20.1 - Appartamento 33 (P1)

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Il ritornello di Narcotic dei Liquído iniziò a riecheggiare con insistenza nella camera da letto, svegliando il povero Dante, che avrebbe preferito dormire fino all'anno prossimo.

Aprì gli occhi con riluttanza e spense la sveglia infastidito. Il suo mal di testa gli diceva di ritornare a letto (dopotutto era pur sempre sabato), ma le dispense del prof Latini non si sarebbero di certo stampate da sole. Al tempo stesso, non aveva neanche intenzione di dormire la mattina e andarci al pomeriggio: avete idea della coda che ci sarebbe stata? Col cavolo!

Si sedette sul bordo del letto, stiracchiandosi le braccia e la schiena. Che serata ieri, e quanto alcool! Un'altra cosa che avrebbe dovuto fare quel giorno era ripulire la casa, messa totalmente a soqquadro dai suoi amici. Il nuovo appartamento era stato inaugurato proprio bene!

Storse il naso. Che puzza di merda.

Fece per alzarsi e aprire la finestra davanti a sé, ma si sentì barcollare. A quanto pare, non era solo la testa a fargli un male indecente.

"Ma dove cazzo ho sbattuto ieri? Maremma maiala, che male al culo!"

Pensò. Tenendosi le mani sulle anche, aprì la finestra e si godette la leggera brezza della sua Firenze. Quelle rare volte che non faceva così caldo da respirare a fatica, soffiava un venticello delizioso che motivava Dante a iniziare effettivamente la giornata.

Si diresse quindi in bagno e fece svogliatamente i suoi bisogni, complimentandosi da solo per aver preso abbastanza bene la mira nonostante il mal di testa.

Tirò l'acqua, si lavò le mani, si specchiò sbadigliando.

Orrore.

Cacciò un grido.

-Che cazzo sono questi?!

Da dove sbucavano quei segni violacei sul collo e sul petto?

Incredulo, non riusciva a staccare gli occhi dallo specchio.

Corse immediatamente a prendere il telefono e chiamò l'unica persona che poteva sicuramente saperne qualcosa:

"Guido, maremma cane, rispondi! Su!"

Pensò nervoso.

-Che cazzo vuoi?

Gli rispose sbiascicante l'amico, sbadigliando.

-Guido, sei sveglio?
-Sì ma cristo, non urlare!
-Sono pieno di succhiotti, con un fortissimo mal di testa e non so perché. Macchè, ho ficcato con la Bice ieri sera? Te prego, dimme di sì!

Ci fu una pausa di silenzio, poi Guido scoppiò a ridere. La pochissima pazienza di Dante si stava già esaurendo.

-Grullo di merda, non prendermi per il culo e rispondi!
-No, no! È che le rido perché tu con Beatrice non c'hai proprio parlato ieri! Eri troppo impegnato a fare il tegame¹ con uno tizio.
-Prego?!
-Sì, bischero! Ti sei scolato non so quanta vodka e poi sei corso a provarci con un tipo, anche lui brillo. Dopo avervi visto pomiciare come una coppia di liceali nei corridoi, siete completamente spariti. Tiè.

Guido gli inviò una foto: non c'erano dubbi, era proprio lui! Aveva la faccia appiccicata a un tizio biondo che gli teneva stretti i fianchi, ma erano proprio il suo corpo! Dante fu spiazzato.

-È uno scherzo, vero? Vero?!
-Per caso, ma per caso eh, ti fa male il culo? La gola come sta?

La faccia di Dante era indescrivibile.

-Lo sapevo, cazzo! Che ridere, maremma cane!
-Taci, coglione! Non aiuti, porca puttana!

Guido non riusciva a smettere di ridere.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 22 ⏰

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