I personaggi della saga di Harry Potter sono di proprietà dell'autrice JK Rowling e l'opera, di mia invenzione, è stata scritta senza scopo di lucro.
Alice sbuffò, sbattendo la penna contro il tavolo. Alzò le braccia oltre la testa e si stiracchiò, brontolando sottovoce.
Poi si ricordò che Lily e Scorpius erano usciti e brontolò più forte. Subito dopo rise. Quando capì da sola che era una risata isterica, chiuse il laptop e decise di prendersi una pausa: l'esame che doveva dare la stava mettendo duramente alla prova.
Si alzò, mise il vecchio bollitore sul fornello e poi chiese ad Alexa di mettere del rock del secolo passato: se Lily fosse stata in casa con lei, si sarebbe lamentata dei suoi gusti musicali, ma in quel momento non poteva assolutamente dire niente. Si sarebbe lamentata anche del tè bollente, in verità, ma Alice beveva il tè anche in piena estate, perché le ricordava l'unica nonna che aveva avuto.
Quando il bollitore fischiò, versò il liquido nella tazza direttamente sulla bustina già pronta – nonna Augusta si sarebbe girata nella tomba, se lo avesse saputo!- e continuò a cantare insieme a uno dei gruppi più famosi all'epoca in cui suo padre era un adolescente. Chiese ad Alexa di alzare il volume e soltanto quando riuscì a non sentire più i suoi stessi pensieri, si mise a ballare in salotto con la tazza in mano.
Albus salì le scale del condominio e già dal primo piano sentì la musica arrivare dall'appartamento che sua sorella divideva con la sua migliore amica.
Storcendo il naso, fece altri passi, aveva bisogno di parlare con Alice senza che ci fosse Lily in casa. Quando salì un altro piano, riconobbe che la musica non era la preferita di sua sorella e si tranquillizzò un po'. Non sapeva bene perché, ma si era ritrovato sulla strada prima ancora di pensare decentemente, come se qualcosa lo stesse guidando a sua insaputa.
Salì ancora le scale e si trovò davanti alla porta dell'appartamento senza riuscire a sentire nient'altro che la musica.
Per fortuna lo stabile sembrava vuoto, probabilmente in quel weekend di inizio maggio, con il primo caldo, la gente aveva preferito uscire dalla città per godersi un po' la vita.
Bussò, ma quando capì da solo che il rumore sarebbe stato impossibile da sentire, si attaccò al campanello. Solo dopo un po', la musica si abbassò e una ragazza bionda aprì la porta.
Alice sentì il suono continuo del campanello e capì che era un po' che stava suonando. Come risvegliatasi da un sogno, spense Alexa e si avviò verso l'ingresso ancora con la tazza di tè in mano. Aprì la porta senza neanche guardare. "Scusate, scusate, ho esagerato, ma giovedì ho un esame e avevo bisogno di una paus... Oh, Al!"
Alice si bloccò quando riconobbe il ragazzo.
Albus sorrise. "Stress da sessione d'esame?"
Alice alzò le spalle. "Più o meno. Che ci fai qui?" chiese, mentre si spostava per farlo entrare. "Lily e Scorp sono fuori città..."
Lui annuì e si guardò intorno una volta raggiunto il salotto. Il tavolo era un disastro: pc e libri aperti, il cellulare, blocchi di appunti, penne e matite colorate. Riconoscendo un banco di studio, tornò a posare gli occhi sulla ragazza bionda che gli aveva aperto.
Alice aveva i capelli biondo scuro, mossi come se fosse stata a correre, e gli stessi occhi chiari di sua madre. Di suo padre aveva i lineamenti dolci, con un viso che era sempre stato tondo, anche se ora si era affinato. Al si stupì di osservarla con attenzione per la prima volta dopo tanti anni che la guardava e basta. Pensò che lei avesse capito la cosa, perché gli chiese: "Ho qualcosa in faccia?", e si toccò il viso.
Non sapendo bene come rispondere, spostò lo sguardo verso il basso: indossava una canottiera leggera, probabilmente perché lì dentro si moriva di caldo, e dei pantaloncini corti. Il suo sguardo scivolò giù lungo le sue gambe tornite e poi tornò su, quando capì che avrebbe indugiato troppo per un'occhiata educata. Ma quando tornò a guardare in alto, capì il suo errore: lei non portava il reggiseno e la maglia le aderiva troppo al corpo, rendendo le sue curve troppo interessanti per non essere guardate.
