This chapter was written by grayglube.
Il peggio sembrò passare una volta che crollò su sé stessa, abbastanza malata da poterlo ringraziare, e onestamente avrebbe potuto anche riderci su.
Non avendo mai pensato che avrebbe visto il giorno in cui Hermione Granger avrebbe potuto ringraziare chiunque per qualsiasi cosa, si trascinò avanti con umore più leggero. Essere in grado di calmare alcune delle sue rappresaglie più selvagge nei confronti della sua stessa natura alimentava la cosa in lui abbastanza da mantenerla tranquilla.
Si trovava in una fase di calma, ma non proprio comoda.
Alla parte di lui che aveva cercato di far uscire dal suo sistema, piaceva quando si pavoneggiava, cercando di avvicinarsi, anche se l'uomo non riusciva a conciliare la sua personalità con il corpo che lo implorava.
Naturalmente, doveva essere la Granger.
Naturalmente, non sarebbe potuto essere qualcuno che non detestasse così completamente.
Aveva avuto la buona grazia di sembrare inorridita dalla sporcizia che aveva pronunciato, facendolo bruciare nei suoi momenti meno sobri.
Quel che era stato peggio era stato il gelido sentimento di terrore che lo aveva travolto mentre aveva preso a parlare.
Lascerò che sia tu a dirmi cosa fare.
Voglio solo starti vicino, va bene, no?
Hai un buon profumo.
Un pensiero più oscuro lo stava tormentando: se qualcuno come lei non aveva l'autocontrollo per trattenersi dal dire cose del genere, quale speranza realistica aveva di resistere fino all'alba? Sarebbe dovuta essere in grado di resistere, mentre lui non avrebbe dovuto preoccuparsi che sarebbe stata lei a scivolare quando aveva sempre dimostrato di essere la migliore.
Sentì una malizia acida e bruciante nel profondo del suo stomaco. Essere il secondo fra i migliori era sempre stato un appellativo difficile da superare, dimostratosi incapace di farlo solo per volontà o merito. L'autocensura e il controllo di essere ciò in cui era riuscito a superarla sarebbero dovuti sembrare più una ricompensa.
Era molto più facile ricordare tutte le umiliazioni subite; le piccole offese della sua infanzia che non aveva mai veramente lasciato andare, tutte le cose che non aveva mai notato persistere in lui, mentre venivano alla superficie a causa della sua vicinanza. Tutte le cose che lui stesso riteneva troppo riformato per trattenere, si rivelarono al primo segno della sua insopportabile insensibilità.
Il disgusto che aveva soffocato non era stato dimenticato anche se era riuscita a domare i suoi capelli e a vestirsi con un minimo di prestigio. Non era più accogliente di un'arpia, così come non era più caritatevole di una sfinge, temendo di essere cambiata ben poco dai tempi di Hogwarts.
Se ne stava immobile sul tavolo e per un breve momento di speranza si chiese se per qualche misericordia fosse svenuta o diventata muta finché non gridò: "Dannato, fottuto Omega...", mentre si agitava.
Chiederle se stava bene venne interpretato come una distrazione dai suoi pensieri ben più elevati, mentre il suo stesso commento sprezzante venne accolto da un'invettiva eccessivamente esplosiva.
Era irritante, come sempre, essere punito da lei. L'offesa più che la rabbia riusciva sempre ad emergere quando litigavano, volendo prima denigrare la sua mancanza di autocontrollo. Dopotutto, non era stato lui quello con le mani sotto la gonna o quello che correva selvaggiamente sui mobili, non era stato quello che implorava di essere toccato, parlando di...
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Something in the Water
FanfictionDoveva esserci stato qualcosa nell'acqua. Doveva esserci! Perché non c'era alcuna possibilità che fossero biologicamente, chimicamente o fisicamente compatibili. Non c'era assolutamente nessun modo, cazzo. *artist: @dar.a_art