolo, si trovava il piano cottura e un piccolo frigorifero. Contro l'altra parete, una dispensa conteneva di tutto, dal riso alla frutta.

Preparai un panino con il prosciutto e posai sul tavolo un paio di albicocche.

Mi sedetti quando vidi gli occhi di Dakota, mi fissavano come per dire "Ed io? Non mi dai niente?" .

《E va bene!》assunse un'aria soddisfatta e si avvicinò alla ciotola del cibo. Versai una manciata di croccantini che cominciò a mangiare voracemente

"Che fame!" pensai.

Dopo aver mangiato con calma il mio panino e la frutta, corsi su per le scale ed entrai in camera mia.

Le pareti erano lilla, in un angolo, contro la parete sulla destra, vi era un letto e un tappeto verde, dall'altra parte una finestra con delle tende bianche e una scrivania color panna.

Sulla parete in fondo, c'era un piccolo guardaroba.

Mi buttai sul letto e, nonostante i tentativi di Dakota di salire con me, le dissi "No." e lei si mise nella sua cuccia, vicino al mio letto. Poi mi misi a fissare il soffitto.

"Alla spesa penserò dopo" pensai, subito dopo mi addormentai.




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