capitolo uno.

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"caos..
questo è il modo più appropriato di definire la mia vita da quando non ci sono più i miei genitori..
già..
sono morti da quando avevo circa 10 anni..
ed ora ne ho 16..
quindi direi che sono passati ben 6 anni..
eppure sento la loro mancanza come se fosse una cosa successa solo adesso..
forse perché hanno lasciato un segno indelebile dentro di me, che nessuno riesce a cancellare..
in verità potremmo dire che mi hanno lasciato una ferita profonda.. molto profonda..
perché loro non torneranno.. non torneranno mai più..
se ne sono andati via.. per sempre.."

< magari smettila di scrivere su questo stupido diario e vieni a darmi una mano giù! > sentì le urla di mattheo dal piano inferiore. sbuffai chiudendo il diario e mi alzai involontariamente.

odiavo quella situazione in cui ci trovavamo.. in verità in cui mi trovavo. perché mio "fratello" se così posso chiamarlo.. è maggiorenne, ciò significa che ha 18 anni, e per mattheo quelli che hanno 18 anni, se non di più, possono fare quello che vogliono perché sono "responsabili".. mentre io.. solo perché ho compiuto da poco 16 anni devo fare tutto quello che mi dice come una schiava! come se poi lo ascoltassi.. pff.

dunque si.. mattheo ci ha praticamente tirati fuori da quella merda chiamata "orfanotrofio", che personalmente non consiglio a nessuno di provare.. per questo a volte lo aiuto, perché a lui devo molto, dato che ci ha letteralmente salvato la vita..
quindi ora viviamo a casa di mattheo.. solo ed esclusivamente con mattheo.. dato che non ha una ragazza.. si immagino che non ne abbia una a causa del suo pessimo caratterino.
devo dire che la casa è così grande da non farmi abituare mai, anche se siamo qui da circa 2 settimane.. eppure ogni volta.. come se fosse la prima, mi perdo, anche se forse sarà semplicemente per il fatto che io sono sciocca e non riesco a memorizzare nulla.

scesi le scale con addosso solo una maglietta grigia oversize che mi arrivava alle ginocchia, sinceramente non mi interessava molto di come mi facevo vedere in giro per la casa, a meno che.. a casa non sia presente quello stronzo di mio fratello, quando c'è lui metto quasi sempre cose che mi facciano sentire a mio agio, e che non siano scoperte, non so il perché, ma davanti all'unico membro rimasto vivo della mia famiglia mi sento a disagio, e non ne capisco il motivo.. e poi mattheo come minimo mi può rompere le scatole facendo il cretino.

<cosa vuoi?> dissi andando in cucina dove c'era mattheo girato di spalle che tirava la spesa fuori dalle buste.

<sai a differenza vostra, ed ora parlo per entrambi, io mantengo questa casa viva, perché altrimenti senza di me in questo frigo e in questi mobili non ci sarebbe nulla> disse il mister perfettino credendosi l'unico che fa qualcosa di utile in quella casa.

<e perché mai dovresti parlare al plurale ora?> disse una voce rauca che sentì provenire da dietro le mie spalle.

oh no.. non mi dire che è quello che sto pensando..
mio fratello è a casa? perché mio fratello è a casa se io sapevo che sarebbe uscito? maledizione a mattheo che non mi dice mai nulla.
mi servì girarmi di poco, o almeno abbastanza da farmi vedere una chioma bianca avanzare a passo lento verso me e mattheo. cazzo quanto lo odio quando si crede superiore a tutti.

<lo sai perché parlo al plurale jason> disse mattheo girandosi per poi poggiare le mani sulla tavola e guardarci.

<no non lo so, vorresti rinfrescarmi la memoria mattheo?> disse lui sfidandolo con lo sguardo, mentre andò faccia a faccia con mattheo.

se li faccio continuare non andrà a finire bene. se li faccio continuare non andrà a finire bene. continuavo a ripetermi nella testa mentre loro continuavano a sfidarsi con lo sguardo, mattheo e jason non vanno molto d'accordo a volte, o almeno, e jason che non va d'accordo con nessuno. una volta per tutte mi rassegnai, e mi infilai tra i due, poggiando una mano sul petto di mattheo.

< smettetela di fare i bambini> dissi guardando mattheo, ed evitando mio fratello.

<guarda chi parla, l'unica bambina di questa casa> disse mio fratello mentre fingeva una risata, mi girai per guardarlo, era divertito. cioè ma siamo seri? questo sta litigando ed invece si diverte? io non ho parole veramente.

<almeno io non mi comporto da tale> dissi spingendolo via da me e mattheo.

<ah.. quasi dimenticavo.. fra poco vengono dei miei amici a casa, meglio se te ne vai> disse lui fregandosene della risposta che gli avevo dato, o meglio.. fregandosene di qualsiasi cosa che non riguardasse lui.

<di ai tuoi amici che vadano a farsi fottere, e vacci anche tu con loro!> dissi mentre lo guardavo allontanarsi, poi mi girai per guardare mattheo, e senza dire nulla lo aiutai a posare tutte le cose che aveva preso solo per noi.. per mantenere unita la famiglia.. la nostra famiglia.

spazio autrice

questo è il primo capitolo della mia nuova storia.
spero soddisfi le vostre aspettative,
fatto sta, che se ho fatto degli errori non esitate a dirmelo, ovviamente sempre con un corretto linguaggio, o almeno spero che sia così, perché non mi pare che io stia facendo qualcosa di male,
fatemi sapere cosa ne pensate in generale ,
e soprattutto sul primo capitolo.

my deception is your eyes - madison&jasonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora