Questa è la mia cherofobia
No, non è negatività
Questa è la mia cherofobia
Fa paura la felicità
Questa è la mia cherofobia
Ma tu, resta
Perché esisto? Perché respiro quest'aria di morte apparente mentre la gente gioisce, si rallegra, esulta... Mentre io mi sento sporco e distrutto fino ad arrivare alle ossa della mia essenza?Perché tu rimani e anche stavolta mi riveli quelle dolci parole... Non me le merito, per il mostro che sono diventato e per il ragazzo dal dolce sorriso che è ormai scomparso.
Mi hai ripudiato per così tanto tempo, insultato e allontanato ed adesso non sai più come sentirti ed esprimerti nei miei confronti... Nemmeno io so più cosa svelare della mia mente così scompigliata, imbrogliata, ingarbugliata.<<Conosci... La Cherofobia?>>
<<Eh?>> Mi risponde ad un tratto provando ad asciugarsi le lacrime in eccesso e rimanendo seduto mentre io tento di rialzarmi.
Probabilmente quella è la prima volta in cui mi confido veramente su ciò che mi stia passando per la mente, qualcosa di cui pure mia madre e la psicologa sono totalmente all'insaputa.<<La Cherofobia... È la paura di essere felici... In questo ultimo periodo non sono riuscito ad accettare queste emozioni felici, piacevoli, positive... Mentre tutto il mondo è collassato su se stesso ed adesso prova a rialzarsi come nulla fosse. Ho paura di riprovare ad essere felice, a percepire fino in fondo queste emozioni per poi ricadere nell'abisso della negatività... Ho paura di non riuscire più ad essere la persona di una volta e che tutti mi osservino con occhi diversi, come se fossi il nemico della situazione siccome non sia riuscito a salvare quei poveri civili mentre venivano massacrati, sterminati, uccisi sotto i nostri occhi... Che eroi saremmo se non riusciamo nemmeno a proteggere i semplici cittadini del Giappone?
Percepisco ancora le loro urla strazianti provenire da dentro di me che mi supplicano di essere salvati... Ma ... Che senso ha essere felici se loro sono morti?>>Probabilmente è la prima volta che mi sfogo con qualcuno, che mi apro e svelo la parte più fragile di me stesso.
E tu mi ascolti, senza battere ciglia, senza muoverti dalla tua postazione e mi vedi collassare sul posto.
Piango a tale livello che le lacrime non cessano di uscire dalle mie orbite come se anche quest'ultime volessero togliersi di mezzo. Il mio corpo non la smette di produrre spasmi irregolari mentre il fiato aumenta tanto quanto il battito cardiaco.
Non è la prima volta che mi vedi crollare, ma la prima volta in cui vedi il vero me togliersi completamente la maschera e rivelare la mia vera e profonda fobia, quella della felicità.Tu non mi tocchi, probabilmente perché ormai non sai più come reagire.
Prima hai cercato di confortarmi con dolci parole e apprensione, nonostante tu non sia mai stato bravo in quelle. Successivamente sei stato dalla mia parte, provando ad aprirti e rivelando la tua parte più insicura di te. Poi mi hai portato a letto per manifestare quanto tu mi amassi e che quello che stessi facendo non fossero solo parole, ma fatti. Infine mi hai sferrato tanti di quei pugni e calci, sperando di smuovere finalmente la mia psiche non sapendo più che pesci pigliare.Ti capisco, nemmeno io ho sempre saputo come approcciarmi nei tuoi confronti da quando eravamo piccoli, ma ti seguivo e ti ammiravo in tutte le salse, seguendoti da dietro come se fossi la tua ombra.
Alle medie tutto cambiò, ma nonostante tutto non la smettevo di seguirti finché non arrivammo al liceo dove finalmente fui capace di superarti, ma stavolta tu ne sei rimasto succube, rimanendo dietro a me.<<Cosa... Dovrei...>> Cominci a rispondere, a domandare, a chiarire ciò che dovresti fare d'ora in avanti perché nonostante tutte le volte che ho tentato di allontanarti , tu sei rimasto.
Molto divertente il karma non trovi?
Proprio come alle medie. Tu volevi scacciarmi via, ma io ti seguivo come la peste perché non volevo rimanere solo e tantomeno perderti di vista.
Provavo a capirti, a comprendermi, a rendermi conto quanto in realtà tu soffrissi e che forse l'unico vero amico che avevi intorno a te fossi io.<<Ahh... Non lo so...>> Continui a sussultare mentre a me viene da sorridete e comincio a ridacchiare sotto la luce lunare di quella notte così spettacolare.
Tu ti zittisci come volessi ascoltarmi, perché probabilmente sto ridendo per la prima volta in assoluto.
Le luci della città cominciano ad illuminarsi, le persone emanano di una luce diversa rispetto al giorno mentre escono dalle loro case serene, placide, pacate senza il rischio che una guerra avvenga dietro l'angolo.Rimaniamo in silenzio, coccolati dalla sinfonia del vento e dalle cicale che cantano la loro canzone per dare la buonanotte a chi si addormenta.
Io tentenno leggermente, mentre tento di avvicinare la mia mano quasi a sfiorare le tue dita, ma poi le ritraggo appena tu ti appoggi di peso morto su di me, spalla contro spalla.
Sei così stanco che non riesci più a comprendere la situazione e tantomeno io, mentre io tento una seconda volta di afferrera cautamente la tua mano.
Tu percepisci appena quel lieve tocco e non ci ripensi due volte a ricambiare mentre appoggi la testa completamente sulla mia spalla, lasciandoti completamente coccolare.
Quasi mi sembra di vederti sorridere mentre chiudi completamente gli occhi.
Io faccio lo stesso, ormai esaurito da tante emozioni che ci hanno catapultato a tale velocità che nemmeno io so più cosa debba esprimere o meno.Le nostre dita si intrecciano sempre di più in modo tale che quel tocco siano il più vicino possibile, assieme alle nostre spalle e teste appoggiate l'una al fianco dell'altra.
Ed è così che a me viene l'illuminazione, quel momento di realizzazione che devo smetterla di farlo soffrire a costo di provare questa felicità.
Almeno per una volta devo smetterla di essere egoista e di accettare quello che proviene da dentro di me.
Quasi lievemente mi preparo, mentre il cuore batte all'impazzata per le parole che sto per pronunciare alla persona amata.<<Kacchan... Ti amo...>>
Ti percepisco mugulare finché non ti alzi di scatto quasi spaventandomi e rivolgendo completamente il tuo sguardo verso il mio, rimaniamo immobili nonostante sia difficile vederci completamente nella buia notte per poi ricevere la tua prima e vera reazione a quelle parole.
<<Eh!!!!!>>
E io sorrido alla tua goffa reazione per poi terminare completamente la conversazione.
<<Resta con me Kacchan, nonostante abbia paura della felicità.>>
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Cherofobia {BakuDeku}
Fanfiction⚠️Disclaimer: Questa storia può contenere argomenti sensibili⚠️ Ispirandomi alla canzone Cherofobia di Martina Attili percorriamo la storia di Izuku Midoriya che ha paura di ritornare a sorridere dopo la morte e la distruzione dovuta alla guerra, no...