Capitolo 2 : Legami e riflessi

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La luna splendeva alta nel cielo quando Fatima mi prese le mani , i suoi occhi scintillanti di lacrime non versate. "Non so come ringraziarti," mi ringrazia con voce tremante. "Conosci le tue paure, eppure... sei qui per me."Afferma ancora con l'ausilio della sedia a rotelle.

Non appena finisce di parlare  un nodo mi si forma in gola, ma sorrido. "Siamo una famiglia," rispondo semplicemente.

La serata si anima quando Dania, un'amica di Fatima, si unisce a noi. La sua presenza è come un raggio di sole, la sua altezza e snellezza, i capelli scuri e gli occhi azzurri brillanti, attiravano gli sguardi di tutti.

"Fatima, sei una leggenda su quelle onde!" esclama Dania, abbracciandola. "E tu, Agata, sei stata incredibile." Ringrazio con un po' di imbarazzo, non penso di essere stata così brava si e no sono stata in equilibrio...

"Dania fai tanti complimenti a noi ma sei stata grandissima al torneo di beach volley, mi hanno detto". Ricambia il complimento Fatima.

"Beh grazie, suppongo di sì, ma è stato un lavoro di squadra". Risponde con le gote ormai rosse.

Il falò post-gara è un vortice di risate e nuove amicizie. Alex, la barista dai capelli rossi, serve drink con un sorriso contagioso.

"Che ne dite di un cocktail tropicale per celebrare? Mango, papaya, lime e vodka, super rinfrescante." propone Alex, alzando due bicchieri scintillanti.

Poi Dania mi indica il fratello, tra la folla. In un secondo Dania me lo trascina  davanti, "Piacere Eliot il fratello di Dania" si presenta un po' in imbarazzo. Un ragazzo dolce gentile e di poche parole, ma questo non penalizza il  suo aspetto fisico da togliere il fiato. Capelli mori sistemati alla perfezione e due occhioni da cucciolo che accompagnavano un fisico non poco palestrato. Ci converso un po', era molto interessante e condivideva la mia stessa passione per la biologia.

Passano lunghi minuti e Il gruppo si allarga per includere volti nuovi e interessanti. Tra questi, anche i tre surfisti, deduco dall'atteggiamento degli invitati, i  più popolari della cittadina: Karina, Tati e Riki. Così li ha chiamati Dania che con la sua intuibile logorrea mi descrive dettagliatamente la situazione:

"Il trio più invidiato e rispettato della cittadina hawaiana è un gruppo eclettico e affascinante, noto per il loro stile unico e le loro abilità sulle onde. Karina, la leader, era una visione di bellezza divina con le sue origini tedesche, occhi chiari che riflettono il cielo e i capelli biondi tinti di un rosa vivace che attira gli sguardi ovunque va. Tati, l'anima festosa del gruppo, porta con orgoglio le sue radici brasiliane, esibendo treccine rosa che danzano al ritmo della musica della spiaggia. Riki, il gigante gentile, si impone con la sua statura alta e muscolosa, i tatuaggi che raccontano storie di mare e avventura, e i capelli color rosa coniglietto che sfidano ogni stereotipo." 

Insieme, suppongo navighino tra le onde e le dinamiche sociali con la stessa maestria, pur lasciando dietro di loro un misto di ammirazione e mistero.

L'arrivo del trio è come un tuono. La spiaggia è avvolta da una luce soffusa, il falò crepita e le risate riempono l'aria quando sento il viso bagnato e appiccicoso, ma  mai quanto i mei capelli incollati tra di loro e fradici. Un drink, qualcuno mi ha rovesciato un drink in testa, coglione. Istintivamente guardo Karina che ride con disprezzo.

"Ops, che maldestra che sono," sputa due scuse penose con un sorrisetto velenoso.

Devo mantenere la calma, ricordati le lezioni di yoga di Georgie. Respiro profondo, punto fisso, muscoli rilassati e rilascia il respiro.  Non ce l'ho fatta, quando una stronza chiama, una stronza risponde "Sembra che tu abbia bisogno di più pratica nel tenere i drink, con l'equilibrio che ti ritrovi il surf deve essere una pena per te".

Quello Che Rimane Di TeWhere stories live. Discover now