2. Shadows dance in my headspace

57 7 31
                                    

"La mia malinconia è
l'amante più fedele che
io abbia mai conosciuto"

🎶🍷🎶

Esistono frammenti temporali in cui la vita sembra avvolgersi su se stessa in un assurdo intreccio di coincidenze e di istanti

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Esistono frammenti temporali in cui la vita sembra avvolgersi su se stessa in un assurdo intreccio di coincidenze e di istanti. Poter definire con precisione quale sia lo snodo da cui si staglia il confine tra una scelta qualunque e una che invece ha tutte le potenzialità per cambiare il corso degli eventi, diventa di una complessità enigmatica e fin troppo confusa.

Mi è capitato spesso di riflettere su come certe menti siano così assoggettate dall'idea di destino, dalla speranza e talvolta dal timore che esista qualcosa di più potente di noi. Qualcosa capace di delineare spazi, sguardi, idee, vite intere.

Per quanto mi riguarda resta una teoria del tutto astratta e spesso cullata più per consolazione che per utilità.

C'è stata una volta, nel corso della mia breve esistenza, in cui ho creduto davvero che il mondo avesse ancora spazio per una come me, un solo attimo in cui tutto ha rischiato di accartocciarsi irrimediabilmente o di farmi rinascere dalle mie stesse ceneri, e ha segnato una spaccatura netta, precisa, tra ciò che ero prima di una decisione e ciò che sono diventata dopo.

Quella volta mi sono dovuta ricredere. Anche se certa che non avrei più dato al fato una seconda chance.

Non avevo mai creduto davvero a queste cose.

Ma l'energia magnetica, quell'aura magica che mi calamitava da un lato all'altro della stanza, assunse d'improvviso la parvenza di un momento importante. Uno di quelli scritti dal destino che avrebbero trovato il modo di crearsi nella realtà in un assurdo gioco di incastri, senza la minima difficoltà.

Uno di quelli che ti richiamano e non ti lasciano più andare, pena l'infinito rimorso di non aver provato, di non aver scelto la strada più difficile, ma al contempo la più sentita.

Quando avevo accettato di fare il turno come cameriera, avevo promesso a Meg che sarei rimasta in disparte e per quanto pensiero dopo pensiero, la bramosia di sperimentare qualcosa di nuovo si era fatta spazio tra le cellule di tutto il mio corpo, ero davvero seria riguardo i piani per la serata.

Non avrei messo la mia amica nei casini per nessun motivo.

Quando però quel pianoforte così maestoso aveva assunto le caratteristiche di una vera e propria tentazione cerebrale, ogni mia logica spiegazione si era sgretolata tra le mie mani, si era fatta polvere ed era stata spazzata via da una connessione che non avrei potuto recidere nemmeno se ci avessi impiegato ogni singolo centimetro di cuore per farlo.

Era stato inaspettato e aveva colto di sorpresa una parte di me che potevo celare agli occhi più indiscreti, un segmento di anima che avevo imparato a nascondere sapientemente da chi non l'avrebbe potuto comprendere né in questa né in nessun'altra vita.

NocturneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora