Capitolo 2

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"Ciao Skylar."

Disse solo due parole, ma furono abbastanza per farmi finire in lacrime. Dopo due anni ero tornata anche se ero stata costretta.

Ero felice di rivederlo, ero felice di tornare nella terra dove ero nata, ero felice di incontrare tutti i miei amici, non tanti ma buoni.

E sì, ero felice di poter rivedere Justin nonostante il male che mi aveva fatto.
Mi strinsi ancora di più fra le braccia di mio fratello, mi sembrava di star abbracciando un orso da quanto era grande rispetto a me.

"Mi sei mancato tantissimo."

Dissi con la faccia schiacciata sui suoi pettorali.

"Anche te sorellina, anche te."

Le valige erano cadute per terra, ma chi se ne frega delle valige!

"Ma non abiti più con papà?"

Chiesi guardandomi in torno.

"No, ho comprato questa casa da un anno."

Disse appoggiando le mie due pesanti valige -che mi sono costate 80$ l'una dato che superavano il peso prestabilito- affianco al divano.

"Ora capisco perché tenevi tutti i soldi da parte."

Dissi meravigliata.

"Mi ha aiutato anche nostro papà."

Disse facendomi l'occhiolino e un sorrisetto comparse sul suo viso.

"Vieni, ti faccio vedere la tua stanza."

Prese le due valige e le trascinó su per le scale.

"Sky, cavolo ma quanta roba avevi in Francia?"

Disse con il fiatone.

"Poca."

Dissi ridacchiando e prendendolo anche leggermente per il culo.

Dopo migliaia di lamentele da parte di Scoot e altre tante risate da parte mia arrivammo alla mia stanza.

Era bellissima, sarebbe stata fantastica per me, quanti soldi avrà speso per questa casa?

"Grazie mille Scoot, ma quanto cavolo ti é costato tutto sto popò di roba?"

Chiesi sorridendo a trentadue denti guardandolo sistemare le valige vicino al letto.

"Non è importante quanto sia costata la casa e i mobili."

Disse sorridendo, per poi prendermi per mano e portarmi in salotto.

"Dai, raccontami cosa é successo a Parigi in questi due anni."

Disse sedendosi e facendomi sdraiare con la testa sulle sue cosce.

"Beh..."

Eravamo in ospedale, per quanto avessi fantasticato sul rincontrare Justin in mille modi diversi questo non era nella mia mente.

"Sono le dieci e mezza, possiamo entrare"

Disse Scoot senza neanche guardarmi, mi avvicinai alla porta ma lui mi precedette superandomi e aprendola al posto mio.

Entrammo sella stanza, era bianca a parte una parete colorata di arancione.

"Scoot..."

Sentii una voce roca e stanca chiamare mio fratello.

"Chiama i dottori, credo di avere le allucinazioni."

Disse gesticolando nella mia direzione, ridacchiai scuotendo la testa.

"Anzi, non chiamarli.. quest' allucinazione é fantastica."

Disse chiudendo gli occhi e appoggiando la testa sul cuscino.

"Perché? Che vedi?"

Disse Scoot guardando nella mia direzione con un grosso punto interrogativo stampato in faccia.

"Vedo Skylar"

Disse Justin sorridendo come un ebete, guardando Scoot.

"E adesso sta sorridendo, ed é una visione celestiale, credimi fratello."

Scoot mi guardó e si sedette sulla sedia a fianco al letto.

"Non é un'allucinazione."

Disse Scoot ridento sotto i baffi, fissai Justin intensamente.

Sbiancó di colpo -per quanto gli fosse possibile- e cercó di alzarsi ma Scoot gli mise una mano sul petto bloccandolo.

"Non é possibile..."

Disse più a se stesso che a noi.

"Scoot, ci lasci soli un momento?"

Disse Justin continuando a fissarmi, Scoot uscì senza proferire parola laciando occhiate furtive a tutti e due.

"Sei qui"

Disse guardandomi come se avessi il terzo occhio, annuii con la testa sorridendo appena.

Era bellissimo, i capelli spettinati, gli occhi lucidi, le labbra rosee e le guance leggermente arrossate per via del caldo.

Sentii gli occhi pizzicarmi e non riuscii a trattenere le emozioni, e una lacrima scese dal mio occhio sinistro.

Justin aprì le sue braccia e mi ci fiondai dentro sentendomi tremendamente bene.

In questi due anni mi sono accorta di quanto mi piacesse Justin e quanto avevo sbagliato a scappare in questo modo.

Ma era stato necessario, per pensare, per migliorare, per perfezionare ció che ero.

"Mi dispiace così tanto, sono stato uno stupido, un insensibile e estremamente cocciuto. Avrei dovuto capire prima quanto tu valessi, quanto fossi importante per me, ma credo di averlo capito tardi. So che mi odi per averti distrutto moralmente e fisicamente, di aver fatto in modo di isolarti dal resto del mondo e volevo che tu sapessi che-"

Non lo feci finire di parlare e lo baciai, lo baciai con talmente tanto amore che nemmeno nei film più romantici si vedeva. E le sensazioni che sentii furono travolgenti, lo stomaco si strinse in una morsa piacevole e le mie labbra si muovevano famelicamente.

Justin mi prese per i fianchi e mi strinse quasi come avesse paura potessi andarmene da un momento all' altro.

"-volevo dirti che sei bellissima."

Disse a due millimetri dalle mie labbra guardandomi negli occhi color oro, in cui mi immersi, che mi avevano fatto tanto penare in questi due anni, nonostante fossero passati 730 giorni non mi ero scordata di lui, neanche per un secondo.

"Sei ogni secondo più bella, non credo riusciró a starti lontano."

Disse ribaciandomi, dopo qualche secondo mi staccai.

"E chi lo vuole?"

Dissi con un sorrisetto.

"Le scuse te le devo io per essermene andata zenza dare nessuna mia notizia."

Dissi accarezzandoli una guancia. "No, non é necessario che tu ti scusi, é stata colpa mia, solamente ed esclusivamente mia, capito?"

Disse tenendo il mio viso e guardandomi negli occhi.

"Quando uscirai mi spiegerai cosa ci facevi in una sparatoria."

"Vedremo..."

Ciaooooooo, qualcuno é innamoratooo...

Skylar ama Justin e Justin ama Skylar, ma le cose fileranno lisce o ci sarà qualche dinosauro lilla nei paraggi? Chi lo sa...

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