"La malinconia te la portavi
addosso come un profumo"🎶🍷🎶
«Nys, passami la bottiglia di Belvedere» una voce delicata ma decisa sovrastò la musica che aleggiava leggera nell'ambiente.Mi piegai da un lato del bancone cercando tra i contenitori ancora pieni fino a trovare ciò che mi era stato chiesto. La allungai senza troppo entusiasmo e sbuffai tra me e me.
Era la terza sera di fila che mi avevano richiesto per il turno serale. E se da un lato non mi dispiaceva racimolare qualche soldo in più, non potevo di certo dire che fosse sempre semplice passare del tempo tra gente che non faceva altro che rivolgermi occhiate storte. Un po' perché mi vedevano troppo giovane, un po' perché percepivano quanto a volte mi sentissi io stessa fuoriluogo.
«Guarda che se hai bisogno di un goccio per tirarti su di morale posso dartene uno di nascosto» mi richiamò quella stessa voce, distogliendo per un attimo la mia attenzione da quel nugolo di pensieri.
La guardai come se mi avesse appena rivolto la domanda più stupida che potesse farmi e le sorrisi. Conoscevo Meg da quando eravamo bambine, ci eravamo avvicinate a scuola, quando avevo visto in lei una luce particolare attorno a cui avevo iniziato a gravitare come un satellite. Innumerevoli erano le volte in cui potevamo considerarci poli opposti, ma non avrei saputo definire il concetto di amicizia diversamente da me e lei insieme.
«Meg, no. Mancano solo due ore e poi ce ne andiamo a casa, posso ancora resistere.»
Lei scosse la testa in un sorriso di rimando. Completò il cocktail che le avevano ordinato, poi tra un movimento e l'altro spinse verso di me un bicchierino di vetro.
Se avessi potuto mettere su una scala delle certezze quelle che riguardavano Meg, al primo posto avrei potuto inserire la consapevolezza che lei riuscisse a comprendere, quasi meglio di me, di cosa avessi bisogno ancor prima che lo esprimessi a voce. Al secondo posto ci avrei infilato della vodka che, come in quel momento, non aveva tardato a comparire sotto al mio naso. Si guadagnava invece il terzo posto il mio bisogno estremo di bere, anche se questo riguardava più me che la mia amica.
Portai il vetro alle labbra e mandai giù quel liquido amaro in un sorso solo. Non ero mai stata grande amante di alcolici e liquori, avrei sempre preferito un sacrosanto calice di vino rosso a un qualsiasi cicchetto, ma a volte un po' di alcol puro era proprio ciò che ci voleva per buttare giù tutto il peso dell'esistenza.
«Sei sempre la solita» rimbeccai la mia amica restituendole il bicchiere vuoto.
«Io però mi diverto tesoro, a differenza tua. E poi non criticare i miei metodi, mi pare che la vodka sia scivolata giù senza tanti complimenti.»
Ecco quell'energia particolare che avevo intravisto in lei da bambina. Quella che le faceva dire troppo spesso la cosa meno opportuna, ma comunque la più sincera che potesse riempire lo spazio tra me e lei. La stessa che l'aveva portata a farmi i dispetti tra i banchi di scuola cercando in me una reazione di qualunque tipo. E, giusto per non farci mancare niente, anche la stessa che ci aveva fatto assumere pur senza competenze al Panorama, lo Skybar del Marriot Hotel.
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Nocturne
Romance«A tutti è dovuto il mattino, ad alcuni la notte.» Un passato segnato da ferite profonde e perdite devastanti, il ricordo delle sue dita correre veloci sui tasti di un pianoforte e le scarpette di danza allacciate alle caviglie. Con il tempo Nysia h...