LA NOTTE

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Quella fu una notte agitata, mi sveglia di soprassalto verso l'una. Ero sudata e il mio cuore pulsava velocissimo come impazzito. Mi sedei sul letto e ripresi fiato. Stavo per tornare a dormire, quando, senti qualcuno che batteva sul vetro della mia finestra. Mi schiarii la vista e riconobbi la sagoma di una persona. Mi spaventai a morte. Allora accesi la luce e guardai meglio la sagoma, che mi fissava e sorrideva, quel sorriso l'avevo già visto, ci pensai, è...DAVIDE di nuovo lui ma cosa voleva all'una di notte? e cosa ci faceva fuori dalla mia finestra? Aprii
Lui entrò con un salto e attero' sul tappeto al centro della mia camera con un piccolo tonfo che risuono' nella notte silenziosa.
Io- shhhh..
sveglierai tutti così....Ma cosa ci fai qui?
D- Beh... non avevo molto sonno così ho pensato di fare un giretto

Io- ci sono un sacco di posti dove fare un giretto, la mia finestra non credo sia inclusa tra questi

D - Avevo voglia di vedere che panorama ammiri quando ti affacci,poi ho visto che eri sveglia e allora ho bussato.

io- (pessima scusa)
beh ora credo tu sia soddisfatto...hai visto il panorama, sei pure entrato qui dentro credo che come giretto potrebbe bastare per questa notte. Così ti invito ad uscire da qui e a lasciare che io mi riaddormenta.

D- ma perché sei sempre così fottutamente antipatica e il problema è che quando fai così sei ancora più carina. Bah, comunque ero passato anche per dirti che sabato darò una festa a casa mia e che se volevi potevi venire anzi mi faresti un piacere.

Stava per andarsene, si girò verso la finestra ma si rigiro' e con uno scatto mi diede un bacio questa volta sulla guancia ma esito solo per un secondo prima di allontanare la sua faccia dalla mia...
Io- beh ora non ho più sonno
Appena pronunciai queste parole, lui, che se ne stava andando si fermo' e si girò di nuovo verso di me:

Io- perché dai una festa?

D- beh così...per divertirsi un po' e per conoscere altra gente

Io- ah capisco

D- beh e per vederti con un vestito...
credo sia questo il motivo principale.

Disse quelle parole con il suo solito sorrisino odioso

Io- farò in modo di non accontentarti

D- Uffi però...

E si mise a sbuffare, a mettere il broncio e a pregarmi in ginocchio. Era davvero buffo così mi misi a ridere. Forse un po' troppo forte perché sentii i miei genitori che si alzavano dal letto, lo scricchiolare del palchè e i passi che si avvicinavano alla mia stanza. Così spensi subito la luce e mi buttai nel letto, anche Davide appena chiusa la finestra si butto' nel letto con me e si nascose tra le coperte(poteva anche uscire di nuovo dalla finestra).
La porta si aprì e mia madre entrò nella stanza silenziosamente controllo' se tutto era in ordine e poi se ne ando'; nel frattempo io facevo finta di dormire e Davide stava appiccicato a me : sentivo il suo fiato caldo sul mio collo e il suo petto aderiva perfettamente alla mia schiena. Quella sensazione mi spaventava, mi sentivo protetta e al sicuro, mi sentivo bene. Ma a un certo punto mi ricordai...È DAVIDE QUELLO APPICCICATO A TE...e quello mi spaventai ancora di più ma il sonno prevalse a tutto questo e mi addormentai fra le sue braccia.


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