Si sentì a disagio per la prima volta davanti a una ragazza. "Hai una matita nei capelli" disse, soltanto perché non sapeva cosa rispondere e aveva assolutamente bisogno di togliere lo sguardo dal suo seno e dal piccolo rilievo dei capezzoli.
Alice si toccò la testa e rise nervosamente, sfilandosi la matita dai capelli, come se fosse stata beccata da un poliziotto a infrangere il limite di velocità.
Si era sentita sotto esame, ma lo sguardo chiaro di Al non era stato fastidioso, anzi. Notò che aveva i capelli scompigliati, come sempre, e come sempre si chiese cosa si provasse a passarci le dita in mezzo. Il pensiero, questa volta, la fece fremere. Ma cosa... Cercò di pensare ad altro, ma poi lo sguardo le cadde sulle sue labbra e lì capì che si stava buttando in una brutta situazione.
"Sì, beh, se è per questo avrei bisogno anche di una doccia..." Si interruppe quando si rese conto di quello che stava dicendo. "Al, ti senti bene?"
Al scosse le spalle, incapace di parlare dopo aver visto i capelli della ragazza caderle sulle spalle. Ignorando i propri pantaloni, decise di spifferare subito perché si trovasse lì. "Ho un problema grosso e non sapevo con chi parlarne..."
Il suo viso si addolcì e si preoccupò nello stesso momento. "Oh. Mi spiace, ma Lily non c'è..."
Il ragazzo annuì ancora. "Sì lo so, ma non volevo parlare con lei. Mia... mia madre tradisce mio padre..." Guardò fuori dalla finestra aperta, incapace di guardarla: ora che lo aveva detto a qualcuno, la cosa stava diventando reale.
"Ma è impossibile!" La sentì esclamare, con lo stesso stupore che aveva avuto lui quando aveva scoperto la cosa.
Alice sbatté gli occhi sbalordita: conosceva Ginny e Harry da una vita e sì, quando litigavano erano sempre fuoco e fiamme, ma sapeva che si volevano un gran bene. Però Al sembrava triste, così provò a prendere la cosa per quello che era: cosa avrebbe fatto se avesse avuto questo sospetto lei, con i suoi genitori? Lo avrebbe detto a Frank, suo fratello. Oppure... beh, di sicuro ne avrebbe parlato con Lily, la sua migliore amica. "Ne hai parlato con Scorp?"
Al sbuffò come quando in quarta elementare la maestra lo aveva accusato di aver spinto Anthony e tentava di farlo parlare dicendo che confessare tutto lo avrebbe fatto sentire meglio. "Va a letto con suo padre, ti sembra che possa dirlo a lui?" sbottò.
Per fortuna, vide sul viso della ragazza tutte quelle cose che si aspettava: incredulità, stupore, orrore e una buona dose di smarrimento.
"Capisci perché non posso parlarne con loro?"
Alice sentì qualcosa di strano prenderle il petto. "E sei venuto da me?" Era tutto così confuso.
Lui alzò le spalle e il suo viso si fece così smarrito che si pentì di averglielo chiesto. "Di sicuro non potevo andare da mio padre! Io non ho amici a parte Scorp, gli altri sono dei... sì beh..." Al si interruppe e Alice annuì: Al aveva degli amici con cui usciva a far serata e rimorchiare, ma erano effettivamente tutti dei coglioni. L'unico che si salvava era Scorp.
"Ok..." cercò di capire cosa fare in quel momento: Al aveva bisogno di aiuto e lei comunque non sarebbe riuscita a rimettersi a studiare.
Sospirò. "Dammi dieci minuti. Mi preparo, usciamo a prendere un po' d'aria e mi racconti tutto. Va bene?"
"Ce la fai in dieci minuti?"
Albus si pentì subito di aver fatto quella domanda. "Cioè, scusa, intendevo..." Di solito quando le ragazze dicevano che si preparavano non erano mai pronte prima di un'ora. Com'era possibile che lei potesse farcela in una manciata di minuti?
Ma lei fece un sorriso tirato e alzò un sopracciglio. "Beh, non è un primo appuntamento, no? Anche se sei abituato ad altro, dovrai accontentarti..." disse, prima di sparire oltre la porta del salotto.
Al si diede una manata in fronte e scosse le spalle: lei aveva frainteso, non intendeva di certo tirare in ballo le ragazze con cui usciva lui!
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Sotto gli occhi di tutti
Fiksi PenggemarQuando Al legge una chat compromettente fra sua madre e il padre del suo migliore amico non sa dove andare per chiedere aiuto, preferendo non dire niente a Lily e Scorpius, va dall'unica persona non coinvolta. Attenzione! Modern_au OOC Banalità Clic...