Capitolo 6: Il lago e le sue incisioni

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Le prime luci dell'alba illuminavano la stanza mentre mi rigiravo nel letto, incapace di dormire. La scoperta del giorno precedente aveva acceso in me una fiamma di curiosità e ansia che non riuscivo a spegnere. Il ciondolo a forma di rosa e la pergamena con l'indovinello erano il nostro prossimo passo verso la verità, ma c'era ancora tanto da scoprire.

Il mio telefono vibrò improvvisamente, interrompendo i miei pensieri. Era un messaggio di Riccardo: "Incontriamoci alla libreria alle 9. Abbiamo ancora molto lavoro da fare."

Un leggero sorriso si fece strada sul mio viso mentre rispondevo con un semplice "Ci vediamo lì." La determinazione di Riccardo era contagiosa, e sapevo che insieme avremmo potuto risolvere il mistero.

Quando arrivai alla libreria, Riccardo era già lì, intento a esaminare alcuni libri vecchi su un tavolino. Il sole filtrava attraverso le finestre, creando un'atmosfera calda e accogliente. Si girò verso di me, i suoi occhi scintillanti di determinazione.

"Ho fatto qualche ricerca," disse, passandomi uno dei libri. "Questo parla di leggende locali e miti. Penso che possa aiutarci a capire meglio il messaggio della pergamena."

Sfogliai le pagine, cercando qualsiasi indizio potesse aiutarci. "La rosa e l'acqua unite svelano il passato. Trova l'origine e conoscerai il futuro," ripetei a bassa voce, cercando di trovare un senso a quelle parole enigmatiche.

"Penso che dobbiamo tornare al lago," disse Riccardo, posando un dito su una mappa antica del quartiere. "C'è un punto specifico vicino alla riva che sembra importante. Forse l'origine di tutto si trova lì."

Annuii, sentendo crescere l'adrenalina. "Andiamo subito allora. Non possiamo perdere tempo."

Ci dirigemmo di nuovo al lago, questa volta con una determinazione ancora maggiore. Seguendo la mappa, arrivammo a un punto particolare della riva dove l'acqua sembrava più chiara e tranquilla. C'era qualcosa di magico in quel luogo, come se custodisse segreti dimenticati dal tempo.

"Guarda," disse Riccardo, indicando una roccia con strani simboli incisi sopra. "Questi simboli sembrano quelli del diario di mia madre."

Mi inginocchiai accanto alla roccia, esaminandola attentamente. "Forse dobbiamo immergere il ciondolo nell'acqua qui," suggerii, estraendo il ciondolo dalla tasca.

Riccardo annuì e insieme immergemmo il ciondolo nell'acqua. Non appena il metallo toccò la superficie, una luce soffusa iniziò a emanare dalla roccia, rivelando un passaggio segreto.

"È incredibile," mormorai, sentendo il cuore battere forte. "Abbiamo trovato l'ingresso."

Senza esitazione, entrammo nel passaggio, trovandoci in una caverna nascosta sotto il lago. Le pareti erano coperte di iscrizioni antiche e simboli misteriosi che raccontavano una storia dimenticata.

"Guarda qui," disse Riccardo, indicando una parete dove era incisa la figura di una donna che teneva in mano un ciondolo simile al nostro. "Questa potrebbe essere mia madre."

"E questa potrebbe essere la mia famiglia," aggiunsi sorpresa, riconoscendo alcuni simboli che avevo visto nei vecchi album di famiglia. Possibile che anche i miei parenti siano coinvolti in questo mistero?!?

Esplorando la caverna, trovammo un vecchio scrigno simile a quello che avevamo trovato nel lago. Quando lo aprii, trovammo altri indizi e un diario firmato M.L. e J.M. Non era solo una coincidenza che quelle iniziali rispecchiassero i seguenti nomi: Matilde Locatelli e Jacqueline Milani. Quel diario é stato davvero scritto da mia madre e dalla madre di Riccardo. Le loro parole raccontavano di un'antica promessa e di un segreto che doveva essere protetto a ogni costo. "Essendosi firmate con i cognomi dei nostri padri probabilmente anche loro sanno qualcosa!" disse Riccardo con un cenno di perplessità.

"Siamo i custodi di questo segreto," disse Riccardo, leggendo ad alta voce. "Le nostre famiglie sono state incaricate di proteggerlo per generazioni."

Il nostro legame con il passato era finalmente chiaro, e la missione che avevamo intrapreso ci aveva portato più vicini alla verità e a noi stessi. Mentre uscivamo dalla caverna, la luce del sole ci accolse con calore, illuminando il nostro cammino verso la soluzione del mistero.

Riccardo mi guardò intensamente, i suoi occhi riflettendo l'emozione e la determinazione che provavo anch'io. Sentii un'ondata di emozioni travolgermi mentre ci perdevamo l'uno negli occhi dell'altra.

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