VIII

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<<Jeongin, come hai fatto a dimenticarti il tuo quaderno?>>

Chan chiamò Jeongin la mattina del giorno dopo, per ovviamente avvisarlo che aveva dimenticato il suo curatissimo quaderno. evitò di telefonare il ragazzo di sera poichè non voleva né disturbarlo mentre cenava, né interrompere il suo sonno (che sapeva già essere molto tormentato e difficile).

<<hyung, mi dispiace tantissimo>> disse Jeongin, di risposta al maggiore <<non credevo di poterlo dimenticare>>

<<va tutto bene Jeongin, sta tranquillo>> lo confortò Chan, cercando di far capire al minore che era stato un futile incidente, nulla di cui prendersi la colpa.

<<hyung, potresti riportarmelo?>> chiese Jeongin <<ho tutti i miei appunti di chitarra lì>>

<<ma certo Jeongin>> disse Chan, sorridendo <<te li porto oggi pomeriggio a casa tua>> disse poi.

<<mh, va bene>>

nonostante la risposta di Jeongin fu positiva, Chan percepì come dell'insicurezza nella sua voce, una sorta di tremore che lo riportava all'incertezza.
ma poi, Chan si liberò di questa sensazione, credendo che fosse soltanto una sua impressione, nulla di vero.

entrambi riattacarono al telefono, ritornando alle loro lezioni che, di lì a poco, sarebbero iniziate.

per Jeongin si avvicinava un temuto esame.

quella mattina avrebbe dovuto tenere il suo primo esame universitario ed il ragazzo era molto spaventato e in ansia (cosa poco strana, poiché il ragazzo era sempre stato così in vista di certe cose).
studiava tutto il giorno e non dormiva qualche volta, poiché si ripeta a che doveva studiare continuamente, per non rischiare di dimenticare qualcosa.

se ne andava nel pallone, addirittura, tanta era l'ansia e il timore di quel maledetto esame.

"Jeongin, è soltanto un esame" gli diceva Felix, da grande filosofo il quale era.

"non sarà l'ultimo che farai, né il più difficile" gli ripeteva Jisung, ogni volta che si incontravano per studiare assieme, nella stanza del maggiore.

inoltre, Jeongin aveva più volte chiamato il suo amico Seungmin; lo videochiamava continuamente per fare i compiti assieme.
Jeongin riconosceva che Seungmin era molto intelligente e decisamente più bravo di lui a scuola. anzi, Jeongin credeva che Seungmin fosse il ragazzo più sveglio che avesse mai incontrato.

e poi, Seungmin era sempre disponibile per aiutarlo. lo aveva anche invitato nella sua stanza per spiegarli matematica.

Jeongin adorava davvero il suo hyung, ma aveva tantissima ansia nonostante si potesse definire preparatissimo a qualunque domanda gli avrebbero posto.

Jeongin si trovava, in quel momento, davanti alla porta della stanza dove si sarebbe tenuto il suo tanto temuto esame, tutto tremolante per l'ansia.
accanto a lui c'erano ovviamente Jisung e Felix, che lo tenevano stretto tra le braccia come per infondergli forza e gli accarezzavano la testa.

la campanella suonò, decretando l'inizio delle lezioni.

"è la mia fine" pensò Jeongin, rabbrividendo.

Jeongin borbottó qualcosa di sommesso, e né Felix né Jisung riuscirono a comprendere se quella fosse una preghierina o una imprecazione.

"vado ragazzi" disse Jeongin, facendosi coraggio.
Felix gli diede una pacca sulla spalla, Jisung lo spinse con delicatezza verso la porta.

Jeongin si apprestó per aprirla. si voltò un'ultima volta verso i suoi amici, che lo guardaronk con i pollici alzati e due bei sorrisi stampati sulla faccia, mormorando frasi di supporto come "ce la farai di certo!" oppure "se passi l'esame ti portiamo al sushi".

°¦ you're all I need ¦° ^JeonChan^Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora