capitolo 5

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Izar pov

Mi sveglio e mi inizio a guardare intorno a me e poi guardo fuori la finestra, vabbè è giorno, ma continuo a guardare fuori dalla  finestra... DALLA FINESTRA nel giro di pochi secondi mi alzo velocemente ma il dolore alla gamba mi fa ricadere e si sente un grosso tonfo. Dove sono perché sono in una casa che successo non è casa mia ma che sta succ- i miei pensieri vengono interrotti dal tipo che entra in camera con una ciotola di legno con dei frutti di bosco e del latte e me li porge io li prendo ma continuo a guardarlo e lui Pure ricambia lo sguardo

Ken: mangia

Izar: cos'è?

Ken: frutti di bosco

Lo guardo e poi inizio a mangiare poi bevo il latte ed è buono

Izar: buono questo latte dove l'hai preso

Ken: latte di lupo femmina

In un attimo gli sputo il latte in faccia e inizio a pulirmi la bocca con le mani

Izar: CHE SCHIFO CHE SCHIFO

Il tizio mi guarda perplesso

Ken: latte brutto?

Prende la ciotola che ho messo a terra e poi assaggia il latte. Mi chiedo come fa.

Ken: latte buono

Izar: È DI UN LUPO

Ken: fare bene dare calcio tua gamba rotta no?

Lo guardo e poi sospiro mettendomi a mangiare solo i frutti

Izar: sei parecchio strano sai? Sei umano ma sembri diverso

Il tizio si guarda e poi guarda me come se non capisce e mi viene da sospirare

Izar:posso sapere almeno il tuo nome?

Ken: nome mio?

Izar: nome tuo

Sta in silenzio e poi smette di rispondermi e si alza uscendo dalla stanza portando altra roba per fasciarmi la gamba

Izar: mi puoi rispondere? Dai io mi chiamo izar

Ken mi guarda e poi inizia a pronunciare il mio nome e si sente il suo accento russo e mi viene da ridere e questo pare che se ne accorge infatti mi guarda perplesso

Izar: scusa mi fa ridere che quando parli si sente forte l'accento russo sono passati anni ma ancora mi ci devo abituare

Ken: suka blyat

Izar: eh

Non ho nemmeno capito quello che ha detto sembra la stessa cosa che pronuncia kojo ogni volta e Shoku lo richiama h24 per questo ma non ho mai capito che significa

Izar: ma che significa?

Ken mi guarda sorpreso

Ken: tu no sai? Tu no nato russo?

Izar: no sono giapponese quando ero piccolo siamo venuti ad abitare qui però la differenza fra una lingua imparata è una parlata fin dalla nascita c'è pure il mio migliore amico dice sempre quella parola

Il tizio mi guarda sembrando capire poi si alza e mi prende in braccio

Ken: tu torna casa ora

Izar: c'è la faccio a camminare

Il tizio poi mi guarda e mi rimette seduto a terra. Esce dalla stanza in cui sono per poi tornare con un'altra pelliccia e me ne mette un'altra addosso

Izar: non ne sono troppe due?

Il Diverso Non Fa PauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora