IL NUOVO VICINO

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Finalmente è ora di tornare a casa, così prendo la mia roba, saluto Giulia promettendo le che l avrei chiamata nel pomeriggio mi infilo le cuffie e mi avvio avvio grandi passi verso la strada (oggi non ho voglia di prendere il bus), faccio all' incirca dieci metri e sento una mano che mi si appoggia sulla spalla, così tolgo le cuffie e mi giro di scatto andando a sbattere contro qualcosa o qualcuno!?...

Mi riprendo dal colpo....sento delle braccia attorno a me e così decido di aprire gli occhi, metto a fuoco e scopro che la persona a cui sono praticamente aggrappata è Davide il ragazzo nuovo, cerco di staccarmi subito ma incrocio di nuovo ,( come nell aula di arte), i suoi bellissimi occhi così rimaniamo per una frazione di secondi a guardarci negli occhi, e appena riesco a di staccare lo sguardo, gli do' uno spintone e mi libero dal suo abbraccio.

Da quando sono tornata a casa non faccio altro che starmene seduta sulla sedia girevole della scrivania e mordermi il labbro inferiore continuando a pensare allo strano incontro con Davide e al perché si trovasse li in quel momento.

A distogliermi dai miei pensieri è il campanello di casa, così mi affaccio dalla mia finestra per vedere chi è, guardo una volta , due, alla terza rientro con la testa dalla finestra e mi butto sul letto in preda a un infarto, non ci posso credere di nuovo lui, come fa a sapere dove abito?, mi ha percaso seguita dopo il nostro incontro? E se si perché non me ne sono accorta? , non ci posso credere cosa vuole da me? Il ragazzo nuovo con la faccia da prendere a sberle e gli occhi terribilmente attraenti(e non solo) si presenta a casa mia. Ah quel punto la rabbia sostituisce l imbarazzo e mi precipitò disotto e apro la porta:

- cosa vuoi?-

D - volevo solo salutarti e...-

- beh perché dovresti dato che non mi conosci neanche? -

D - beh perché tra vicini di casa bisogna essere gentili- dice quella frase in un modo sicuro e subito dopo fa' il suo odioso sorrisino, beh diciamo che questa volta lo capisco io sono praticamente rigida come un morto e in più sono sbiancata ( non posso vedermi ma lo sento), così decido di sbattegli la porta in faccia e andarmene in camera ripetendo :《Perché a me?!》.

La mattina dopo mi sveglio di soprassalto, ma stranamente in orario, è stata una nottata difficile continuavo a fare sogni strani sull accaduto di ieri e mi svegliavo di soprassalto. Non fa niente, sta di fatto che ora sono sveglia e stranamente attiva così mi vesto, mi trucco con un po di mascara e mi soffermo un attimo a guardarmi allo specchio: sta mattina ho i capelli lucidi e mossi gli occhi verdi e vispi, strano. Sento per fare colazione con una tazza di cereali, poi saluto la mamma e esco di casa. L aria è frizzante ma non troppo fresca, e mi fa sentire bene; sono in anticipo ma questa mattina ho voglia di andare a piedi e respirare l atmosfera mattutina della città. Sono a metà strada quando un ragazzo biondo mi raggiunge, eccolo è arrivato a rovinare la mattinata, con grandi passi si avvicina e si mette di fianco a me

D - ciao bea-

- cos'è questa confidenza?-

D- cosa?-

-scusa noi ci conosciamo da un giorno e tu mi chiami bea!? Va be non ho voglia di rovinarmi la mattinata .....(così dico cantilenante) ciao davide-

D - sei strana ..va beh..comunque come va?-

-come ieri te?-dico in modo scocciato

D - nervosetta la ragazza, di solito non faccio questo effetto alle ragazze- dice mostrando di nuovo il sorrisino

- che effetto faresti di solito allora?- dico sollevando le sopracciglia

D - Questo-

Sì gira di scatto mi afferra i fianchi tirando mi verso di lui e in una fazione di secondo le sue labbra sono sulle mie e si muovono prima lentamente e poi più velocemente, io rispondo al bacio ma mi stacco subito frastornata e stupita, così decido di mettermi a correre verso la scuola ormai vicina.

Sono in classe da circa due ore, la mattinata e' passata tra le domande di giulia del perché non l ho chiamata ieri(decido di non digli di Davide) così rispondo dicendo che ero stanca e che mi sono addormentata, ma da circa mezz'ora non faccio altro che fissare un punto indefinito fuori dalla finestra , a un certo punto vedo una strana signora con un fular sulla testa e abiti super colorati, porta al guinzaglio una decina di cani e a volte sembra che siano più i cani che portano al guinzaglio lei, è così fragile sembra che un soffio di vento la potrebbe far volare via da un momento alla altro ma poi riprende il controllo della situazione: raddrizza la schiena, da' uno strattone hai guinzaglio, i cani sussultano ma poi la seguno e riprendono la passeggiata. In quel momento sento giulia che mi sta chiamando e mi risveglia dai miei pensieri, metto a fuoco la situazione: la prof mi ha fatto una domanda su qualcosa di cui non ho idea e devo rispondere, allora dico: - si prof-

P - ha ti sei ripresa Black, così possiamo godere anche della sua presenza-( fa' una piccola pausa poi dice)- che privilegio- con questo finale una risatina sommessa si difonde tra gli alunni della classe e io mi ritrovo assolutamente spiazzata e imbarazzata ma mi riprendo subito e riesco a pensare a una risposta in meno di un secondo, così dico- mi scusi se le sue lezioni sono così interessanti che non si posso ascoltare.- queste parole mi escono velenose come se fossi una vipera pronta a mordere la sua preda, così nella classe si scatena il caos, alcuni urlano alitri ridono, beh capisco che la mia risposta faccia scalpore dato che io non rispondo quasi mai in questo modo ha un professore, direi che questa è la prima volta, guardo la prof, ha gli occhi fuori dalle orbite e il viso paonazzo, mi guarda e poi sbraita -BLACK ESCA SUBITO DA QUESTA CLASSE-

questa non so da dove mi esce ma la mia bocca inizia a muoversi da sola e dico - Con piacere prof - ah quel punto la poca pace che si era ristabilita in classe si placa età rinizia il caos. Ma a quel punto io esco dalla porta per non sentire le altre urla della prof, mi siedo sul pavimento di fianco alla porta mi infilo le cuffie e cerco di rilassarmi con un po di musica.

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