OMBRE DEL PASSATO, LUCE DEL PRESENTE

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In questo capitolo approfondiamo un po' di più con alcuni flashback la storia di Laura e Alessandro fino ad arrivare all'incontro con Marco; anche se può sembrare ripetitivo è fondamentale ancora capire delle cose dei tre protagonisti e approfondire delle questioni per poter andare avanti con la narrazione. 

Flashback: Il Primo Incontro

Entrai nel caffè, scossa dal freddo e con l'ombrello sgocciolante. Cercavo un posto dove sedermi quando lo vidi. Alessandro aveva uno sguardo assorto nella lettura, i suoi occhi azzurri che scorrevano sulle righe del libro. C'era qualcosa in lui che mi attirava irresistibilmente. Con un gesto istintivo, mi avvicinai al suo tavolo.

"Ciao, è libero questo posto?" chiesi, indicando la sedia di fronte a lui.

Alzò lo sguardo dal libro e mi sorrise. "Certo, accomodati."

Mi sedetti e ordinai un cappuccino. Iniziammo a parlare di libri e film, scoprendo di avere gusti molto simili. Il tempo volò, e quando guardai l'orologio mi resi conto che avevamo parlato per quasi due ore.

"Mi piace molto parlare con te," disse Alessandro. "Vorrei rivederti."

Il mio cuore batté più forte. "Anch'io."

Da quel momento, avevamo iniziato a vederci regolarmente. Le nostre conversazioni erano profonde e significative. Parlare con Alessandro era come aprire un libro nuovo ogni volta, scoprendo capitoli nascosti e segreti. Mi raccontava dei suoi sogni, delle sue paure, dei suoi progetti per il futuro. E io facevo lo stesso, trovando in lui una comprensione che non avevo mai provato prima.

Ricordo una sera in particolare, quando decidemmo di fare una gita spontanea al mare. Era stata una giornata lunga e stressante per entrambi, e Alessandro mi aveva chiamata proponendo l'idea. "Che ne dici di scappare dalla città per una notte? Solo io e te, il suono delle onde e il cielo stellato."

Accettai senza esitazione. Ci mettemmo in macchina e guidammo fino alla costa, arrivando proprio mentre il sole stava tramontando. Passammo la serata camminando sulla spiaggia, parlando di tutto e di niente, sentendo la sabbia fresca sotto i nostri piedi. Fu una notte magica, una di quelle che rimangono impresse nella memoria per sempre. 

Mentre i mesi passavano, il nostro legame si faceva sempre più forte. Ma come tutte le storie d'amore, anche la nostra ebbe i suoi alti e bassi. Le prime crepe iniziarono a comparire quasi impercettibilmente. Alessandro cominciò a sembrare distante, perso nei suoi pensieri. Provavo a chiedergli cosa non andasse, ma spesso le sue risposte erano vaghe. 

"Va tutto bene?" gli chiesi una sera, mentre cenavamo insieme.

"Sì, solo un po' stanco," rispose lui, con un sorriso forzato.

Sentivo che c'era qualcosa di più, ma non volevo insistere. Volevo dargli lo spazio di cui aveva bisogno, sperando che si aprisse con me quando fosse stato pronto. Tuttavia, la distanza tra noi continuava a crescere. Le discussioni diventavano sempre più frequenti, alimentate da incomprensioni e frustrazioni. 

Una sera, durante una delle nostre discussioni, Alessandro disse qualcosa che mi colpì profondamente: "Forse non siamo fatti per stare insieme," disse, con una voce carica di tristezza.

Quelle parole furono come un colpo al cuore. Mi rendevo conto che stavo perdendo la persona che amavo, e non sapevo come fermarlo. Provammo a sistemare le cose, a parlare di ciò che non funzionava, ma sembrava che ogni tentativo ci portasse solo più lontani.

Alla fine, la rottura fu inevitabile. Alessandro mi disse che aveva bisogno di tempo e spazio per capire se stesso. Acconsentii, sperando che una pausa potesse aiutarci. Ma con il passare del tempo, capii che quella pausa era in realtà una fine. Il giorno in cui venne a prendere le sue cose fu uno dei più dolorosi della mia vita. Le sue parole, "Ti amerò per sempre", non furono di conforto. Sentii come se una parte di me fosse stata strappata via. 

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