Prologo:

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Louis sapeva bene cosa avrebbe trovato in quell'isola. L'isola di Man non era di certo conosciuta per delle sciocchezze, nè fandonie.
Era un'isola ricca, ricca di storia, di racconti. Un'isola piena di verità e bugie. Aveva solo ventiquattro anni, ma con una voglia di scoprire il mondo infallibile, quasi eccezionale per la sua età. I suoi occhi brillavano davanti lo schermo, scorreva le innumerevoli immagini sulle meraviglie marine.
Perle, alghe miracolose, scogli tanto taglienti quanto preziosi. Ma Louis, 1.75, occhi color oceano e labbra fine, sapeva che quelle foto erano soltanto un accenno di quello che avrebbe potuto trovare, se avesse cercato con cura. Chiudendo gli occhi immaginava tesori, vecchi medaglioni di navigatori, antichi reperti di navi o bussole d'oro. Insomma: aveva la sensazione di aver milioni già pronti.
"Stanotte partiremo, pensi di essere pronto?" Chiese il padre, decisamente più alto del figlio, con delle spalle potenti e baffoni presenti sul labbro superiore. Un uomo talmente robusto da sembrare pauroso, almeno a prima vista. Era l'opposto del figlio, decisamente troppo magro per qualcuno della sua età, decisamente troppo piccolo per una notte del genere.
Ma quest'ultimo sembrava sicuro e, dopo aver preso il necessario per il viaggio, si voltó verso il padre e con un tono ambizioso ribattè: "Ho intenzione di fare tutto da solo".
La missione non era di certo semplice, erano cinque uomini e tutti e cinque cercavano la stessa cosa: Denaro.
Chi sarebbe riuscito a recuperare maggiori ricchezze, avrebbe preso il posto del Padre.
E a Louis, ambizioso, coraggioso, con un carattere forte e con una voglia di vincere pari alla quantità del mare, chi sarebbe riuscito a privargli quel premio? Avrebbe fatto di tutto.

Underwater. (I can breathe)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora