Capitolo 3: Il Doppio Gioco di Riccardo

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La notte era scesa, avvolgendo il quartiere in un manto di ombre, quando Michela scomparve nella sua casa. Rimasi sul marciapiede, osservando la porta chiusa con un misto di emozione e determinazione. Avevo ottenuto ciò che volevo: il suo numero di telefono. Ma per me, Michela non era solo un'alleata nella ricerca del mistero della libreria. Era l'anello mancante nel mio piano per ottenere finalmente l'approvazione di mia madre.

La mia storia con mia madre era complicata, per dir poco. Sei anni fa, mia madre era partita improvvisamente, lasciando me e mio padre senza spiegazioni. Era stato un duro colpo per entrambi, ma mio padre aveva fatto del suo meglio per tenermi unito e continuare ad andare avanti nonostante il dolore.

Non sapevo cosa avesse spinto mia madre ad andarsene così improvvisamente. Forse era insoddisfatta della vita che aveva con mio padre, o forse cercava qualcosa di diverso da quello che poteva trovare con noi. Qualunque fosse il motivo, il suo abbandono aveva lasciato un vuoto dentro di me che non ero mai riuscito a colmare.

Da allora, avevo promesso a me stesso che avrei fatto di tutto per dimostrare a mia madre che ero all'altezza delle sue aspettative. Ecco perché avevo adottato un atteggiamento ambizioso e determinato in ogni aspetto della mia vita, cercando sempre di ottenere il massimo successo in ogni cosa che facevo.

Se Michela e io fossimo riusciti a risolvere il mistero del quartiere, il nostro nome sarebbe comparso su tutti i giornali. Saremmo diventati eroi, e finalmente avrei ottenuto il riconoscimento che tanto desideravo. Mia madre non avrebbe più potuto ignorarmi.

Ma per ottenere ciò che volevo, dovevo giocare d'astuzia. Dovevo far credere a Michela di essere dalla sua parte, mentre in realtà stavo solo sfruttando la sua determinazione per i miei scopi egoistici.

Mi ritrovai a sorridere nell'oscurità. Michela non aveva idea di quello che l'attendeva. Ero disposto a tutto pur di ottenere ciò che volevo, anche se significava ingannare la ragazza che stava diventando sempre più importante per me. Ma in fondo, ero abituato a giocare d'azzardo. Era l'unica via che conoscevo per raggiungere il successo.

Con un'espressione determinata sul volto, mi allontanai dalla porta di casa di Michela. Avevo un piano da mettere in atto, e non c'era tempo da perdere. L'avventura che ci attendeva sarebbe stata la mia occasione per dimostrare a tutti di cosa ero capace. E questa volta, non mi sarei fermato davanti a nulla per raggiungere il mio obiettivo.

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