NUOVI ORIZZONTI

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Il sole stava sorgendo, dipingendo il cielo con sfumature di arancio e rosa. Dopo la notte tumultuosa che avevamo appena vissuto, i primi raggi del mattino portavano un senso di rinnovata speranza. Ma sapevamo che non era ancora finita. I segreti che avevamo scoperto e le persone che avevamo sfidato erano solo l'inizio di un viaggio molto più lungo.

Sofia era ancora scossa, ma aveva una determinazione nuova nei suoi occhi. Dopo averla portata al sicuro e averle dato il tempo di riprendersi, ci riunimmo tutti nel piccolo appartamento che condividevo con Marco. Era il nostro quartier generale, il luogo dove avremmo deciso il nostro prossimo passo.

"Non possiamo semplicemente ignorare quello che è successo," disse Sofia, stringendo una tazza di caffè tra le mani. "Abbiamo scoperto qualcosa di grosso e pericoloso. Dobbiamo capire di cosa si tratta e fermarli."

Marco annuì, ma il suo sguardo era preoccupato. "Sono d'accordo, ma dobbiamo essere estremamente cauti. Non possiamo rischiare le nostre vite inutilmente."

"Abbiamo bisogno di più informazioni," disse Alessandro, seduto accanto a me. "E per ottenerle, dobbiamo tornare da dove tutto è iniziato."

Il pensiero di tornare indietro mi faceva paura, ma sapevo che Alessandro aveva ragione. "Quale sarebbe il nostro primo passo?" chiesi, cercando di mantenere la calma.

"Sappiamo che le irregolarità nei conti aziendali sono al centro di tutto," rispose Marco. "Dobbiamo indagare più a fondo in quei documenti. Potrebbe esserci qualcosa che ci siamo persi."

Sofia si alzò, decisa. "Conosco una persona che potrebbe aiutarci. Lavora nell'ufficio contabilità della nostra azienda. Se c'è qualcuno che sa dove cercare, è lui."

Dopo aver pianificato attentamente il nostro approccio, decidemmo di incontrare il contatto di Sofia quella sera stessa. Mentre ci preparavamo, non potevo fare a meno di sentire un'ansia crescente. Avevamo già affrontato pericoli enormi, e il pensiero di mettere di nuovo in pericolo le persone che amavo era insopportabile.

Quando arrivammo al luogo dell'incontro, un piccolo caffè nascosto in un vicolo tranquillo, il contatto di Sofia era già lì. Era un uomo di mezza età, con occhiali spessi e un'aria nervosa.

"Mi chiamo Enrico," disse, stringendo la mano a ciascuno di noi. "Sofia mi ha spiegato la situazione. Vi aiuterò in ogni modo possibile, ma dobbiamo essere veloci e discreti."

Ci sedemmo in un angolo appartato e iniziammo a discutere. Enrico ci mostrò dei documenti che aveva portato con sé, evidenziando le discrepanze nei conti e le transazioni sospette.

"Guardate qui," disse, indicando una serie di trasferimenti bancari. "Questi fondi sono stati spostati attraverso una serie di conti offshore. È chiaramente un tentativo di nascondere qualcosa di grosso."

"Potrebbe essere il legame che stavamo cercando," disse Marco, studiando i documenti. "Se riusciamo a tracciare l'origine e la destinazione finale di questi fondi, potremmo scoprire chi c'è dietro tutto questo."

"Ma dobbiamo essere veloci," aggiunse Enrico. "Se qualcuno si accorge che stiamo indagando, potremmo essere in grave pericolo."

Decidemmo di dividere i compiti. Marco e Alessandro si sarebbero occupati di tracciare i trasferimenti bancari, mentre io e Sofia avremmo cercato di ottenere più informazioni dall'interno dell'azienda. Enrico ci avrebbe fornito supporto logistico e accesso ai documenti necessari.

I giorni successivi furono un turbinio di attività frenetiche e tensione crescente. Ogni passo avanti era accompagnato dalla paura di essere scoperti. Ma le nostre scoperte ci portavano sempre più vicini alla verità.

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